Ti Dedico il Silenzio

So quanto costa per te

Nel mese di Dicembre furono almeno tre le occasioni in cui i due quasi finirono per baciarsi.
La prima volta fu esattamente durante la pausa. C'erano solo loro due, sul retro del locale, con i loro enormi cappotti. Certo, Bucky non si era coperto abbastanza e quando disse a Steve che sarebbe tornato dentro perchè aveva freddo, l'altro lo abbracciò. Il biondo aprì il suo cappotto verde e lo accolse tra le sue braccia. Il moro era al settimo cielo. Stare tra le sue braccia era la sensazione migliore del mondo. Stettero lì tranquilli a guardare tutte le luci che il Natale aveva portato. Un albero enorme si ereggeva al centro della piazzia decorato con palline e tante luci, i negozi avevano appeso qualche decorazione qua e là e la gente passeggiava felice.

- Bucky, sei mai passato da quel negozio lì infondo? - indicò lontano, al negozio più luminoso della strada.

- Si, ma non ci ho mai fatto caso più di tanto, perchè? - chiese il moro incuriosito.

- Quel negozio apre solo nel periodo di Natale, quando tutti cercano dei regali. Ma vende qualcosa di particolare, non cianfrusaglie. Ha ogni trenino natalizio, ogni paesaggio, qualsiasi carillon e qualunque palla di neve. Ha tutte queste cose qui che solo a guardarle torni bambino. Vende quel tipo di cose che adesso nessuno compra più. Nessun bambino indicherebbe la vetrina desiderando di avere uno di quei giocattoli - spiegò.

- Devi portarmi a vederlo, chissà magari Babbo Natale decide di farti un regalo - ridacchiò Bucky.

- Oh no, il mio regalo me lo ha portato in anticipo, sai? - gli sorrise, con gli occhi blu che splendevano.

- Ma davvero? E che ti ha portato? - il moro alzò un sopracciglio, curioso di sentire che avrebbe risposto e di certo non si aspettava quella risposta.

- Mi ha regalato te - e ancora una volta quel sorriso dolce, pieno di qualcosa di indescrivibile. Bucky abbassò lo sguardo e diventò rosso in viso. Si morse le labbra per tenere a freno un sorriso gigantesco. Steve gli fece alzare il viso così che l'altro potesse guardarlo.

- È così che voglio vederti, felice - gli disse. In quel momento i loro visi erano davvero vicini. Avrebbero potuto baciarsi, probabilmente si sarebbero baciati e invece piombò Thor a rovinare tutto.

- Bucky! - cominciò a chiamarlo e quando fu abbastanza vicino da poter essere sentito da Steve e Bucky, Thor era già lì.

- Ragazzi mi dispiace interrompere la vostra sveltina, davvero, ma Bucky mi servi un attimo - disse ridacchiando.
Il moro e il biondo si allontanarono imbarazzati e poi Bucky seguì l'amico.
Inutile dire la montagna di domande che seguì.

La seconda volta fu quasi per scherzo. Erano usciti tutti insieme e loro due erano gli ultimi del gruppo. Stavano scherzando e al moro partì un "e se ti baciassi?". Ovviamente stuzzicarsi era la loro priorità e Steve si avvicinò e gli diede un bacio all'angolo delle labbra.  Quasi, c'erano quasi. Continuarono a vivere la loro serata ma qualcosa stava cambiando notevolmente.

La terza volta fu durante la serata di Capodanno. Una festa a casa di Thor con chissà quanta gente. C'erano i suoi familiari, altri amici e il loro gruppetto. Non sembra ma erano un bel pò di persone. Bucky non era entusiasta di avere tutta quella gente sconosciuta attorno, si sentiva a disagio e sentiva anche il bisogno di bere. Era l'ultimo dell'anno, doveva pur festeggiare in qualche modo. Lui e anche tutti gli altri cominciarono a bere qualsiasi cosa. Erano felici, si scattavano foto, ridevano, raccontavano aneddoti felici e ballavano come matti. Poi arrivò davvero il momento del conto alla rovescia. Bucky era vicino a Steve.
Dieci.
Nove.
Otto.
Sette.
Sei.
Cinque.
Quattro.
Tre.
Due.
Uno.
Urla, fischi, il rumore del tappo dello spumante che vola via e poi delle labbra e il suono dolce di un augurio.
Steve baciò Bucky sulle labbra. La prima azione dell'anno fu un bacio. Uno di quei baci tanto attesi e bramati. Poi lo guardò e "auguri Buck" sorrise.
Il 2018 era cominciato con un bacio romantico, chissà cosa lo avrebbe aspettato nei mesi seguenti.