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Christopher e Zabdiel arrivano esattamente venti minuti dopo con in mano una busta. Si dirige veloce verso il bagno, mentre Zabdiel prende per i fianchi Perrie e la spinge verso di sè, stampandole un bacio sulla guancia. 

-Todo bien?

-Ehm...si. Non é la prima volta che succede una cosa simile.-dice sotto voce Perrie 

E non ha mica torto. Una volta é successo in metro le abbiamo fatto da scudo fino al primo bagno, mentre Jesy é corsa al primo supermercato vicino per comprare un pacco di assorbenti. 

Un cameriere si avvicina con sacchetto con dentro le patatine ordinati. Il sacchetto lo prende Joel e io ne approfitto per prendere una patatina. 

-Oh, sento fame.-dice Zabdiel e allunga il braccio destro per prendere una buona manciata di patatine fritte e poi anche gli altri fanno lo stesso. 

Christopher ritorna e quando ci vede mangiare le patatine mette la mano dentro il sacchetto e ne prende un pò. 

-Bisogna comprare...-inizia con il dire Richard-...cose che servono a loro. 

-Perché non ci avete fatto notare questa cosa?-chiede Christopher 

Sai, di solito non é la prima cosa di cui ci si preoccupa quando ti rapiscono. Non é una coosa che ti succede tutti i giorni, non pensi di chiedere al tuo rapitore di procurarti degli assorbenti perché hai il ciclo. 

-In realtà é anche colpa vostra.-commenta a voce bassa Erick guadagnandosi una brutta occhiata da Christopher 

-Tiene razòn. 

Jade arriva a testa bassa e lievemente imbarazzato. Christopher le sorride allungando un braccio e le circonda le spalle attirandola al suo fianco. 

-Torniamo a casa.-dice incamminandosi e subito noi lo seguiamo. 

-Tengo que decirles a los muchachos...muchas de esas risas.-sento dire da Erick ridacchiando cercando di non farsi sentire. Missione fallita. 

Una volta in casa, i ragazzi si buttano sul divano e accendono la televisione, Perrie ed io ci dirigiamo in cucina per preparare qualcosa di veloce per cena. Prepariamo un risotto bianco e poi scaldo le patatine rimasti e poi mettiamo tutto in tavolo. Mangiamo tutti in silenzio, non parlano neache i ragazzi, e forse é meglio così. Ma non mi sfugge, come a Jade, che i ragazzi stano ridendo sotto i baffi ricordando quello che é successo. 

Perrie ed io puliamo i piatti e dopo ci mettiamo tutti seduti in soggiorno a guardare un un film, mente i ragazzi discutono di qualcosa in spagnolo.

-Che cosa sta succedendo?-chiedo ad un certo punto a Joel. Lui mi guarda confuso, ovviamente non gli sto chiedendo di cosa stanno discutendo, non sono così stupida. Gli indico lo schermo della televisione e lui sposta lo sguardo. 

-Stanno pianificando come fare incontrare i due fidanzati. Sai, lui é un mafioso e i genitori di lei sono della brava gente, una volta scoperto di questa relazione li hanno allontanati.-mi spiega velocemente per poi controllore l'ora.-Andiamo a dormire. 

Si alza, mi prende per il polso e mi trascina al piano di sopra in camera nostra. Mi fa entrare per prima per poi chiuderci dentro. Mi spinge delicatamente sul letto, facendomi stendere e si mette sopra di me. 

Apre il cassetto dei preservativi e ne prende uno preparandolo. Si inginocchia tra le mie gambe aperte e mi fissa con le braccia lungo il corpo.

-Io?-domando inebetita. Annuisce senza fiatare e io eseguo il suo ordine muta. Gli infilo il preservativo sotto il suo sguardo e lo sento mugugnare di piacere.
Non  attende oltre, mi spinge sul letto e con la mano si guida dentro di me, spingendosi tutto dentro in una sola spinta lenta. Si muove dentro e fuori un paio di volte facendomi abituare alla sua prestanza fisica, poi si lascia andare e spinge, spinge come se volesse fondersi con me.

Ha la testa appoggiata alla mia spalla mentre io non riesco a tenere gli occhi aperti e sono costretta a piantare le mie unghie sulle sue spalle per non impazzire.

-Ci sono quasi- dice dopo 7 minuti

La sua confessione mi fa gemere più forte e rispondo con il bacino alle sue spinte. Geme e mugola sulla mia pelle e sono i suoni più belli di sempre.

-Dimmi che ci sei, dimmi che ci sei LeeLee!-

Non riesco a parlare, mi mancano le parole e il fiato. Sono impegnata a gemere e ansimare come una cavalla impazzita. Il suo corpo possente e muscoloso mi pesa addosso come un macigno ma non è spiacevole, rende il tutto ancora più eccitante.

Rispondo solo con un gemito strozzato mentre lui spinge più forte e si sfrega sul mio centro. Lo sento spingere più forte, disperato, mentre le sue mani finiscono tra i miei capelli a tenermi ferma la testa mentre lui si impossessa della mia bocca.

Il bacio è bagnato, bisognoso, disperato, eccitante. La sua lingua entra e esce dalla mia bocca in modo indecente e la presa sui miei capelli è talmente forte da farmi male ma allo stesso tempo estremamente eccitante. Così eccitante che l’orgasmo decide di cogliermi in questo istante.

Serà tan facìlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora