15. Blackpink

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SCENA SMUT (cose esplicite) A FINE CAPITOLO (Se non volete leggerla potete anche saltare la parte u.u).


Passammo due settimane tra giri al parco, ballo e canto, ristoranti, Playstation, escursioni, giornate al mare e tante altre cose, tra cui anche riprese di vari programmi o scatti fotografici. Una sera, verso le otto e dopo che avevamo cenato, Suga venne a bussare alla nostra porta. Andò Jungkook ad aprire, visto che io ero appena uscita dalla doccia, ma misi un accappatoio ed uscii fuori.

<< Ciao ragazzi. >>.

<< Suga, come mai da queste parti? >>.

<< Volevo dirvi che io e gli altri andiamo in discoteca, quella vicino al ristorante messicano, vi va di venire? >>.

Jungkook mi lanciò un'occhiata, poi il suo sguardo tornò su Suga. << Non so, è un po' lontana quella discoteca... >>.

<< Beh, ci sono anche le Blackpink se può interessarvi. >>. I miei occhi si illuminarono. "Ho la possibilità di vedere anche loro? Ma scherziamo!". Jungkook tornò a guardarmi, e notando i miei occhioni da cucciolo diede conferma a Suga che noi saremmo venuti.

Non sapevo cosa mettere quella sera; optai per un vestito nero a maniche lunghe con le vans. Non avevo proprio voglia di mettere i tacchi, anche perchè non li avevo con me, a contrario di Hoshiko. Conoscendola, si sarebbe messa la sua gonna di jeans con il top nero attillato e i suoi fidati tacchi. Jungkook invece aveva una camicia bianca, infilata dentro un paio di pantaloni neri attillati che mostravano le forme delle sue gambe muscolose, e una giacca nera da sopra. Ne rimasi quasi stregata, era a dir poco affascinante. << Kookie, non avrai caldo con la camicia e la giacca? >>.

<< In caso la tolgo, non preoccuparti. >>. Mi diede un bacio veloce sulle labbra e si avviò fuori, probabilmente nella stanza di Tae e J-Hope, mentre io mi finii di aggiustare quel filo di trucco che avevo e i capelli. "Dannati capelli che non stanno mai a posto...".

Riuscii ad aggiustare il tutto rifinendo con lacca e forcine; raggiunsi gli altri fuori, che stavano ancora aspettando Jimin e Hoshiko che uscissero dalla camera. Appena mi notò, Jungkook mi sorrise e mi afferrò la mano, intrecciando le nostre dita come i pezzi di un puzzle. Il calore che emanava la sua mano, la sua forza che stringeva le mie ossa, la sua pelle che sfiorava la mia, come potevo non farne più a meno? 

Finalmente quei due uscirono, così ci avviammo verso l'auto. Non avremmo preso la limousine come al solito, ma bensì l'auto di Jin, che era molto spaziosa e da sette posti. "Sette posti? Dove ci siederemo noi?".

Jungkook mi lesse nel pensiero. << Tu ti puoi sedere sulle mie gambe, tanto l'auto è spaziosa. >>.

<< Oh, d'accordo. >>.

Ci sistemammo nell'auto, nei sedili posteriori ci mettemmo io e Jungkook, J-Hope e Tae, nei sedili centrali si misero Hoshiko in braccio a Jimin, Suga e Tae, mentre avanti si misero Rap Monster e Jin alla guida. Ci mettemmo circa dieci minuti di macchina ad arrivare alla discoteca, che alle nove già era nel pieno della festa. Conoscevo quella discoteca, anzi più che altro ne avevo sentito parlare, era un posto frequentato più dalle star e dalle persone diciamo un po' più ricche. Era una di quelle località riservate e private. Non appena scendemmo dall'auto per avviarci all'interno del locale, Jungkook mi afferrò la mano, come per dirmi di non lasciarla mai andare. La musica in quel posto si sentiva già da fuori l'edificio. "Non oso immaginare cosa ci sarà lì dentro...". Io odiavo i posti affollati, ma per quella sera, anzi per Jungkook, avrei fatto un eccezione. 

Jin mostrò un tesserino a due enormi bodyguard situati davanti la porta, e dopo qualche secondo, ci fecero entrare. La discoteca era enorme: al centro c'era un'enorme pista da ballo, con dietro la console del DJ; sul lato destro c'era un enorme bar con decine e decine di tipi di alcool diversi, dal meno al più forte, mentre sul lato sinistro c'erano delle scale che portavano al piano superiore che custodiva delle stanze per chi volesse fare le proprie cose in santa pace. Prima di tutto, andammo alla ricerca delle Blackpink, che trovammo subito sedute ad un tavolo enorme. Riuscii a farmi le foto con tutte e quattro, ma loro sembravano già un po' brille. Hoshiko mi chiese di andare a ballare, siccome Jimin non voleva accompagnarla perchè aveva voglia di bere qualcosa con gli altri e le ragazze. 

Ci buttammo in mezzo alla mischia, e ballammo per circa venti minuti. Hoshiko frattanto bevve un sacco, e divenne leggermente ubriaca, quindi mi toccava anche badare a lei affinché non le succedesse nulla. Tornammo dagli altri al tavolo, siccome i piedi iniziavano a fare male; appena fummo difronte al tavolo, Jimin, già ubriaco, prese Hoshiko e si diresse verso le stanze al piano superiore, ma io non riuscivo a muovermi per l'ansia: Jungkook era anch'egli ubriaco, e fece la stessa cosa di Jimin. Si alzò venendo verso di me e si avvicinò di soppiatto. Era leggermente sudato, senza la giacca ma con la camicia leggermente sbottonata sopra il petto e i capelli sbarazzini. "Però, devo ammettere che ubriaco non è mica male...". Jungkook mi prese la mano e mi portò in una delle camere libere al secondo piano. Entrammo nell'ultima stanza del corridoio, anche se ce ne erano alcune libere prima. Davanti a noi si presentò solo un'enorme letto con un comodino di legno. Jungkook chiuse la porta di colpo, facendomi sobbalzare, ed attaccò le mie labbra, affamato della sua preda. La sua lingua si insinuò subito nella mia bocca, creando di nuovo quella danza passionale che solo noi sapevamo fare. Mi prese in braccio e mi spinse sul letto, mentre lui si mise su di me senza rompere il contatto delle nostre labbra. Intanto, i nostri vestiti erano volati sul pavimento della stanza, seguiti dall'intimo. Jungkook senza vestiti era a dir poco mozzafiato, non avevo mai visto una persona così perfetta, muscolosa ma non troppo, violenta ma dolce, forte ma fragile. Le sue labbra scivolarono lungo il mio corpo, creandomi dei brividi lungo la mia schiena. Ma in quel momento, le immagini del mio trauma mi tornarono alla mente, ma rammentai anche le parole di Tae. "Pensa che sia solo Jungkook.". Cercai di allontanare quelle immagini, con mia sorpresa con successo, e lasciai fare a Jungkook. Socchiusi gli occhi, iniziando a gemere, mentre lui continuava a sccendere sempre più giù con le labbra. D'un tratto si staccò, e la bella sensazione di poco prima si trasformò in dolore: Jungkook penetrò dentro di me quasi di scatto, senza nemmeno usare il lubrificante o il preservativo trovatosi sopra il comodino. Lui rimase fermo, aspettando che il mio dolore si trasformasse in piacere, e così fu dopo una decina di secondi. Solo a quel punto, iniziò a spingere, sempre più velocemente, finchè non venne non appena uscì da dentro di me. Ci accasciammo sul letto: lui si addormentò subito per colpa dell'alcool, mentre io rimasi a fissarlo intensamente. "Wow.". 


Nota Autrice**
È la prima volta che scrivo una scena così, quindi se fa schifo non odiatemi pls xd comunque, spero vi stia piacendo la storia, fatemi sapere nei commenti se avete qualche idea più in futuro, o qualche consiglio (li chiedo sempre per migliorare). Grazieh <3

Fede <3

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