Quel giorno Steve non si presentò a lavoro. Il moro temette che non si fosse presentato a causa sua, che si fosse sentito troppo in imbarazzo. Anche se, quando arrivò al ristorante, e del biondo non c'era traccia si sentì un pò sollevato. Da una parte era positivo che non era lì, almeno avrebbe potuto girare tranquillo senza sentirsi a disagio e osservato, ma dall'altra parte avrebbe voluto che Steve fosse lì a seguirlo con gli occhi e a sorridergli ogni volta che si fosse girato a cercarlo nella sala.
Bucky arrivò per ultimo a lavoro e quando entrò, tutti erano lì a fissarlo come se lo stessero aspettando da tempo. Sam aveva raccontato la loro chiamata. Il moro fece un respiro profondo e poi fece finta di niente, sperando di passarla liscia. Una mano lo bloccò prendendolo per il polso e tirandolo indietro a fatica. Bucky alzò gli occhi e incontrò quelli di Natasha.- Adesso ci racconti tutto - gli disse la rossa.
- Raccontare cosa? Non so cosa volete, mi dispiace - si liberò dalla presa e fece un sorrisetto furbo.
- Qualcuno non ha ricevuto un "no" come risposta!!!!! - urlò Sam.
- Sta zitto! Oh Gesù ma cosa volete - Bucky era tutto rosso in viso, l'imbarazzo lo stava investendo. Ci misero un pò per fargli sputare il rospo e quando lo fece scoppiò l'euforia in tutti. Pregò in ogni modo gli altri di rimanere zitti e di fare meno chiasso. Non voleva illudersi. Tutti quegli "andrà tutto bene", "sarete la coppia migliore del mondo", "creiamo una ship" e altro gli stavano facendo alzare di troppo le aspettative. Stava già immaginando il loro primo bacio, lui che si dichiarava e addirittura il loro matrimonio. Bucky stava fantasticando e i suoi amici non lo aiutavano affatto. Aveva paura di essere deluso, aveva paura di essere ferito e le sue aspettative troppo alte le chiamava "fantasie". Perchè erano solo fantasie. Il moro non aveva fiducia in se stesso e quindi non sapeva se sarebbe piaciuto al biondo. Aveva un carattere difficile, troppo complicato e con troppe emozioni. Un giorno era felice, l'altro triste, quello dopo arrabbiato e l'altro dopo ancora era felice di nuovo. Però le sue emozioni non andavano mai a rompere le scatole a chi gli stava intorno, lui rimaneva sempre gentile nonostante tutto perchè per lui veniva prima di ogni cosa il rispetto. Era gentile, sì, ma solo con chi non ne approfittava.
Spesso la gentilezza viene vista come una particolarità delle persone più fragili ma in realtà è solo l'espressione più semplice del rispetto verso gli altri.
Bucky era anche quello che metteva pace, quello con cui era impossibile avere una litigata grave. Lui faceva di tutto pur di non litigare o anche solo discutere perché riteneva inutile scuotersi troppo per altri. In realtà questa era la spiegazione che dava oltre a "non so litigare", la verità era che lui stava troppo male al pensiero di perdere qualcuno e litigare era la cosa più vicina alla perdita quindi era fuori discussione.
Bucky era complicato. Steve non avrebbe resistito un giorno. Niente fantasie.
Durante tutto il turno di lavoro al moro venivano rivolte battutine e dopo qualche risatina imbarazzata spariva tra i tavoli, cercando di eliminare il biondo dalla sua testa. Si chiedeva cosa avrebbe fatto nei giorni seguenti, quando lo avrebbe rivisto. Non sapeva se si sarebbe buttato o avrebbe fatto finta di niente per non imbarazzare Steve, non sapeva se avrebbero parlato di persona o altro, non sapeva cosa aspettarsi. Sapeva solo che Steve non avrebbe mai fatto niente per primo. Tutti i suoi amici continuavano a ripeterglielo e lui era solamente irritato da questo. Non era giusto, quindi avrebbe aspettato che fosse l'altro a fare la mossa successiva. Conoscersi meglio. Dovevano solo conoscersi meglio. Poi chissà.I giorni passarono e tra Steve e Bucky cominciò a formarsi un legame stretto. Loro non lo vedevano, ma ogni volta che si guardavano un filo rosso che li univa si faceva più forte. Steve andava da Bucky a chiacchierare o a scherzare con lui, Bucky ci stava e ci stava mettendo tutto se stesso per farsi conoscere per chi era. Avevano cominciato ad essere inseparabili ma ancora non si vedeva chiaro nelle azioni del biondo. Non si capiva cosa volesse davvero e se il suo "conosciamoci meglio" era reale o solo una cosa inventata al momento per non creare una delusione. Bucky ci pensava ogni secondo e credeva più alla seconda opzione. Un giorno Tony era andato dal moro per dirgli che, finalmente, Steve aveva detto a lui e Wanda del messaggio inviato settimane prima. Ovviamente il ragazzo si era preoccupato di chiedere i dettagli ma Tony gli disse che non aveva più parlato dopo, non aveva risposto alle numerose domande e che probabilmente non gli avrebbe detto nulla. Bucky non riusciva a collegare le azioni alle parole, non riusciva a capirlo ma ogni dubbio cresceva ogni volta che il biondo lo sfiorava. Passarono giorni,settimane, mesi e la situazione fu sempre la stessa. Bucky non faceva altro che innamorarsi ancora di più senza sapere se anche Steve si stesse innamorando o meno di lui. Continuò a rafforzarsi quel filo, quella conoscenza stava richiedendo tempo, tanto tempo, ma questo (anche se feriva il moro) rafforzava il loro legame. Nessuno dei due aveva voglia di stare male, erano solo all'inizio e non sapevano cosa il futuro gli avrebbe riservato.
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Ti Dedico il Silenzio
Fanfiction"E ti dedico il rumore Di queste inutili parole Un quadro senza il suo colore Che è andato via a volare altrove Io ti dedico il silenzio tanto non comprendi le parole Questa sera provo a farlo Questa sera io ti chiamo E tanto tu non mi rispondi E ta...