10.

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"Ne esiste un quarto tipo: il theta"

"Ma che bella sorpresa!" esclama una voce alle mie spalle.
Sobbalzo leggermente a causa dello spavento e mi giro immediatamente nella stessa direzione da cui proviene quella voce, incontrando la figura mascolina e possente di Derek Hale.
Deglutisco pesantemente, riuscendo a sentire le pulsazioni del mio cuore aumentare vertiginosamente.
"Che cosa vuoi ancora da me?" chiedo con la voce piuttosto tremolante.
I miei occhi non si staccano dalla sua figura, nemmeno quando inizia ad avanzare lentamente verso di me: ad ogni suo passo in avanti il mio cuore aumenta il suo battito e, nonostante il mio istinto mi stia gridando di andarmene da qui il più rapidamente possibile, le mie gambe non accennano il minimo movimento, restano immobili come se fossero ancorate a terra.
Quando ormai la distanza tra noi è pressoché minima, la sua mano si alza lentamente verso il mio volto per spostare una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Esattamente quello per cui ci siamo visti la scorsa volta" sussurra, guardandomi dritta negli occhi. Poi fa scivolare le sue dita sulla mia guancia: chiudo istintivamente gli occhi e trattengo il fiato al contatto delle sue dita con la mia pelle.
"Non so perché, ma non lo voglio sapere" riesco a sbottare, non so neppure io con quale coraggio.
"Tranquilla, lo scoprirai molto presto"
All'improvviso sento un suono rapido che taglia l'aria a pochi centimetri dalle mie orecchie: riapro istintivamente gli occhi quando il contatto con le sue dita diventa freddo e ruvido, ritrovandomi faccia a faccia con un lupo mannaro: i peli che contornano la sua mascella, la fronte più pronunciata, le orecchie a punta, le zanne e gli inconfondibili occhi lucenti e rossi.
Mi scanso bruscamente, notando solo adesso gli artigli che poco prima erano sulla mia guancia e istintivamente mi porto una mano su di essa. I miei occhi spuntano quasi fuori dalle orbite, il mio respiro è corto e irregolare, il mio cuore batte come un tamburo impazzito e le mie guance bollenti entrano in poco tempo a contatte con le lacrime che scendono involontariamente, guidate dalla paura.
Sposto di nuovo lo sguardo su di lui, il quale si avvicina più velocemente di prima. Ma stavolta ad ogni suo passo avanti ne corrispondono due indietro da parte mia, fino a quando la mia schiena finisce per sbattere contro la parete metallica dell'autobus. Mi appiattisco contro di essa, chiudendo gli occhi: la paura che circola nel mio corpo mi impedisce di mettere in moto il cervello e, di conseguenza, di pensare ad un piano di fuga. In tutto questo la mia voce sembra come sparita, inghiottita in un cumulo di paura che mi impedisce in qualsiasi modo di azionare le corde vocali per chiamare aiuto.
Sento il suo ringhio sommesso di vittoria farsi sempre più vicino e le mie gambe tremare come se fossero fatte di gelatina.
Poi un ringhio più forte e deciso invade i miei timpani, costringendomi a coprire le orecchie con entrambe le mani.
Apro gli occhi velocemente, ritrovando Derek a pochi passi da me, voltato di schiena, e, davanti a lui, tutti i miei amici: Scott, in prima fila, tiene gli occhi fissi su Derek con i canini in bella mostra, le unghie che lasciano spazio agli artigli affilati e gli occhi che si dipingono di un rosso lucente, che ben presto torna ad essere lo stesso giallo che ho visto quella sera.
"I tuoi occhi..." sussurra il ragazzo davanti a me, rivolto però verso Scott, il quale non sembra dare importanza alla sua frase, rimanendo con lo sguardo fisso su di lui.
Al suo fianco appaiono subito Isaac, con le stesse sembianze da licantropo di Scott, e Allison, con dei pugnali cinesi in entrambe le mani; dietro di loro arriva Stiles con un leggero fiatone e una mazza da baseball tra le mani, impugnata con una potenza tale da rendere maggiormente visibili le vene sulle sue braccia.
"Lasciala stare!" sibila Scott con la voce racchiusa in un ringhio sommesso, facendo un passo in avanti.
Derek invece resta fermo immobile davanti a me, guardando mio cugino con aria pensierosa. Poi, ad un tratto, gli appare sul volto il sorrisino malizioso di chi la sa lunga.
"Tu non lo sai..." sussurra sorpreso, spostando i suoi occhi rossi su di me e osservandomi con la stessa espressione con cui prima guardava Scott.
Il mio cuore non accenna nemmeno la minima intenzione di voler rallentare, il mio petto si muove velocemente al ritmo dei miei respiri, la bocca asciutta e gli occhi spalancati dalla paura.
Derek mi osserva ancora per qualche istante, accarezzandosi il mento, reso ruvido da quel filo di barba che lo contorna, accentuando la sua espressione pensierosa. Poi finalmente parla.
"Neanche tu lo sai..." continua sorpreso, sbuffando poi un accenno di risata "Nessuno di voi lo sa!".
Scott ed io ci scambiamo un'occhiata fugace, confusa e interrogativa, ma nessuno di noi ha il coraggio di fare la domanda cruciale che tutti abbiamo dipinta sul volto e che, per ora, resta sospesa nell'aria, vagando nell'incertezza, senza una risposta che possa soddisfarci.
A rompere quel silenzio insopportabile è proprio colui da cui ci si aspetterebbe qualsiasi tipo di domanda, anche la più scomoda e inadatta.
"Sapere cosa?" chiede quindi Stiles, dopo averci guardato in faccia uno ad uno, curioso quanto noi di venire a capo di questo enigma.
Derek sbuffa una risata sommessa, tornando ad avere le sue sembianze umane.
"Ricordate" inizia a parlare, guardando Scott ed Isaac negli occhi, anche loro tornati completamente umani "quando vi ho raccontato dell'esistenza di tre tipologie di lupi mannari?".
Tutti, esclusa me, annuiscono.
"Alfa, beta e omega" rispondono Scott e Isaac all'unisono, non capendo però cosa questo discorso possa centrare con tutta questa situazione e men che meno con me.
"Ne esiste un quarto tipo, molto più raro, più potente e più pericoloso degli altri: il theta" confessa "È un mutaforma umano, talmente raro da risultare quasi mitologico... io non ne ho mai visto uno, ma so che hanno un particolare diverso" confessa, puntando i suoi occhi, nuovamente rossi, su di me "esattamente come tua cugina".
Gli occhi di tutti si spalancano, esattamente come le loro bocche, e, stavolta, io non faccio eccezione: boccheggio, sentendo gli occhi di tutti puntarsi su di me. Il mio cuore smette di battere per qualche istante e per un momento mi sento morire: il respiro mi si mozza in gola, lasciandomi senza fiato per una manciata di secondi. I miei occhi vagano senza sosta, persi nel vuoto, alla ricerca di un appiglio. Io, un lupo mannaro?
"No, non è possibile" farfuglio fissando il mio sguardo a terra, perso in mille pensieri, cercando di trovare un'altra spiegazione a tutto questo.
"Lo è invece!" esclama Derek pochi secondi dopo, facendo un passo verso di me "anche tuo padre era un theta".
Alzo gli occhi fino ad incontrare il suo sguardo indifferente, privo di emozioni. Lo sposto allora altrove, corrugando la fronte e pensando tanto da farmi male alla testa.
"S-sì..." balbetto "mia madre ce lo aveva detto, ci aveva insegnato a difenderci in caso... sì, in caso si fosse trasformato, è per quello che avevo quella pistola nel comodino" farfuglio senza sosta, puntando i miei occhi sui miei amici, per poi farlo cadere sulle mie mani "ma io non sono come lui, io- non posso essere come lui..."
Mi copro il volto con entrambe le mani per nascondere la disperazione che piano piano lascia spazio alle lacrime, che iniziano imperterrite a disegnare piccoli percorsi sulle mie guance, scivolando lungo la parete metallica dell'autobus fino a ritrovarmi accasciata a terra.
"Aspetta un attimo!" esclama Stiles tutto d'un tratto, parecchio sorpreso "Noi?!"
Scott si gira lentamente verso di lui, sospirando.
"Laura ha un fratello maggiore, Alec" confessa mio cugino, riportando l'attenzione su di me.
Asciugo malamente il viso con il palmo delle mani, per poi passarle tra i capelli, tirandoli leggermente per la frustrazione. Prendo un respiro profondo, tentando disperatamente di regolarizzare il mio respiro. Trattengo i singhiozzi che minacciano di uscire costantemente dalle mie labbra prendendo un respiro profondo.
"Se n'è andato di casa circa sette anni fa" sussurro, fissando un punto indefinito sul prato.
"Non mi hai mai detto di avere un cugino!" sbotta Stiles guardando il suo migliore amico, che, per la cronaca, gli dà di nuovo le spalle, incrociando le braccia al petto e assumendo un'espressione arrabbiata e leggermente frastornata "A dire il vero non mi avevi mai neanche detto di avere una cugina...".
Isaac sbuffa, interrompendo l'amico dietro di lui.
"Risolverete le vostre questioni famigliari più tardi, d'accordo?" sbotta, infastidito dall'impertinenza di Stiles "Mi sembra che abbiamo cose leggermente più importanti da risolvere in questo momento!".
Lascio cadere malamente le mie mani sul prato, accarezzate dall'erba fresca, e fisso un punto indefinito non molto lontano da me, incapace di alzare lo sguardo e vedere una ad una le facce stupite e confuse dei miei amici.
Scott apre la bocca parecchie volte, come se avesse mille domande per la testa, ma ogni volta la richiude, come se la confusione prevalesse sulla curiosità.
"Tu- tu lo sapevi?"
Infine parla e dà voce alla domanda che forse più di tutte lo tormentava, dandole una forma più elaborata: ci hai presi in giro fin dall'inizio?
Alzo lo sguardo sui suoi occhi marroni: mi scrutano con attenzione, urlano pietà e mi pregano di negare.
"No" esclama Derek in tono atono e distaccato ancora prima che riesca ad aprire bocca.
Guarda, uno ad uno, tutti i membri del gruppetto di fronte a lui.
"E tu come fai ad esserne certo?" chiede Allison, aggrottando la fronte.
Abbasso lo sguardo sulle mani che tengo in grembo, immaginando gli artigli pregni di sangue che le contornano: al solo pensiero, un senso di nausea e disgusto mi attanaglia. Non posso essere davvero come mio padre, non posso essere davvero un mostro assassino.
"Dal suo battito cardiaco" interviene Isaac, senza staccare i suoi occhi assenti da me.
L'espressione che si forma sul volto di Allison è la stessa che si dipinge sul mio viso dopo averlo alzato per ascoltare ciò che ha detto Isaac.
"Non aveva paura di essere morsa" interviene Scott, guardandomi con un sorriso appena abbozzato sul volto triste e sconvolto "Aveva semplicemente paura di Derek".
"Quello che mi stupisce di più" ricomincia a parlare Derek, con quel suo solito sorrisino "è che nessuno dei due se ne sia accorto prima".
I due si scambiano un'occhiata d'intesa, come se in realtà sapessero già ciò che Derek sta per dire.
"Il suo odore" è Isaac a parlare anche questa volta.
Derek annuisce con un sorriso in volto, abbassando per un attimo lo sguardo.
"Non ha il nostro stesso odore, da lupo mannaro" spiega Derek "ma non è neanche completamente umano".
Il suo sguardo si posa di nuovo sui due lupi mannari, scrutandone attentamente ogni singolo dettaglio.
"E vorreste farmi credere che non vi è venuto neanche il minimo sospetto?" chiede il ragazzo, guardando i due con un sopracciglio alzato "Insomma, l'odore particolare posso capirlo: capita raramente di trovarsi di fronte ad un lupo mannaro di tipologia theta... ancora vivo..."
A questa affermazione i miei occhi si spalancano più che mai, mentre il mio cuore perde qualche battito.
"Ma l'udito ultra sviluppato, l'innata velocità... non avrete davvero pensato che fosse un dono del fato?" chiede con l'espressione di uno che non crede a ciò che sta vedendo.
"Veramente io il sospetto l'ho avuto, ma è bello sapere che nessuno mi ascolta mai" esclama Stiles, mettendo di nuovo il broncio e incrociando nuovamente le braccia al petto.
"Sì Stiles, lo sappiamo!" sbotta Isaac spazientito "Tu hai sempre sospetti su chiunque non conosci!" e si passa una mano sul volto.
"Anche su chi conosco, se vogliamo dirla tutta" farfuglia tra sé e sé, strofinandosi una mano sul mento con fare buffo.
Nel retro campo cala il silenzio, intervallato soltanto dai fischi e dalle continue grida del coach a pochi metri da noi.
L'unica certezza che mi è rimasta dopo questa conversazione è l'incertezza su cui si basa la mia intera vita: le verità che per anni mi sono state tenute nascoste, le menzogne e le mezze verità su cui mi sono riposta per costruire ogni singolo mattone che costituisce quella che sono io oggi.
Mi passo entrambe le mani tra i capelli e, con lo sguardo perso nel vuoto e la mente disperatamente assente, recupero le poche forze che mi sono restate per alzarmi di nuovo in piedi, e tutti gli occhi si puntano nuovamente su di me.
Tutto perduto. Tutto mi è stato meschinamente strappato via dalle mie stesse mani. Eppure c'è ancora una cosa, un pensiero che mi ronza nella testa: una domanda che non mi dà pace e non me ne darà finché non verrà soddisfatta da una risposta.
"Io... non capisco una cosa però" sussurro, attirando l'attenzione di tutti, compresa quella del ragazzo che ho davanti "perché mordermi? Insomma, a questo punto deduco che tu sappia anche quello che ha fatto mio padre dopo - deglutisco pesantemente - essersi trasformato... non è così?"
Derek annuisce in modo serio, abbassando lo sguardo. "E allora perché? Perché farmi trasformare in un mostro gigantesco e il cui unico istinto è quello di uccidere? Perché mordermi ad ogni costo se sei consapevole che potrei uccidere chiunque, te compreso?".
La mia domanda sembra lasciare il segno in tutti i presenti: ognuno di loro abbassa lo sguardo, probabilmente per ragionare ad una possibile risposta. Le ragioni potrebbero essere tante, ma una sola é la verità; e solo Derek potrà illuminarci su quale essa sia.
Il diretto interessato accenna una risata, accarezzandosi il mento con la mano, reso ruvido dal filo di barba che contorna il suo viso, prima di voltarsi verso di me.
"Poco fa ho detto che voi theta siete più pericolosi di noi lupi mannari, ma non solo: trasformarne uno rende più potente l'alfa che l'ha morso, quasi invincibile" spiega, racchiudendo una mano nell'altra e gonfiando in questo modo i tricipiti.
Scott aggrotta la fronte, analizzando meglio la spiegazione dell'alfa.
"Quindi" interviene Stiles "vuoi davvero farmi credere che è solo una questione di potere?" chiede incredulo.
Derek scuote la testa, ghignando.
"Non è solo potere, come dici tu" parla senza alcuna intenzione di staccare i suoi occhi colmi di desiderio di mordermi da me "È il senso di invincibilità, di superiorità che ne deriva: la consapevolezza di non aver rivali che possono batterti, di non aver più bisogno di aver paura, di scappare..." conclude, estraendo gli artigli con uno scatto della mano che mi fa sobbalzare e facendo illuminare nuovamente i suoi occhi.
"Quindi potere" bofonchia Stiles, prima di accorgersi delle zanne affilate che spuntano dalle labbra di Derek, spalancando la bocca.
Avanza a grandi falcate verso di me, mentre il mio corpo si assottiglia sempre di più contro l'autobus, non trovando alcuna via di fuga. Chiudo gli occhi e una lacrima riga il mio viso: la sua bocca si spalanca completamente, mostrando uno ad uno tutti i denti affilati.
Ma prima che possa anche solo sfiorarmi, un ringhio possente si fa spazio nel silenzio. Apro gli occhi soltanto una manciata di secondi dopo: Isaac e Scott allontanano bruscamente Derek da me, mentre Allison e Stiles corrono in mio soccorso.
Sento i muscoli tesi delle gambe cedere sotto il peso del resto del mio corpo e della gran paura che tutto d'un tratto mi colpisce come un macigno. Stiles si inginocchia a terra al mio fianco, pronto a soccorrermi: senza che nessuno gli dica niente, mi racchiude in un abbraccio, stringendomi forte contro il suo petto. Il terrore che percorre le mie ossa scuote ancora il mio corpo, nonostante il tentativo di Stiles di calmarmi.
"È tutto finito" sussurra con le labbra che sfiorano i miei capelli "Andrà tutto bene" continua, accarezzandomi dolcemente la schiena.
I singhiozzi piano piano si attenuano, il cuore riprende il suo battito regolare e le lacrime frenano la loro corsa, smettendo di inzuppare la maglietta da lacrosse di Stiles.
"Ora ci sono io qui a proteggerti"

Spazio Autrice
Lo so, mi merito una mazzata in testa per essere totalmente scomparsa e per aver abbandonato questa storia, ne sono consapevole. Però sono qui ora, quindi è già un grande passo avanti.
Venendo alla storia, beh che dire: anche Laura è un lupo mannaro a modo suo, quindi ecco spiegato il super udito e la super velocità. Prima che me lo diciate, no, il theta non è presente in teen wolf, lo so, però ho voluto inventare un nuovo tipo di licantropo per questa storia e per la nostra protagonista. E non avete idea di quanto sia difficile mettere Derek come cattivo della storia, ma così è (sia chiaro che io amo Derek della serie). Secondo voi la morderà o i ragazzi riusciranno a proteggerla? Eh eh eh.
Bene, vi informo che comunque voglio dare la precedenza ad All I Need Is You 3 che ho intenzione di finire (spero in un tempo ragionevole) ma cercherò di tenere aggiornato almeno una volta ogni 1/2 settimane anche questa.
Giuro che ora mi dileguo ahahah solo un'ultima cosa: un bacione e al prossimo aggiornamento!!
Laura

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