Mi sposo. Vorrei che tu fossi lì, Tae.
Non ho mai dimenticato quello che mi hai detto.
È complicato.
Dimmi che non mi odi, ti prego.
Non avrei mai voluto finisse così.
Non ho amato nessuno dopo te.
Non è ancora tutto finito.
Sentivo queste frasi riecheggiare in testa come un disco rotto. Mi sembrava di impazzire, di star affogando nei miei stessi pensieri e mi sentivo impotente, incapace di muovermi.
La messa era appena iniziata ed io ero a casa, completamente solo, a pensare a qualcosa, qualsiasi cosa, pur di non iniziare a piangere.
Non riuscivo a credere che una settimana prima avessi assaporato le tue labbra per l'ultima volta, avessi accarezzato il tuo viso, ti avessi detto ti amo per l'ultima volta.Odiavo sentirmi così tanto affetto da questa situazione. Odiavo sentirmi così affetto da te.
E non riuscivo a smettere di pensare che forse, forse, Hoseok aveva ragione. C'era un'ultima speranza, c'era una possibilità.
Ma io ero ancora a casa a disperarmi per la situazione mentre tu eri già pronto a sposarti. Non lo sopportavo.«Dannazione! Perché è dovuto toccare proprio a noi due!?» pur sapendo di essere solo, urlai a pieni polmoni quelle parole, lasciando che l'eco di quest'ultime riempisse quel freddo silenzio.
Troppo preso da un momento di rabbia e frustrazione, tirai un pugno ad un dei miei quadri e, sebbene facesse male, continuai fino a distruggerlo. Urlai ancora e mi diressi verso la mia scrivania per buttare tutto ciò che vi era sopra di essa a terra.
Sembravo essere impazzito, magari era così, ma avevo bisogno di farlo. Avevo bisogno di distruggere tutto, perché sentivo la necessità di scaricare la rabbia di quegli anni passati a nascondermi, ad amare con vergogna, a sentirmi una nullità.
Non era giusto, cazzo. Non era fottutamente giusto!Mi girai, esaminando adesso la mia stanza in subbuglio, e iniziai a piangere con i pugni chiusi e i denti serrati.
Ad un tratto, in mezzo a tutto quel caos, notai una scatola di legno con sopra incise due iniziali, J e T, e mi affrettai a prenderla.Quando la aprii, i singhiozzi si fecero incontrollabili.
Dentro la scatola vi era un anello ancora perfettamente intatto, avvolto in dei piccoli petali di rosa ormai appassiti.
Era stato il primo regalo che mi avevi fatto e improvvisamente il ricordo di quella sera si fece vivo davanti ai miei occhi...«Apri gli occhi.» feci come mi avesti chiesto e quando ti vidi in ginocchio davanti a me, il cuore iniziò a battere in modo frenetico.
Era il mio compleanno e avevi approfittato dell'occasione per portarmi in uno dei ristoranti più famosi di Seoul. Ricordo bene di averti ripetuto per l'intera serata che non ne valeva la pena spendere tutti quei soldi per me, come ricordo bene la tua risposta:
«Si, invece. Meriti tutto ciò che la luna ha da offrire, Hyung. »
«Sei sempre il solito inguaribile romantico.»
«Si, ma sono il tuo inguaribile romantico.»
Quando incrociammo i nostri sguardi e mi sorridesti come un bambino il giorno di Natale, ebbi la paura che quell'anello significasse una proposta. Mi avrebbe reso l'uomo più felice del mondo, non fraintendere, ma eravamo troppo giovani per stabilire il nostro futuro.
«Jungkook, che cosa...?» notasti la mia espressione smarrita e ti mettesti a ridere, scuotendo la testa.
«Non ti sto chiedendo di sposarmi, hyung. Per quello avremo tempo più avanti...» buttasti fuori una risata e ti alzasti da terra, prendendomi la mano sinistra «Ma questo è il mio regalo di compleanno.»
Lo estraesti dalla scatola e lo infilasti nel mio anulare. «Ti piace?»Non riuscivo a trovare le parole giuste per descrivere quanto fosse bello. «È magnifico...» sussurrai, fissandolo.
«Era di mia madre.» dicesti semplicemente, mentre mi guardavi con quello strano sorriso che mi faceva impazzire.
A quella notizia, però, cambiai espressione e provai a togliermelo dal dito. Sapevo quanto tenessi a tua madre, perché mi avevi raccontato spesso quanto ti mancasse e non potevo accettare un regalo simile.
«Che stai facendo?» mi domandasti, confuso e fermasti i miei polsi.
«Io non...»
«È tuo, adesso. Voglio che lo abbia tu. »
«Ma Jungkook, è...» mi zittisti con un bacio a stampo e tentai a stento di nascondere il rossore delle mie guance.
«Quando mia madre me lo diede, mi disse che avrei dovuto regalarlo solo alla persona che mi avrebbe reso felice, che mi avrebbe fatto innamorare. Ad oggi, hyung, credo proprio di averla trovata.»Fissai la scatola con ormai quelle poche lacrime rimaste e la strinsi forte al petto.
Iniziai pensare che, no, dannazione. Non potevo abbandonare tutto quello che avevamo creato assieme, non potevo rinunciare a te ancora una volta.
Non potevo.
Dovevo fare qualcosa per fermarti dal commettere uno degli sbagli più grandi della tua vita. Dovevo provarci, dovevo tentare.Per questo, presi quel poco coraggio che mi era rimasto tra le mani ed uscii da quell'appartamento con l'obiettivo di arrivare in chiesa il prima possibile.
Angolo autrice
Credo proprio che la storia finirà oggi. LMAO
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Somebody else || JJ.K & KT.H
Fanfiction[COMPLETA] "Se ti dicessi che mi manchi, torneresti indietro?" ||Dove Jungkook deve sposarsi con una donna che non ama e Taehyung si pente di averlo lasciato andare.|| Attenzione: alcuni sono dei riferimenti presi da Call Me By your name, quindi se...