6.

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"Come mai avevi tanta voglia di conoscermi?"

Chiudo la portiera dell'auto di Scott dietro di me, spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio e prendendo un respiro profondo. Afferro poi la tracolla della borsa con entrambe le mani, come se aggrapparmi a qualcosa potesse darmi quella sicurezza di cui ho bisogno per affrontare la giornata.
Scott mi affianca immediatamente, prendendomi per mano e stringendo forte la presa. Mi giro verso di lui, notando solo ora il sorriso di incoraggiamento dipinto sul suo volto.
Abbozzo un sorriso forzato, ricambiando la stretta. Lui sorride ancora di più e mi racchiude in un forte abbraccio: una manifestazione d'affetto decisa e profonda, esattamente ciò di cui avevo bisogno per iniziare la giornata con il piede giusto.
Varchiamo insieme la soglia d'ingresso della scuola e, uno di fianco all'altra, in completo e religioso silenzio, raggiungiamo l'aula della nostra prima lezione, ovvero biologia.
Scott si dirige sicuro verso il banco libero davanti a Stiles, stranamente già seduto in classe, mentre io mi blocco appena superata la porta, guardandomi attorno alla ricerca di un banco libero che non sia proprio quello dietro di lui. Dopo quanto accaduto ieri pomeriggio non abbiamo più avuto né modo né tempo di parlare, essendo lui scappato via da casa nostra cinque secondi dopo essersi ripreso - e come biasimarlo!
Nel frattempo il mio sguardo cade su un banco in penultima fila, proprio dalla parte opposta della classe.
Sollevando gli angoli della bocca, mi incammino con lo zaino a spalle e il libro di biologia tra le mani in quella direzione. Sto per posare il libro sul banco, quando una figura alta, tanto veloce quanto insopportabile, mi passa accanto, sedendosi al posto mio sulla sedia.
Alzo gli occhi al cielo e sospiro. Ma è possibile che mi ritrovo Jackson sempre tra i piedi quando meno ne ho bisogno?
Una volta lasciato scivolare lo zaino a terra, alza lo sguardo incrociando il mio: ghigna come se avesse appena messo in atto la sua vendetta.
《Troppo lenta, bellezza》sghignazza vittorioso.
Sbuffo, stanca ed innervosita dal suo atteggiamento. Sistemo meglio la tracolla della borsa sulla spalla e sbottando un:《e non chiamarmi bellezza!》 mi metto alla ricerca di un altro posto libero. Ora che tutti i miei compagni sono arrivati in classe dubito di avere molta scelta: infatti, l'unico rimasto libero è quello dietro Stiles.
Prendo un respiro profondo e mi siedo in quel banco, cercando di pensare alla lezione che dovrò seguire e al fatto che ho la finestra alla mia destra che mi garantisce una via di fuga in caso debba dileguarmi.
Rovisto nella borsa, estraendo un quaderno e l'astuccio e, quando alzo nuovamente lo sguardo, noto gli occhi color quercia di Stiles puntati su di me. Abbozzo un sorriso, sperando che quanto successo ieri sia ormai solo acqua passata, ma nel momento in cui si accorge di essere stato beccato, si volta con uno scatto felino verso la cattedra senza degnarmi di un saluto.
Sospiro e, sentendo il mio respiro diventare irregolare, sposto immediatamente lo sguardo fuori dalla finestra, trattenendo le lacrime e mordendomi il labbro. Fantastico: odiata e ignorata dall'unico amico che mi ero riuscita a fare. Direi che la giornata non poteva partire meglio di così!

Stiles

Quando vedo Scott entrare in classe, non mi stupisco di vedere sua cugina alle sue spalle. Mentre il mio amico si siede subito davanti a me, Laura resta impalata sulla soglia della porta, spaesata e in evidente difficoltà riguardo la scelta del posto. Non mi meraviglio del fatto che non voglia sedersi nelle mie vicinanze: dopo quello che è successo ieri pomeriggio, io stesso preferirei starle alla larga, almeno fino a quando non avrò metabolizzato del tutto l'accaduto.
《Hai deciso che farai lo sciopero della parola con lei?》Chiede Scott, voltandosi verso di me subito dopo aver preso posto.
Riporto lo sguardo sul mio amico, fingendo inutilmente di non aver fissato sua cugina fino ad ora, e annuisco. Ma poi scuoto la testa. Infine sbuffo esasperato, passando entrambe le mani tra i capelli.
《Amico, ha cercato di uccidermi!》Chiarisco a voce bassa, avvicinando il volto al suo.《Non so se rendo l'idea.》
Scott sospira.《Dobbiamo ancora parlarne, ma abbiamo chiarito che non era sua intenzione farti del male.》
Aggrotto la fronte, ebetito.《Certo, perché adesso per dichiarare amore eterno ci si punta una pistola alla testa!》Grido in un sussurro, sarcastico, sentendo lo stridere di una sedia alle mie spalle.
Scott bofonchia qualcosa che non riesco a comprendere, essendo troppo impegnato ad osservare ogni singolo movimento di sua cugina Laura che, come ultima spiaggia, si siede al banco dietro di me.
Quando mi accorgo del suo sorriso abbozzato sulle labbra e dei suoi occhi puntati nei miei, capisco di essere stato beccato, e, in men che non si dica, torno girato in avanti con uno scatto repentino, abbassando peró lo sguardo sul mio banco.
Scott si volta di nuovo verso di me, ma il suo sguardo mi oltrepassa, puntandosi invece sua cugina. Poi mi guarda.
《Non ti sembra di esagerare un po'?》Chiede quasi dispiaciuto.
Un secondo dopo entra in classe la professoressa di biologia, pronta ad iniziare la lezione. Perciò apro il libro davanti a me, ignorando la domanda di Scott e, sbirciando Laura con la coda dell'occhio, la vedo persa con lo sguardo puntato fuori dalla finestra. Un lacrima le riga improvvisamente la guancia. Dannazione.

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