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«Buona sera a tutti, signori e signore! Oggi si partirà con una notizia che renderà felici moltissime fan della coppia, perché sì, è ufficiale! Jeon Jungkook, il figlio di Jeon Seuguk, capo della Jeon entertainment, e Kim Jennie, figlia del suo rivale, Kim Kang-Woo, si sposeranno quest'inverno dopo essersi frequentati per più di un anno. Pare che i due siano innamorati più che mai e che non vedano l'ora che arrivi il grande giorno!
L'amore sembra proprio aver unito i due nemici, dando vita ad uno delle potenze più grandi di tutta Seoul. Voi cosa ne pensate? Siete pronti per-...» fu allora che spensi la televisione, non riuscendo più a sopportare la fastidiosa voce del giornalista.

Lanciai il telecomando dall'altro lato dell'appartamento, fregandomene del rumore che fece a contatto con il pavimento, e portai le mani a coprirmi il viso.
Che si rompa, pensai, tanto non sarebbe stata la prima cosa a pezzi in quella stanza.
Mi strofinai gli occhi ancora rossi e stanchi e rimasi in silenzio per un po', non sapendo bene cosa fare. Erano passati solo due giorni dalla tua chiamata, eppure sembrava fossi entrato in un girone dell'inferno dalla quale non sarei più riuscito ad uscire.

Non sai quante volte avevo desiderato di poterti parlare di nuovo dopo quei due anni di totale assenza che mi avevano lasciato solo, perso e senza più speranze, però se avessi saputo a cosa sarei dovuto andare incontro e quale sarebbe stato il prezzo da pagare per sentirti ancora, beh, credimi quando ti dico che avrei preferito non vederti mai più.

Non sopportavo l'idea che ci fosse stato qualcun altro oltre me. O forse non sopportavo che mi avessi lasciato senza nemmeno un vero e proprio addio.
Semplicemente sentivo ancora che la nostra d'amore non fosse finita, perché ne ero certo, e non riuscivo a subire tutti quei falsi sorrisi che vi dedicavate come se fossero veri, reali.
Come se la stessi amando allo stesso modo in cui avevi amato me.

La notizia del tuo matrimonio era comparsa su tutti i giornali, i canali, i poster.
Sembrava come se la vita mi volesse ricordare ogni singolo giorno di cosa che era stato mio e che ora era di un altro.
Foto di mani che si toccavano, di labbra che si sfioravano, di sguardi che per altri significavano tutto, ma che per me contavano ancora niente; il tuo cuore non apparteneva a lei e mai lo sarebbe stato.
Eravate due corpi che stavano insieme perché erano diversi, ma non complementari.
Io li conoscevo i tuoi occhi, Kook, li conoscevo fin troppo bene e sapevo che non era amore ciò che provavi per lei.

Anche se arrivati a quel punto, stavo iniziando a dubitare anche dell'amore che avevi provato per me. Dato che, insomma, dopo tutte le parole che ci eravamo detti, adesso tu eri con qualcun altro.
Ed io? A me cosa era rimasto invece? Dei ricordi che col tempo sarebbero sbiaditi, svaniti, perché per quanto cercassi di farli restare vivi, nel mio cuore e nella mia mente, niente sarebbe rimasto per sempre.
Nemmeno l'amore che provavo per te.

Somebody else || JJ.K & KT.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora