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Mi piace vederla dormire.

Quando chiude gli occhi, tutto il suo viso si rilassa, il suo respiro si fa così calmo che durante una notte insonne mi é bastato ascoltare il suo respiro per addormentarmi. Ha un potere incredibile questa ragazza. Mi attira in un modo che mi spaventa un poco. 

Ho capito che c'era qualcosa in lei appena lo vista. Mentre facevo girare lo sguardo per il locale, annoiato dalla vista di ragazze ubriache che si strusciavano su ragazzi arrapati, e alcuni stavano più di là che di qua. Anche Christopher si era scocciato non poco. Si toccò il cappello, avevo imparato a conoscere quel gesto, e quindi ero già pronto a scattare in piedi dopo di lui, ma non accennava a muoversi. Guardava un punto davanti a noi. Seguii il suo sguardo per capire dove stesse guardando. 

Dall'altra parte, seduti come noi, c'erano quattro ragazze, e dire che erano bellissime...troppo riduttivo. In particolare mi é piaciuta Jesy. Non sempre é come si crede, sfido qualunque uomo su questa terra a dire che il corpo di Jesy non é perfetto. La bionda mi fece storcere il naso perché il gioco delle luci, la carnagione della sua pelle...e essere vestita di bianco, e mandare un messaggio quando sei in compagnia delle tue amiche per passare una serata insieme, a me sembra da stupide. 

Lei fu la terza che vidi e mi fermai a lei. si stava passando il rossetto e sembrava così rilassata e concentrata nel eseguire quell'azione. Inclinò la testa, socchiuse gli occhi e unì le labbra per passare meglio il colore del rossetto sulle labbra. Chiuse lo specchietto e disse qualcosa per poi mettere via quella cosa che mi aveva stregato.

Desideravo quelle labbra.

-Un drink per la ragazza seduta là.-disse al cameriere che ci aveva servito tutta la sera.

Festeggiai quando Maluma ci mostrò da dove potevamo scappare con loro.

Le accarezzo i capelli, sono morbidissimi. Mi sporgo e le bacio la fronte.

-Torno presto, amore.


Leigh Anne p.o.v

La prima cosa che noto appena apro gli occhi é che sono da sola nel grande letto.

-Joel?-dico ad alta voce sperando che sia nel bagno e che non sia già partito con gli altri.

Non ricevendo risposta salto veloce fuori dal letto e mi dirigo al piano di sotto e il silenzio mi accoglie. Perrie é seduta sul divano con indossa una felpa troppo grande per essere suo. Si volta quando mi sente arrivare.

-Non ci sono.-mi dice

-Quando sono andati via?

-Credo che fossero le 2:30 del mattino. Zabdiel cercava di non svegliarmi, ma io ero sveglia per capire quando se ne sarebbero andati.

-Ti ha detto qualcosa.

-Solo di stare tranquilla.

Di stare tranquilla? Facile dire una frase simile! Come facciamo se non sappiamo dove sono e che cosa stanno facendo? Se sono al sicuro o se si faranno del male? E in più ci stanno cercando e forse sono vicini. Sono consapevole che suona da folli, ma non voglio tornare a casa...e credo che valga per tutti noi.

Non sarà mica la Sindrome di Stoccolma?


Chiedo scusa per la lunga attesa, ma sono impegnato con la tesina e tutto il caos dell'esame di maturità.

Serà tan facìlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora