13

489 16 2
                                    

Le ragazze si dirigono velocemente da Jesy, e credo di dover fare lo stesso, ma ho solo voglia di andare in camera e chiudermi dentro.

Joel, i ragazzi e altri, sono entrati in una stanza infondo, poco distante dalla nostra porta. Joel mi ha solo sussurrato all'orecchio che devono parlare di lavoro e quindi di stare insieme di sopra e non mischiarsi tra la gente di sotto che fa festa. Sembra che non siamo al sicuro se no con loro intorno a noi.

-LeeLee, vieni?-mi chiede Perrie, vedendo che sto esitando su cosa fare. Jade si volta a guardarmi con uno sguardo indagatore, cosa che mi spinge ad entrare nella stanza di Richard e Jesy.

Troviamo la nostra amica già a letto che dorme, cosa del tutto normale dato che porta un bimbo in grembo si sente il doppio più stanca.

-Sta dormendo.-sussurra Perrie-La lasciamo stare?

-Direi proprio di si.-dico sottovoce e poi ci allontaniamo, chiudendo piano la porta per non farla svegliare.-Ho molto sonno anche io.-dato iconico soffocando uno sbadiglio - Vorrei andare a letto ma chi lo sa se riesco a dormire con il casino di sotto.

-Mi chiudo anche io in camera.-dice Perrie dirigendosi subito verso la stanza - Buona notte, estrellas.

Ha detto una parola in spagnolo o sbaglio? Perrie non capisce una parola dello spagnolo, come tutti noi d'altronde. Mi volto verso Jade che alza solo le spalle e poi ci dividiamo.

Entro nella stanza e mi butto a peso morto sul letto. Come detto prima, la musica al piano di sotto non mi aiuta a chiudere occhio e il che mi fa un pó saltare i nervi. Mi alzo dal letto e mi guardo intorno, forse é il caso di studiare meglio la stanza.

Inizio con il aprire i cassetti, dando un voto da uno a dieci sui suoi indumenti, anche i boxer, notando che la maggior parte sono tutti di colore nero. Sembra quasi che non gli piaccia il colore. No, aspetta...Il nero é un colore come il bianco, giusto?

Va bè, chiudo tutti i cassetti e inizio con il curiosare per il suo grande armadio. C'è qualcosa sul fondo, una specie di valigia gigante nero mezzo aperto. Qualcosa mi dice che é meglio se mi fermo per paura di ciò che potrei trovare dentro. Ma se la mia testa dice una cosa, le mie mani fanno altro. I miei occhi e la mia mandibola si trovano letteralmente a terra davanti a ciò che mi ritrovo. Chiedi di scatto la valigia e mi allontano veloce inciampando sui miei stessi passi, finendo così con il colpire con la schiena la tastiera bassa del letto. Con una mano mi tocco la schiena e l'altra per qualche motivo finisce poco sotto il letto, a contatto con qualcosa di freddo e liscio che non é sicuro il pavimento. Affero decisa la cosa è la tiro fuori scoprendo che si tratta di un coltello, uno di quelli che si vedono nei film giapponesi o usati dai ninja.

La butto a terra, mi sollevo veloce e salgo sul letto portandomi al petto le gambe, abbracciando e poggiando sopra le ginocchia la guancia sinistra.

La porta si spalanca di colpo ed entra Joel, mi guarda un pó confuso della mia posizione. Il mio sguardo spaventato sicuramente dice tutto.

-Che cosa hai?-mi chiede

Io non rispondo, sposto semplicemente lo sguardo sul coltello ancora a terra. Lui segue il mio sguardo, poi sento i suoi passi e poco dopo lo vedo raccogliere l'arma e giocarci.

-Me lo ha regalato Jin dei Bangtan Sonyeondan, ma si fanno chiamare semplicemente BTS, meglio così non saprei pronunciarlo sempre correttamente e Christopher non ama fare brutte figure davanti ad altri clan.-dice mettendo via la cosa è poi continua - Jin é il più simpatico e più duro. Abbiamo fatto amicizia e lui mi ha regalato questo shuriken.

I miei occhi saettano verso l'armadio ancora aperto. Anche quelli sono semplici regali?

-Hai trovato anche gli altri?-mi chiede

Mi volto per guarda. Mi sta guardando e aspetta una risposta. Ha un'aria dura e quindi é meglio che parli subito.

-P...Perché hai tutte quelle...quelle armi? Hai il permesso di averle?

Lui scoppia in una grossa risata e io non capisco che cosa ho detto di così divertente. Una volta smesso di ridere si volta verso di me con un sorriso.

-Somos de la mafia, cariña.

Serà tan facìlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora