[SEQUEL]➳Il Ragazzo Dimenticato ✧ʏᴏᴏɴᴍɪɴ✧

ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ sᴇᴅɪᴄɪ.

❝Almeno adesso sei qui con me❞ annuisce alla mia frase, facendomi segno di seguirlo subito dopo.

❝Ti ricordi della casa che sarebbe dovuta essere nostra? Quella da cui saremmo dovuti partire per ricominciare una nuova vita?❞ domanda posizionando un passo dopo l'altro ai margini del ruscello, per poi voltarsi verso di me con una mezza piroetta.

❝Sì, ricordo...❞ sulle mie labbra si forma una curva a quel suo visetto gioioso. Alla fine, nonostante non possa toccarlo, lui è qui, è di nuovo con me.
Posso parlargli, posso scherzare con lui, posso amarlo comunque e devo farlo al massimo. Non so quanto tempo possa ancora durare questa situazione in cui Jimin c'è anche se non è vivo.

❝Non sei più riuscito a mostrarmi l'interno no? Io... per tutti questi anni dopo la mia morte ho sempre desiderato di entrare nella nostra casa con te.❞
Il mio cuore perde un battito.
❝Vieni, è da questa parte.❞ Inizia a correre tra la natura e nella mia mente si fanno vivide le immagini di quel bimbetto dai capelli rosa morente ma comunque felice ed energico, che volteggiava tra le sterpaglie come fosse una foglia trasportata dal vento. Con le uniche differenze che adesso il paesaggio è più rigoglioso e che Jimin non è più nella sua forma umana.

Non appena vedo la nostra dimora sul mio viso scende una lacrima, perché rivedo il mio unico amore disteso a terra, ai piedi della nostra abitazione, privo di forze, sorridente che cerca di lottare contro la morte.
Ma perdendo.

❝N-non ho le chiavi Jimin❞ gli faccio tastandomi le tasche e quasi andando nel panico, non mi ricordo dove devo averle portate dopo quel giorno.

❝Sono sempre restate lì❞ indica la porta ❝attaccate alla toppa, esattamente dove le avevi lasciate.❞

È vero, ricordo: quel giorno quella dannata asse di legno non aveva proprio intenzione di aprirsi.

Mi aggrappo con le mani al mazzo di chiavi, saldamente, come a non volerle più lasciare, e Jimin mi si posiziona di fianco battendo le mani entusiasta.
❝Pronto?❞

❝Sì!❞