26

399 16 0
                                    

-Io lo odio!-grida dimenandosi sul letto cercando la fuga dalle mie dita

-Lo so che lo odi, é questo la parte divertente.-dico ridendo

Un bussare alla porta mi distrae e lei ne approfitta per scivolare giù dal letto, ma purtroppo cade sul sedere e dal "Ahio" credo che si sia fatta male. La porta si apre e la testa di Israel spunta dal piccolo varco aperto.

-Puedo entrar?

-Certo!-gli faccio cenno di venire avanti.

Lui entra e corre sul letto con un foglio in mano. Leigh Anne si alza da terra e si siede un pò a distanza, forse per non disturbare il momento "tra fratelli" come la chiama lei. Israel mi mostra meglio il foglio e noto che é un disegno della nostra famiglia. E' migliorato nel disegno, rispetto a un tempo, certo ci vuole tempo per capire che cosa abbia disegnato, ma alla fine ci arrivi. Questa é abbastanza facile e mi viene da sorridere.

-Lo hai fatto oggi a scuola?

-Si, durante l'ora di arte. la maestra ci ha chiesto di disegnare la nostra famiglia e io ho disegnato tutti noi.

E con tutti, intende tutti. Anche nonno, Emmanuel e papà. Lui aveva appena quattro anni quando la nostra famiglia ha attraversato il periodo buio. Ne siamo usciti fuori tutti insieme, ma lui era troppo piccolo per capire cosa fosse successo esattamente. Leigh Anne si sorge per vedere il disegno.

-Sei stato molto bravo.-le sorride lei

-Grazie!-sorride Israel con gli occhi che brillano

Forse mi sbaglio, ma ho come l'impressione che il mio fratellino si sia preso una cotta per la mia donna. Credo che sia normale, abbiamo avuto tutti una cotta per qualcuno più grande di noi da bambini.

-Lo hai già fatto vedere a abuelita?-gli chiedo

-No, ma lo fatto vedere a mamma e lei ha fatto un sorriso triste.-risponde facendo triste in viso

Mamma é quella che ha faticato di più per riprendersi dalla disgrazia che si é abbattuta sulla nostra famiglia. E' normale che la assalga la tristezza quando vede immagino o se nominiamo i nostri cari morti.

Il foglio sparisce dalla mia mano, mi volto verso Leigh Anne che é scesa dal letto e sorride a Israel.

-Vuoi appenderla?-gli chiede con un sorriso dolce. Israel scuote la testa e insieme escono dalla mia camera.

Siamo venuti a trovare mia nonna che si stava offendendo perché non ci veda più, anzi non vedeva Leigh Anne da molto tempo(sei giorni) e quindi dopo la riunione ci siamo diretti qui. Questa storia del traditore ci sta scappando di mano e prevedo un sacco di guai. Ormai ci é chiaro che si tratta di qualcuno all'interno della nostra familia, e la cosa mi distrugge. Non riesco a capire chi tra Aàron, Johann, Jaime, Sebàstian, Alan ci potrebbero tradire. Christopher ci ha dato ordine di tenerli sempre sotto controllo e di riferire sempre ogni loro movimento, anche il più stupido come andare al bagno e contare quanto tempo ci mettono.

Io personalmente non controllerei Johann, di lui ci possiamo fidare come se fosse uno di noi, ma Christopher é entrato in uno stato in cui non capisce più niente. E non si fida più dei suoi uomini. il mio cellulare vibra, un messaggio da Zabdiel:

Volver inmediatamente a la casa, es una orden

Mi alzo subito e vado alla ricerca di Leigh Anne, di sicuro ci sono dei sviluppi oppure le cose sono peggiorate nelle ultime due ore.

-Dobbiamo andare.-dico appena la trovo. E' seduta con mia nonna e vedo che hanno messo il disegno di Israel al frigo.

-di già?-fa lei il labbruccio

-E' un ordine di Christopher.-dico.

Salutiamo la mia famiglia e corriamo verso casa, é meglio che arriviamo prima di Christopher. Una volta dentro troviamo tutti in attesa e i ragazzi hanno un'aria tesa...La porta si apre ed entrano Christopher e Jade.

-Prepárate, nos vamos.-é la prima cosa che dice con il suo solito tono da Jefe

-Como vamos a estar fuera?-gli chiedo

-Hasta he lavandería el jefe de ese pésimo traidor.-dice semlicemente lui sparendo sulle scale

Anche noi saliamo per preparare le valige.

-Perché metti dei vestiti in quel borsone?-mi chiede Leigh Anne

-Dobbiamo stare fuori per qualche giorno.

-Perché?

-Per risolvere questa storia del traditore. Le cose non vanno molto bene.

-Lo fate spesso? Stare fuori intendo.

-Si.

-E quanto ci metterete più o meno?

Mi volto verso di lei. sta sulla soglia della porta e sembra...preoccupata? Mi avvicino a lei, prendo il suo viso tra le mani e le do un bacio, più che un bacio é un leggero sfioramento delle nostre labbra.

-Tornerò presto. Te lo prometto.

Serà tan facìlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora