Non è ancora neanche l'alba, ma a dormire non ci penso

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A fine vacanze tutto tornò al suo posto. Le giornate in famiglia e le nottate sotto le stelle erano terminate. Si tornava a lavoro, alla vita di sempre. Era iniziato settembre e il lavoro era moltiplicato. Il capo aveva chiesto a tutti di lavorare sodo e senza distrazioni perchè voleva assolutamente attirare ancora più clienti. Così fu. Tutti lavoravano così sodo che neanche si guardavano in faccia. Le uniche parole che si dicevano riguardavano i clienti, i tavoli e gli ordini. Il ristorante andava benissimo grazie alla concentrazione e una sera gli ultimi clienti andarono via alle 2. Era sempre colmo di gente e c'erano persone che aspettavano anche 15 minuti prima di potersi accomodare. Insomma, avevano un sacco di lavoro tra le mani. La prima settimana di settembre fu un inferno totale e appena arrivò il giorno di riposo nessuno si fece sentire. Bucky dormì per quasi tutto il giorno, Sam fece lo stesso e così anche gli altri. Avrebbero voluto vedersi, uscire insieme e fare qualcosa di diverso e invece ognuno era rimasto a dormire. Nel pomeriggio Natasha andò da Bucky e Sam. Si sentiva sola ed era andata lì per passare il tempo. Ovviamente Sam era rimasto nella sua stanza mentre Nat e Bucky erano stesi sul letto a far nulla.

- Allora, che mi dici di Steve? - gli chiese.

- Ah niente di che, mi ha chieso di fare coppia a lavoro così da andare spediti - alzò le spalle.

- Si? Mannaggia speravo ti avesse chiesto di fare coppia e basta - rise lei.

- Prima gli parlo e poi vediamo - rise. La rossa sgranò gli occhi e si liberò dal suo abbraccio per poterlo guardare in faccia.

- Davvero? - chiese in fretta.

- Sì, Nat. Davvero - sorrise. Aveva deciso che era il momento, che avrebbe potuto confrontarsi con lui senza problemi. Bene, passarono altri mesi in cui i due non fecero altro che rimandare fino alla morte. Rimandavano sempre con una paura matta nel sangue. Rimandarono ad ottobre, novembre, dicembre. In quei tre mesi fecero i fidanzatini, erano sempre soli e quando non lo erano facevano comunque i fidanzatini. Tutti pensavano che ormai la cosa era fatta, che stessero insieme ma ogni volta la risposta a questa domanda era un "no" sonoro da parte di entrambi. Rimandarono ancora a gennaio e la neve cadde giù così forte e in quantità industriale che era impossibile anche solo uscire di casa. Sembrava una maledizione, Bucky non ne poteva più di aspettare, gli bruciava il cuore e voleva assolutamente sapere se era sì o no oer il biondo. Moriva, stava morendo.
Il giorno del suo compleanno, il 24 gennaio, Bucky era super carico e felice. A differenza degli altri organizzò una festa piccola a casa sua, senza troppi festeggiamenti esagerati. Fu una serata fantastica, i suoi amici ballavano e si divertivano e lo faceva anche lui. La serata fu uno spasso e Steve era incollato a lui, sempre pronto a rubare una carezza o un bacio sulla guancia. Si fecero tante foto al momento della torta in diverse combinazioni e posiziono perchè si sapeva, la stranezza non aveva mai fine. Quella sera il moro ebbe tempo di respirare e sistemarsi, di non pensare alla situazione d'ansia che lo chiudeva. Era finalmente tranquillo e non pensava a lui anche se era letteralmente con il fiato sul suo collo. Non pensava alla paura di essere scaricato nella friendzone ne tanto meno all'ansia della sua probabile  prima relazione. 
Un mese dopo circa, il 26 febbraio 2017 accadde qualcosa di inaspettato.

*SPAZIO ME*
scusate se questo capitolo è una MERDA ma mi serviva una specie di transizione tra il periodo estivo e il misterioso 26 febbraio!! scusate ancora vvb♥️

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