21.

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"Credo di essermi innamorato di te"

Stiles

Succede tutto molto velocemente: il corpo di Laura, steso a terra, inizia a tremare in modo inaspettato, quasi disumano; poi i primi peli iniziano a ricoprire ogni parte del suo corpo, i vestiti vengono strappati dalla trasformazione inarrestabile, le sue mani ora terminano in lunghi artigli affilati e la sua bocca è costellata da denti aguzzi e poco amichevoli. Si alza in piedi, sfoderando una folta criniera e incutendo timore già solo nella sua possenza. Poi spalanca gli occhi: arancioni.
"La forma che assumi riflette quello che sei" borbotta Scott ammirando la nuova versione di sua cugina.
"Lei è... è un leone mannaro" sussurro con un filo di voce.
Un potente ruggito fuoriesce dalle fauci della creatura, diffondendosi per tutta la lunghezza del bosco e sovrastando ogni altro rumore. Deglutisco pesantemente.
Iniziamo ad indietreggiare tutti e quattro insieme, senza riuscire a staccare gli occhi da quel mostro gigantesco nemmeno per un istante. Alla mia destra, Isaac ha già estratto gli artigli, mentre Allison fa roteare agilmente un paio di coltelli tra le dita.
"Fermi! Non le faremo del male!" esclamo allibito, voltandomi per cercare appoggio da parte di Scott. Anche lui però mostra già i suoi scintillanti occhi gialli.
"Non attaccheremo per primi, ma non ci faremo neanche uccidere... da morti non la possiamo aiutare" risponde il mio migliore amico, sfoderando a sua volta gli artigli.
Il mio cuore smette di battere per qualche secondo, mentre il mio sguardo cade ancora una volta su quella che fino a dieci minuti prima era la ragazza che tenevo tra le braccia. La ragazza che amavo e che amo tutt'ora, perché lei è ancora lì: sotto quella pelliccia c'è ancora il suo corpo mozzafiato, sotto quegli artigli ci sono ancora le mani che mi hanno accarezzato molte volte e che altrettante ho stretto tra le mie; dietro quegli occhi arancioni ci sono ancora quelle due gocce d'acqua azzurrissime, simili a degli zaffiri, e dietro quelle zanne animalesche ci sono ancora quelle labbra che amo assaporare. La salverò, fosse l'ultima cosa che faccio.
A differenza dei miei amici ora mi avvicino al leone mannaro, incurante sia del suo rapido avanzare verso di me sia del ruggito che mi regala a pochi centimetri dalla faccia. Guardo quella creatura dritto negli occhi per cercare una traccia di Laura, anche solo una scintilla che mi faccia capire se lei è effettivamente ancora lì. Assottiglio gli occhi a delle semplici fessure e finalmente vedo un bagliore improvviso in quegli occhi arancioni. Ma dura solo un'istante: quello dopo mi ritrovo catapultato dietro Scott, finendo per sbattere violentemente contro il tronco di un albero.
Il primo a soccorrermi è proprio il mio amico. "Stiles! Stiles, stai bene?"
Annuisco distrattamente, rimettendomi in piedi forse troppo velocemente. Sono un lupo mannaro da poco più di una settimana, non sono in grado di controllarmi, figuriamoci di sostenere un combattimento sovrannaturale!
Il mio migliore amico avvolge il mio braccio attorno alle sue spalle, sostenendomi mentre mi aiuta a tornare dagli altri.
"Lei è ancora lì, l'ho visto nei suoi occhi" informo gli altri, nascosti dietro le piante "Sta combattendo contro la sua parte sovrannaturale e noi dobbiamo aiutarla a vincere".
Ci scambiamo tutti uno sguardo d'intesa, poi ci spostiamo silenziosamente tra gli alberi fino a disporci in cerchio attorno al leone mannaro, in modo da rinchiuderlo su tutti i lati in una morsa: prima di tutto dobbiamo impedirgli di raggiungere il centro abitato; la parte più difficile sarà riportarla allo status umano.
Dopo svariati minuti di silenzio, i primi rami iniziano a scricchiolare sotto il peso di quell'essere che avanza con velocità in direzione di Isaac: quest'ultimo, avendo intuito di essere appena diventato il suo bersaglio, completa la sua trasformazione con tanto di zanne ed occhi luminosi, aspettando il momento giusto per potersi difendere. Ma un freccia si conficcato prontamente sul tronco di fronte a Laura, emettendo un bagliore fastidioso e accecante che di primo acchito stordisce la bestia. Ne segue un'altra che garantisce lo stesso effetto della precedente, permettendo stavolta ad Isaac di allontanarsi dalla sua postazione mentre Scott ed io ci avviciniamo.
Purtroppo lo stordimento dura poco ed Allison si trova ben presto ad avere un altro grosso, gigantesco problema: il leone mannaro si volta nella sua direzione, scorgendo il suo corpo tra i cespugli e l'arco che sporge da essi, e, con un ruggito incattivito, la creatura si scaglia addosso a lei. Allison prende una freccia, la posiziona sull'arco e la scocca con una velocità ed una maestria sbalorditive, e con una precisione tale da colpire Laura alla spalla. Questo le permette di allontanarsi dalla traiettoria del leone - appena in tempo - ma non fa altro che accrescere la sua rabbia e la sua voglia di sangue.
Questa volta interviene Scott in difesa della sua amata: esce allo scoperto senza un piano preciso né tanto meno la certezza di non essere sbranato dalla sua stessa cugina. Ruggisce a sua volta, mostrando due paia di canini aguzzi e gli occhi dorati. La creatura non perde tempo e si lancia immediatamente e senza scrupoli addosso alla sua prossima vittima. Per il suo gesto avventato, il mio migliore amico si guadagna cinque dolorose e profonde ferite all'addome procurate dagli artigli affilati della versione animalesca di Laura. Poi con un colpo ben assestato lo scaraventa a terra. Ma Scott non si arrende, persevera e si rialza di nuovo.
Indietreggia quasi impercettibilmente, tenendo lo sguardo fisso in quello della cugina. Quando quest'ultima sferra l'ennesimo attacco, quello decisivo, quello che si presume metta a terra l'avversario, Scott blocca entrambe le mani gigantesche con le sue. Lo sforzo che questo gesto gli costa lo costringe a stringere i denti, ringhiando.
Sbirciando dall'albero dietro cui mi nascondo, ho una visuale incredibile sul volto del mio migliore amico; in particolare sono gli occhi ad attirare la mia attenzione: il solito e famigliare giallo dorato si scurisce sempre di più man mano che lo sforzo fisico di Scott aumenta, finché non lascia spazio ad un intenso e altrettanto lucente rosso fuoco. Spalanco gli occhi per poi deglutire.
In uno scatto finale, dovuto anche alla sua evoluzione in alpha, Scott riesce a respingere l'attacco del leone mannaro, facendolo anche barcollare all'indietro. A quel punto è un'altra freccia di Allison, scoccata nel ginocchio della belva, a farla cadere a terra per la prima volta.
Tiriamo tutti un sospiro di sollievo. Forse troppo in fretta. Con non poche difficoltà, la versione sovrannaturale di Laura si rimette in piedi ed estrae la freccia dal suo ginocchio, che inizia a sanguinare copiosamente. Spezza la freccia a metà e la getta a terra con veemenza. Poi alza lo sguardo, guardandoci uno ad uno con puro odio e violenza che straripano da quegli occhi arancioni. Ruggisce di nuovo e, seppur rallentato dalle ferite, si lancia con uno scatto felino nella mia direzione.
Invece di scappare e trovare un nuovo riparo, rimango fermo esattamente dove mi trovo, con le spalle appoggiate al tronco dell'albero e lo sguardo fisso negli occhi della belva. Non mi muovo di un solo centimetro, nonostante le grida dei miei amici che mi intimano di fare il contrario; nonostante la paura che cresce nel mio corpo dal momento in cui la fatidica domanda 'E se mi sbagliassi? Se non dovesse riconoscermi e mi uccidesse?' fa capolino nella mia mente. Deglutisco. Non mi farà del male.
