[SEQUEL]➳Il Ragazzo Dimenticato ✧ʏᴏᴏɴᴍɪɴ✧

ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛᴜɴᴏ.

Corro in casa, sbattendo frettolosamente la porta alle mie spalle e frugo tra i vari contenitori in vetro cercando di trovare quello più capiente.
❝Ehi Yoongi, finalmente ti fai vivo❞ commenta Taehyung alle mie spalle stropicciandosi gli occhi. ❝È tardi e sono tre giorni che non sei in casa.❞

❝Hyung❞ mugugna Jungkook entrando in cucina, trascinandosi quasi sul pavimento, assonnato ❝che cosa ci fai sveglio a quest'ora? Torna a dormire.❞ Il castano affina lo sguardo puntandolo su di me. ❝Ah, ma è quello scocciatore di Yoongi che ha deciso di farsi vivo.❞

❝Sentite...❞ prendo il bicchiere in mano riempiendolo d'acqua, se solo il tubo idrico fosse collegato anche in casa mia e di Jimin sarebbe tutto più semplice e non incapperei in certe scocciature, il problema è che quella costruzione è davvero troppo vecchia e l'acqua lì non scorre. ❝Mi dovete lasciare in pace adesso e vi prometto che non vi romperò più.❞

❝Grazie a dio❞ commenta il minore tra i due.

❝Dove sei stato? Che cosa... anzi chi vive in quel bosco?❞ scandisce Taehyung a denti stretti.

❝Nessuno❞ gli rispondo schivo.

❝No, non mentire. Namjoon ci ha parlato di... qualcuno che vive lì ed io non riesco ancora a capire chi sia, ogni volta che entro in quel bosco i brividi percorrono la mia schiena e un senso di angoscia invade il mio cuore. E qualche tempo fa ho iniziato a spiarti, semplice curiosità, tranquillo. Ma... mi spieghi perché parlavi da solo quel giorno?❞ il ragazzo dai capelli grigi mi guarda dritto negli occhi, sicuro di voler ricevere una risposta da me.

❝Dai Tae...❞ Jungkook gli tira un braccio. ❝Non è il momento, torniamo a dormire.❞

❝Voglio capire cosa sta succedendo. Noi due... sì, entrambi, siamo preoccupati per te Yoongi.❞

Sorrido, sospirando subito dopo. ❝Ehi Taehyung, sei un bravo ragazzo, ma non fare il mio stesso errore. Tenetevi sempre stretti l'un l'altro, voi due. La cosa peggiore che possa succedere è perdere la persona a cui tenete di più al mondo❞ concludo, uscendo di casa, accompagnato dagli sguardi preoccupati dei miei coinquilini che subito dopo si stringono in un abbraccio.

Non voglio che soffrano come sto facendo io. È giunto il momento che aprano gli occhi: c'è sempre un attimo di distrazione nella vita in grado di far finire tutto.