Io cerco solo di capirti

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26 Febbraio 2017

Il famoso giorno in cui finalmente i due riuscirono a parlare. Erano stati invitati a casa di Bruce per una serata tranquilla, niente di speciale, solo una scusa per stare insieme. Bucky passò tutto il giorno in completa ansia, avrebbe colto di sorpresa il biondo così non avrebbe avuto l'occasione di scappare. Si stava preparando il discorso da fargli, di cosa dire, cosa non dire e come fare a non sembrare un completo idiota. Voleva chiedergli se gli piaceva e se provava anche lui qualcosa, voleva confrontarsi e sentire cosa aveva da dire.
Arrivata la sera andarono tutti a casa di Bruce. Il suo appartamento era tutto in ordine, sul tavolo in cucina aveva messo delle pizze e della birra, il salotto era ben aggiustato e la musica era già accesa. Tutti furono a proprio agio in pochi minuti e avevano anche già cominciato a bere. Bucky era rimasto in disparte, con l'ansia che lo stava divorando. Guardava tutti gli altri divertirsi e continuava a guardare l'orologio. Sperava che fosse abbastanza tardi da andare a casa. Mentre era seduto Steve si sedette accanto a lui.

- E tu non bevi? - gli chiese il moro.

- No, stasera non mi va - alzò le spalle. Passarono qualche minuto in silenzio, poi Bucky ruppe il silenzio.

- Ti va di andare a parlare? - indicò la finetra dietro di lui aspettando una risposta con il cuore in gola.

- Certo - rispose immediatamente e nel pallone. Andarono sul balcone e si chiusero la finestra alle spalle. Le stelle splendevano sopra di loro e c'erano pochissimi lampioni ad illuminare la strada. Il freddo li colpiva da ogni parte, si gelava fuori e l'aria di febbraio non risparmiava nessuno dei due. Bucky si poggiò alla ringhiera con i gomiti e cominciò a guardare davanti a lui. Steve invece aveva il viso rivolto alla finestra ed era poggiato con la schiena alla ringhiera.

- È ora di parlare di questa cosa... è passato un anno e credo di poter pretendere delle risposte da parte tua - cominciò il moro.

- Okay, ascoltami. Io penso tu sia un ragazzo fantastico. Sei bello, intelligente, hai una personalità colorata che adoro e hai tutto. Mi piaci, Bucky. Mi piaci davvero tanto...- il biondo si fermò.

- Ma? - Bucky fissò il buio avanti a sè. Steve lo guardò, sospirò e continuò.

- Mi sarei messo anche dopo un mese con te ma ho un problema. Ti ripeto, tu mi piaci un sacco ed è per questo che non voglio essere precipitoso, che come un giorno penso che voglio stare con te, l'altro penso che è una cazzata. Per il semplice fatto che il rapporto speciale che abbiamo non voglio rovinarlo, sei davvero importante per me e adesso mi crea dolore questa situazione perchè penso al dolore che stai nascondendo ora per queste mie parole, per averti fatto aspettare un anno per dire di starcene fermi e tenere il rapporto così e mi scuso con te perchè ti chiedo ancora tempo. Mi scuserò per altri cento anni e spero di non perderti - il viso di Steve era rivolto verso Bucky. Era preoccupato, non una parola, non un cenno, neanche uno sguardo.

- Non ti scuso perchè non c'è niente per cui tu debba farlo. Sai quello che provo, sai che da parte mia c'è un sentimento forte. Sai bene, così come so anche io, che questo rapporto va oltre l'amicizia e siamo legati, Steve. In me ci sarà sempre questo amore e io ti aspetterò. Ti rispetto, rispetto questa decisione e quando sarai pronto e sicuro di volermi, insieme vedremo come muoverci - solo allora il moro guardò il volto dell'altro.
I loro sguardi si unirono in uno. Avevano gli occhi che brillavano di lacrime, pieni di dolore. Il biondo si era già pentito e gli era bastato guardarlo. Il moro aveva aggiunto una persona in più alla lista degli "sguardi di pietà".
Steve non era più rivolto verso la finestra, era affianco a Bucky, nella sua stessa posizione. Si avvicinò a lui e quel movimento fece scappare una lacrima al moro. Il biondo prontamente passo un dito sulla sua guancia per asciugare la lacrima, poi gli spostò i capelli dietro l'orecchio.

Ti Dedico il SilenzioDonde viven las historias. Descúbrelo ahora