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Perrie

Sono le 7 e sono sveglia già da un'ora.
Jade dorme, spero che almeno così non senta tutto il dolore che, provo ad immaginare, possa sentire ora.
Non ho mai conosciuto o visto suo fratello, mi sembra si chiamasse Drew ma ciò non toglie il dispiacere immenso che ho, dopotutto perdere un caro come un fratello uccide un po' anche te.
Oggi c'è la commemorazione.
Non credo sia il giorno migliore per Jade di tornare a scuola.
Se ha voglia, la accompagno dove vuole lei, altrimenti restiamo qui a letto a dormire, piangere o parlare o perché no anche tutte e tre le cose.
Mi brontola lo stomaco.
Non ho cenato, forse più tardi riuscirò a mangiare, sempre se ha voglia lei.
Quello che vuole lei, lo voglio anch'io.
Avrei voluto anch'io qualcuno che si preoccupasse per me quando ne ho avuto bisogno.
Sento un nodo in gola.
Quanto mi odio.
Lo rimando giù insieme ai ricordi.

Si è mossa.
Le poggio una mano sulla spalla e la scuoto leggermente.
Apre i suoi occhioni che mi guardano e forse mi hanno sorriso un attimo poi torna seria.
Credo si sia ricordata in quale schifo di realtà si trovi.
"Buongiorno"
Non mi risponde.
"Non mi devi parlare per forza ma ho intenzione di restare qui con te finché non ti sentirai meglio, anche se è difficile, io sono qui"
...
"Bene!" Mi metto seduta sul letto
"Ora fammi capire se hai voglia di mangiare qualcosa perché io sto morendo di faaaame e dopo usciamo!"
Si copre la testa con il cuscino e la sento lamentarsi.
"Fidati di me che fuori è una bellissima giornata e il mondo aspetta solo te"
Viene fuori da tutte le coperte, si siede incrociando le gambe, guarda in basso e inizia a sfregarsi le mani come sempre quand'è nervosa.
Gliele prendo e fissa le mie mani mentre stringono le sue.
"Si chiamava Drew"
Sento un peso premere sul cuore.
"Aveva appena fatto lo scorso luglio 26 anni, lavorava in una grande agenzia a Seattle e qualche volta ci veniva a trovare. L'altro giorno era venuto a trovare me in occasione del primo giorno di scuola senza Jesy"
Fa un profondo respiro e alza lo sguardo verso l'alto.
"Non sarebbe dovuto neanche venire"
Dice con una risatina un po' isterica mentre una lacrima le scende sulla guancia.
"Jade non è colpa tua.."
Mi guarda dritto negli occhi ora piangendo veramente molto.
"Perrie, non sarebbe dovuto neanche venire"
Scoppia a piangere, mi avvicino subito e la stringo forte a me.
Poggio il mento sulla sua testa e non ce la faccio più, il nodo in gola è più straziante che mai, scorre una lacrima anche sulla mia guancia.
Rimaniamo lì così ore intere, io a coccolarla.
Lei piccola com'è si è rannicchiata tra le mie braccia e mi sento quasi in dovere di proteggerla da tutto quel dolore che avverto così prepotente tentar di insediarsi in lei.
No. Non se lo merita.
Non è giusto.
D'istinto la stringo più forte e lei che stanca si era addormentata, si sveglia e sento i suoi occhi su di me.
"Sto meglio se sei qui con me"
Non cerco di capire o di trovare un significato più profondo, più nascosto.
So che è la verità quella che dice.
Ma le sorrido e finalmente anche lei, mentre chiude gli occhi per riposare.

Delicatamente l'aiuto ad allungarsi sul letto, mi alzo ed esco dalla stanza.
Al piano terra non trovo nessuno tranne un foglietto con su scritto
"Perrie so che ti alzerai prima di Jade, ti chiedo scusa per ieri sera. Spero riuscirai a convincere Jade a magiare qualcosa, non tocca cibo da due giorni. C'è il latte in frigorifero, i cereali sono nello sportello accanto mentre l'occorrente per i toast è sul davanzale in alto a destra, grazie di essere qui"
Mi sento in colpa, dovrei scusarmi io.
Inizio così a preparare tutto.
Dopo aver poggiato le due tazze di latte caldo sul tavolo con i cereali e preparato i toast con le mani suoi fianchi, tiro su un sospiro di soddisfazione e mi volto per andare a chiamare Jade.
Varco la porta e mi imbatto in lei.
"Tesoro come stai? Hai fame? Si ce l'hai, prima ho sentito il tuo stomaco brontolare quindi non mentire!"
Le sorrido dopo averla accompagnata a sedersi davanti la sua tazza fumante.
Sembra decisamente disorientata e si guarda intorno come se non riconoscesse tutto ciò che vede.
"Jade, tutto bene?"
"Chi ti ha detto di preparare queste cose?"
È molto seria.
"Beh tua madre mi ha lasciato un foglietto dove mi spiegava dove prendere tutto"
"Che stronza che è"
Spalanco gli occhi. Mi sembra di essermi persa qualcosa.
"Ho sbagliato qualcosa? Non ti piace? Posso preparare qualcos'altro se vuoi, basta che mi dici dov.."
"Perrie sembra tutto squisito. Il discorso è un po' più complicato"
"Ne vuoi parlare?"
"No ora ho solo voglia di valutare quanto sei brava a preparare la colazione!"
Ridiamo insieme.
"Spero di non deluderti"

Dopo colazione sono riuscita a convincere Jade ad uscire.
Ora si sta lavando, dopo mi potrò fare una doccia anch'io.
Ha spento l'acqua, spero abbia fatto, sono 20 minuti che sta dentro ed io ad aspettare in camera cercando qualcosa da potermi mettere dopo.
"Ho fatto!" le sento urlare dal bagno.
"Va bene!"
Entra in camera in accappatoio, si copre tutta, sembra un po' in imbarazzo, è buffa.
Fruga in un cassetto
"Eccoti l'intimo, hai trovato qualcosa per te?"
"In realtà no, mi sembra tutto un po' troppo piccolo per me.."
"Non ti preoccupare, vai a farti la doccia, nel frattempo ti cerco qualcosa io"
Dopo 5 minuti esco dal bagno, trovo sul letto dei jeans neri e una felpa piuttosto grande, mi vesto subito e scendo di sotto.
"Allora come sto?"
Mi guarda e sembra voglia piangere.
"Sto proprio così male?"
"No no, in realtà ti sta benissimo, meglio che a me.."
Si asciuga una lacrima e torna a sorridermi.
Un po' titubante chiedo
"Jade di chi è questa felpa?"
Sospira e inizia a giocare con le mani.
"È di Drew, me l'aveva lasciata l'anno in cui è partito la prima volta e quando mi mancava o mi sentivo giù la indossavo e mi sembrava di averlo lì con me"
"Oh.. non la posso indossare, è tua, è sua. Non credo che.."
"È perfetta e come ti ho detto, sta meglio a te che a me"
Mi avvicino e la abbraccio.
"Ti ringrazio, allora"
Sorride.

Siamo arrivate lungo la spiaggia e stiamo passeggiando chiacchierando del più e del meno.
Mi sembra un'altra persona.
È davvero brava a fingere.
Povera la mia Jade.
Cioè «povera Jade».
Abbiamo raggiunto un bar e ci fermiamo a prenderci qualcosa.
Siamo sedute ad un tavolino, quando noto a qualche metro distante da noi un viso familiare.
"Oh no"
"Cosa oh no?"
"C'è Brandon.. dobbiamo andare via"
Dico mentre mi alzo ma troppo tardi.
Mi ha vista, si è alzato e mi sta venendo incontro.
Non andrà a finire bene.

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Ciao a tutti e tutte!

Scusatemi se non mi sono fatta sentire negli ultimi giorni, perdonatemi!

Ieri volevo pubblicare ma non mi piaceva molto e avevo bisogno di tempo per riordinare le idee.

Come sempre fatemi sapere se vi piace con una stellina e/o commento!

Grazie di cuore a tutti/e❤

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