22. Tears

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Saremmo dovuti andare in discoteca il sabato dopo, quindi sarei dovuta resistere ancora una settimana senza il suo calore, senza la sua presenza, senza le sue forti braccia che mi stringevano a lui, senza i suoi occhioni che mi guardavano amorevolmente, senza il suo tocco delicato e rassicurante, senza le sue labbra morbide e rosee che accarezzavano le mie. Facevamo videochiamata ogni giorno, come avevamo sempre fatto fino alla sera del concerto, e messaggiavamo quando potevamo, perchè io avevo la scuola, e lui comunque faceva pratica insieme agli altri membri per i concerti che doveva fare.

Il giorno dopo il concerto, ero completamente distrutta per colpa dei compiti di matematica. Stavo praticamente dormendo ad occhi aperti. Quando il professore controllò i quaderni, mise una firma e il voto: scrisse otto, e ne ero soddisfatta. "Alla fine, non sono rimasta sveglia invano...".

A ricreazione, posai il quaderno e poggiai la testa sul banco, per cercare di riposare qualche minuto, anche se, inutilmente. << Hey, Manami! >>.

Alzai la testa scocciata, riconoscendo il viso di Hide. << Ciao, Hide. >>. Poggiai di nuovo la testa sul banco, socchiudendo gli occhi.

<< Cosa ti succede? Sembri così stanca... >>.

<< Non ho dormito per fare quegli stupidi compiti di matematica. >>.

<< Non potevi farli ieri pomeriggio? >>.

<< Ero al concerto dei BTS, non ricordi? >>.

<< Ah, si... il concerto... l'ho visto in TV. >>.

Alzai la testa, avendo sentito qualche nota triste in quelle parole, e notai dell'infelicità sul suo viso. "Non sta così giù perchè ha visto la proposta di Kookie, spero...".

<< C'è qualcosa che non va, Hide? >>.

<< N-No, tranquilla! Ti lascio riposare, a dopo! >>.

A quel punto, si alzò di corsa e se ne andò fuori dalla classe, lasciandomi di sasso seduta al mio posto. 

Finalmente arrivò il sabato. Avevo un po' di preoccupazione addosso. Rammentai le parole di Jungkook. "Noi andiamo in discoteca con le Blackpink. Da quando sono così legati i BTS e le Blackpink?!". Sbuffai sonoramente, e iniziai a vedere come vestirmi. Decisi di indossare qualcosa di comodo, così misi il pantaloncino nero a vita alta con una semplice maglietta bianca e le converse. Dissi a mia madre che sarei andata in discoteca con Jungkook, e mi fece andare senza problemi. Hoshiko mi vide uscire, e insistette nel venire con me. Dopo qualche polemica con la mamma, anche lei ebbe il permesso di uscire.

Fummo dietro la discoteca entro quindici minuti, e notammo un gruppo di sette ragazzi proprio nel retro della discoteca. Appena ci videro ci vennero in contro, e come al solito, Hoshiko saltò tra le braccia di Jimin, mentre Jungkook mi abbracciò stringendomi a sè, e poi mi bacio dolcemente sulle labbra. Mi diede anche la sua felpa, siccome faceva freschetto a quell'ora della sera. Ci avviammo nella discoteca, dove già c'era un casino enorme. Ci dirigemmo verso un tavolo, dove c'erano le Blackpink. Loro sembravano già ubriache. "È come la volta scorsa, già sono ubriache... ma quanto bevono?!".

Una di loro, per essere precisi Lisa, prese Jungkook per il braccio, trascinandolo verso di lei e lo costrinse a sedersi, e gli mise un bicchiere di qualche alcolico in mano. Le altre ragazze fecero lo stesso con tutti gli altri, lasciando me e Hoshiko di sasso. Mi avvicinai all'orecchio di mia sorella, perchè la musica era troppo alta. << Andiamo a prendere da mangiare, ho fame. >>.

Lei annuì, e si avviò. Io mi avvicinai a Jungkook per dirgli dove stessi andando, e lui assentì. Andammo verso il tavolo del buffet, e rimanemmo lì per circa venti minuti, a discutere sulla scena che ci si era parata davanti quando eravamo entrate.

<< Sarà meglio tornare dagli altri. >>.

Anuii alle parole di Hoshiko, e tornammo al tavolo, cosa che avrei preferito non fare. Stavano facendo il gioco della bottiglia, e quel maledetto oggetto indicò Jennie; quando la bottiglia ruotò una seconda volta, si fermò sull'ultima persona che doveva indicare: Jungkook. Lei, con fare sensuale, si avvicinò a lui, sedendosi a cavalcioni sulle sue gambe, gli prese il viso tra le mani, e lo baciò, quasi con foga. Rimasi pietrificata davanti a quella scena. Non riuscivo più a muovermi. Riuscivo a vedere solo le mani di Jungkook stringere i fianchi di Jennie, mentre lei gli metteva le mani dappertutto. Non ci vidi più dalla rabbia. Mi tolsi la felpa che mi aveva dato circa un'ora prima, e gliela lanciai addosso, attirando la loro attenzione. Gli occhi di Jungkook, appena mi vide, si ingrandirono, riempendosi di paura e pentimento, mentre dai miei stavano iniziando a scorrere calde lacrime salate. Presi le mie cose e mi avviai fuori, ignorando Jungkook che urlava il mio nome. Uscii dalla discoteca, e decisi di avviarmi a piedi verso casa, ma qualcuno mi afferrò il polso, costringendomi a fermare le mie gambe. Mi voltai di scatto, ed incrociai i suoi occhi. Non sembrava più ubriaco come prima. << Manami, aspetta! >>.

Aveva il fiatone, segno che aveva corso per raggiungermi. Non riuscivo ad emettere suoni, ma solo lacrime dai miei occhi. << Senti... mi dispiace per prima, ero ubriaco, io non... >>.

<< Ti dispiace? Ma davvero?! >>.

Rimase impressionato e spaventato dalle mie parole. << Prima mi chiedi di fidanzarmi ufficialmente con te, davanti a milioni di spettatori, e poi dopo una settimana te la spassi già con qualcun'altro?! Io lo sapevo, voi uomini siete tutti uguali. >>.

<< Ti prego, Manami, non andartene! Mi sento così in colpa per averti ferito così profondamente! >>.

<< Mi dispiace, Jugnkook, ma a quanto sembra, la mia idea su voi uomini non è cambiata. Siete tutti dei bastardi, senza cuore, meschini. Non siete in grado di amare davvero una persona. Pensavo che questa sarebbe stata la volta buona di aver trovato qualcuno che mi amasse davvero, ma a quanto pare mi sbagliavo. Il vero amore non esiste. >>.

Mi girai per andarmene, ma Jungkook mi fermò ancora una volta. << Aspetta, non andartene, io ti amo profondamente, e lo sai! >>.

<<  E me lo dimostri così?! >>. Avevo iniziato ad urlare, infuriata, ormai non stavo capendo più niente. Le lacrime mi stavano prosciugando. 

Lui abbassò lo sguardo, riuscendo solo a sussurrare. << M-Mi dispiace, non so cosa mi sia preso... >>.

<< Anche a me dispiace, Jungkook. >>. A quelle parole alzò lo sguardo, e fu solo in quel momento che lo feci: mi fissai il dito per qualche secondo, e poi sfilai l'anello con il piccolo zaffiro che Jungkook mi aveva dato. 

<< M-Manami... >>. Glielo misi nella tasca del pantalone, e alzai lo sguardo, con gli occhi gonfi e rossi dalle lacrime.

<< È stato bello credere che tu potevi essere quello giusto. Addio, Jungkook. >>.

Mi voltai, e iniziai a camminare, ignorando Jungkook che continuava ad urlare il mio nome e che mi camminava dietro. Camminavo, sempre più veloce, fino a correre, per evitare che Jungkook mi raggiungesse mentre i miei occhi continuavano a gonfiarsi per le lacrime.

Quando fui abbastanza lontana da lui, mi ritrovai in un piccolo vicolo, da sola e al buio. Mi appoggiai al muro, accasciandomi al suolo. Iniziai a piangere più forte, sentivo come un vuoto nel petto, come se qualcuno mi avesse portato via l'ultimo briciolo di speranza dalla mia anima. La persona che amavo mi aveva tradito, ancora una volta. Rimasi in quel vicolo a piangere, finchè non mi sentii chiamare. << Manami! >>.

Hoshiko era riuscita a trovarmi, anche perchè sapeva che quando mi succedeva qualcosa mi rintanavo sempre in quel vicolo. Camminò lentamente verso di me, e vedendomi in quello stato, mi strinse in un abbraccio molto forte, cercando di calmarmi. Dopo che le raccontai tutto l'accaduto, mi aiutò ad alzarmi, e ritornammo a casa.

Il mio sguardo era perso nel vuoto, mentre il mio cervello aveva solo un'immagine fissa nella mente. Qualcosa che avrei dovuto dimenticare.


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