Il leone mannaro si ferma proprio davanti a me, con il respiro affannato, i denti in bella mostra e gli occhi puntati nei miei.
"Non ho paura di te" sussurro, forse più per convincere me stesso che non altri.
Passiamo secondi che sembrano infiniti solamente a fissarci l'un l'altro negli occhi, quasi come fosse improvvisamente ipnotizzato dalla mia presenza. Il suo immobilismo dura però solo per quegli istanti: con un gesto rapido e preciso, mi afferra per il collo, premendo le sue mani gigantesche tanto da farmi mancare il fiato in un attimo.
Boccheggio alla disperata ricerca di ossigeno, stringendo le mani attorno al suo polso largo quasi quanto il mio girovita e dimenandomi per liberarmi dalla presa. "Laura so che sei ancora lì dentro!" esclamo con quel poco di voce rimastomi in corpo "Non lasciare che questa bestia abbia la meglio!". Le mie parole però sembrano non sortire alcun effetto sul mostro che si è impadronito di lei, che continua imperterrito ad avere il desiderio di strangolarmi.
Poi una lampadina si accede improvvisamente nella mia mente. "Laura, l'altro giorno ti ho detto che sei la mia ancora... ora lascia che io sia la tua" La presa attorno al mio collo si fa leggermente più debole, perciò continuo. "So che non vuoi farmi del male! Tu non sei un mostro, non sei come tuo padre!".
Mi ritrovo a terra, libero dalla morsa di quella creatura. Tossisco in modo affannoso per recuperare l'ossigeno perso fino ad ora. Nel frattempo, il leone si porta le zampe sulla testa e ruggisce, ruggisce così forte da spaccare i timpani a tutti noi. Capisco finalmente cosa sta succedendo quando gli occhi della creatura iniziano a lampeggiare alternativamente di arancione e di azzurro. Sta vincendo lei.
"Ce la puoi fare, Laura, tu sei più forte di questa bestia: hai affrontato un lupo mannaro, sei riuscita a sfuggire a Derek Hale per ben due volte!" intervengo, sperando di poterla aiutare grazie al suono della mia voce "E poi ci siamo noi qui ad aspettarti: Scott, tuo cugino, Allison, la tua migliore amica, e Isaac... beh, lui non ha un'utilità ben precisa - uno sbuffo, sicuramente da parte sua - ma è comunque qui per te... io sono qui per te, e non vedo l'ora di poterti riabbracciare, perché Laura, non sei solo la mia ancora... io- io credo di essermi innamorato di te".
Il volto del leone mannaro si blocca a fissare proprio me: i suoi occhi sono quasi completamente azzurri. Poi una voce, simile a quella di Laura ma ancora mischiata ad un ruggito animalesco, sibila il mio nome. "Stiles!"
Seguono solo pochi minuti prima che quel leone mannaro si rannicchia su se stesso, diminuendo le sue dimensioni, fino a lasciar spazio al corpo esile di Laura, accasciata a terra tra le foglie che le coprono le sue nudità. Non perdo un solo istante di tempo: mi precipito da lei, verificando che stia bene e regalandole la mia felpa per permetterle di coprirsi.
La aiuto a rimettersi in piedi, appoggiando il suo braccio attorno alle mie spalle; poi le accarezzo il viso con la mano e un sorriso debole si forma sul suo viso quando i suoi meravigliosi occhi azzurri incontrano i miei. Appoggia la guancia contro la mia mano e con un filo di voce sussurra: "Io mi sono già innamorata di te"



Spazio Autrice
Sto piangendo. E non solo perché è il penultimo capitolo. I Staura mi rendono soft, non so che dirvi.
Non c'è molto da aggiungere al capitolo in realtà: il morso ha rivelato che la forma che assume Laura quando si trasforma è quella di un leone mannaro (quindi non un lupo come suo padre) e Stiles è la sua ancora. Last but not least sono innamorati (vedo già le/gli Stalia e Stydia shipper con i forconi).
Also grazie infinite per le quasi 10k letture e per tutto il supporto che date a questa storia. Ve ne sono infinitamente grata♡
Anyway, questo è tutto, vi aspetto per l'epilogo.
Un super bacio
Laura

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