Ogni passo verso di loro era un battito perso del mio cuore. Le gambe stavano diventando molli, le mani tremavano, la mia fronte sudava freddo. "Perchè mi sento così? Eppure, sto solo andando a conoscere i componenti della mia band preferita, o forse è perchè sto per conoscere Jungkook?".
Hoshiko si buttò letteralmente addosso a Jimin, il suo componente preferito, mentre io e Jungkook ci guardavamo esterrefatti, o almeno lo ero io. Ma continuavo ad avere la sensazione che lui non si sarebbe mai aspettato di vedere proprio me. "Che si sia ricordato del nostro incontro del mese scorso? Impossibile, avrà visto così tante ragazze ai raduni...". Iniziammo a presentarci a ciascuno di loro. << Piacere a tutti, io sono Hoshiko! >>. Sorrideva talmente tanto, come se fosse una bambina a cui hanno dato un pony, a contrario di me, che ero estremamente nervosa e tesa.
<< I-Io sono Manami... >>. Ci abbracciarono uno alla volta. Tae mi strinse molto forte a sè, e questo mi rassicurò leggermente, ma quel poco di tranquillità che mi aveva dato, sparì in un colpo. Io e Jungkook eravamo a pochi centimetri di distanza, a incrociare i colori dei nostri occhi, il suo nocciola e il mio blu notte. Jungkook azzerò la distanza abbracciandomi. Quell'abbraccio era così protettivo, forte ma delicato; quell'abbraccio mi trasmise così tante emozioni che non sapevo nemmeno di poter provare in una volta. Le mie mani continuavano a tremare, mentre il mio cuore aveva perso qualche battito appena il mio corpo sentì il contatto della pelle delle sue forti mani intorno alle mie braccia. E forse Jungkook se ne accorse, perchè mi strinse ancora più forte a lui.
Quando quell'abbracciò finì, sentii come un freddo avvolgermi il corpo anche se eravamo ad Agosto. Il manager mi fece riprendere da quello stato di trans. << Allora, saliamo tutti sull'aereo, ci aspettano tre ore di viaggio! >>. Il mio umore scese nell'abisso. "Tre ore?! Diamine.".
Cominciammo a salire sul'aereo. Rimasi incantata dall'interno di quel veicolo: c'era un unica sala, con due divani al centro, uno difronte l'altro, e due poltroncine ai lati per chiudere il quadrato. Sul lato c'era un ripiano bar con il frigo accanto, mentre sull'altro c'erano degli scaffali con dei libri dentro e due chitarre appoggiate sulle proprie custodie con una tastiera. << Wow... >>. A contrario di me, Hoshiko si buttò sul divano, seguita da Jimin che si sedette accanto a lei. Il manager ci disse che lui avrebbe preso posto insieme al pilota, quindi saremmo stati da soli tutti insieme. L'aereo partì poco dopo, e già c'era un baccano assurdo: Jimin e Hoshiko avevano una chitarra e quindi lui suonava mentre lei canticchiava; J-Hope, Jin e Suga stavano mangiando alcune merendine; Tae e Rap Monster giocavano a carte. Io andai a sedermi sullo sgabello dinanzi la tastiera. Ricordai il periodo in cui prendevo lezioni di pianoforte a scuola; feci scivolare le dita sui tasti, sfiorandoli appena, e chiusi gli occhi. "Forse non è il caso di suonare adesso, c'è troppo casino.". Andai a sedermi sul divano, e Jungkook mi raggiunse. << Hey! >>.
Le mie guance andarono a fuoco all'improvviso, mentre il cuore iniziò a fracassarmi il petto. << C-Ciao... >>.
<< Ti va di...insomma, conoscerci meglio? >>. Rimasi scioccata. "Jungkook mi ha appena chiesto di conoscerci meglio? Ma stiamo scherzando!".
<< E-Ehm... certo! >>. Ridacchiai imbarazzata, in preda all'ansia per le cavolate che avrei potuto sparare in quel momento.
Passammo un'ora del viaggio così, finchè non si addormentarono tutti. Ne approfittai del silenzio per andarmi a sedere di nuovo sullo sgabello difronte quello strumento dai tasti neri e bianchi. Appoggiai le mani sui tasti, iniziando a intonare le note di "Fake Love". Socchiusi gli occhi per concentrarmi sulle note, ricordando ogni pausa, ogni croma, ogni tono di quella canzone. Ero talmente concentrata da non accorgermi che qualcuno di sedette sullo sgabello affianco a me. Mi voltai, sobbalzando per lo spavento, ma quando mi accorsi che Jungkook era a pochi centimetri da me, persi tutta la concentrazione che avevo ottenuto prima con fatica. Smisi di suonare all'improvviso, guardandolo fisso negli occhi. << Sei brava con quei tasti. Posso provare? >>.
<< C-Certo! >>. Mi scostai di poco. Le sottili dita di Jungkook si poggiarono sulla tastiera, iniziando a produrre la dolce base musicale della canzone "Let Go", ma si fermò all'improvviso, voltandosi verso di me. << Conosci le parole? >>.
Lo guardai esterrefatta. "Non vorrà mica che io canti?!". Risposi titubante. << Si... >>.
<< Ti va di cantare? >>. "Come non detto!". Alla fine, dopo qualche tentativo di rifiuto, i suoi occhioni da cucciolo mi convinsero. Lui aspettava solo me per iniziare. Appena cominciai a cantare, lui intonò la base. Era così bravo a suonare, le parole mi uscivano automatiche. Suonammo e cantammo anche "The truth untold", una delle mie preferite, che uscì ancora più meravigliosamente della prima.
Finita la canzone, ci guardammo nuovamente negli occhi. << Manami, perchè ho come l'impressione che noi già ci siamo visti e parlati in passato? >>.
In quel momento, mi tornò in mente il nostro involontario incontro nell'aereoporto a Busan, quando sbadatamente ci scontrammo. << Beh... ricordi in aereoporto a Busan? Ti eri scontrato con una ragazza, e quella ragazza ero io... >>. Abbassai lo sguardo più imbarazzata che mai.
<< Oh, ora ricordo. Già, i tuoi occhi blu notte sono indimenticabili. >>.
Alzai il viso di scatto, con gli occhi sgranati e la bocca spalancata. << Cosa? >>.
<< Beh, si, i tuoi occhi sono rari in Giappone o in Corea, a meno che non indossi le lenti a contatto. Non li ho mai dimenticati. Volevo cercarti su instagram, ma è difficile cercare qualcuno tra milioni di follower! >>. Si portò goffamente la mano dietro la nuca, iniziando a grattarla insistentemente mentre ridacchiava anche lui imbarazzato.
<< T-Tu mi stavi cercando...? >>.
Jungkook tornò serio. << In un certo senso sì. Certi occhi sono indimenticabili, anche se era troppo difficile trovarli, se non impossibile. Chi lo avrebbe mai detto che il destino ci facesse incontrare di nuovo! >>.
Jungkook sorrise a trentadue denti. Quel sorriso, così ipnotico, emanava una luce propria, unica. Stavo per ribattere, quando la voce del manager ci comunicò al microfono che mancava poco all'atterraggio, perciò tutti gli altri si svegliarono. Io e Jungkook ci allontanammo di scatto per non sembrare troppo schietti. Il mio sguardo si posò su mia sorella, ancora tra le braccia di Jimin a dormire. "Quei due finiranno davvero per stare insieme se continueranno così!". Roteai gli occhi al cielo, già sapendo che mi sarebbero aspettati tutti gli scleri di Hoshiko.
I miei occhi tornarono su Jungkook che frattanto si era alzato verso Tae, e ripensai alle parole di Jungkook. "Certi occhi sono indimenticabili...".
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Love Tickets
FanfictionJungkook X Reader Cosa accadrebbe se vincessi una vacanza con il tuo gruppo preferito e il tuo idolo? Questo è quello che è successo a Manami, una ragazza uscita da poco dalla depressione grazie a sua sorella Hoshiko per via di una canzone che le de...