Chapter 35: You're the One I Want at the End of the Day

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In viaggio verso l'Arizona, scortati dai due SUV della sicurezza, nella limousine, che Niall aveva affittato specialmente per Louis e riempito di peonie, cuscini, coperte e cioccolatini, gli omega erano accoccolati insieme, ancora eccitati per la fantastica notte che avevano appena avuto.

"David Beckham," Louis controllò per la quarta notte il kit autografato dello United per assicurarsi che fosse vero. Certo, Stevie e Xabi avevano autografato dei kit del Galaxy per loro, ed era fantastico, ma David pazzesco Beckham. Avevano incontrato David Beckham!!!! "Seriamente, Ni. Serata migliore di sempre."

"Perchè è lui il tuo preferito? Voglio dire, oltre al fatto che lui è messo informa," il biondo aprì una tavoletta di cioccolato.

"Non è il preferito di tutti?" Louis scrollò le spalle, ma Niall riconobbe il tono. Non una bugia, ma non la verità completa. Pizzicò l'omega più ansiano.

"No, davvero, Lou."

Louis fece spallucce di nuovo, questa volta con un sospiro che diceva, ok, va bene, onestà. "Le cose sono iniziate ad andare male fra Mamma e Dan quando avevo più o meno nove anni. Lei era un beta, ma voleva un alpha così aveva provato a sottomettersi, ma era sempre quello, sai? Provare. E Mark è fantastico. Ha sempre saputo come leggerla e attenuare l'intera... cosa.. alpha. Aiutava che lui fosse in missione saltuariamente, probabilmente una ragione per cui sono durati così a lungo. Eppure, sette anni a far finta che non fosse 'provare' e finalmente stavano iniziando ad odiarsi a vicenda. E le litigate peggiorarono ancora e ancora..." Louis prese un respiro profondo. "Mamma non lo avrebbe mai lasciato, e Mark tenne duro come suo sacco da boxe per qualche altro anno, ma tutto iniziò ad andar male nel 2001. Comunque, ricordo che stavo facendo uno di quei compiti sull'anno nuovo per scuola, qualche stupido tema sulla cosa migliore che fosse accaduta durante l'anno? Ed è stato allora che ho dovuto vedere che le cose stavano andando davvero male a casa perchè l'unica cosa a cui potevo pensare di scrivere era il gol di Becks contro la Grecia. Era sempre stato il mio preferito, penso, ma quel goal lo aveva sigillato."

"Sì?" Niall sapeva che Louis stava solo parlando ora, le parole e i ricordi rotolavano dalla sua bocca, accumulatisi per anni.

"Sì. Quando Mark era a casa, andava sempre allo stesso pub per gli incontri dello United e tutte le partite della nazionale. E mi portava sempre con lui. Era la nostra cosa," sorrise. " I proprietari aiutavano sempre dietro il bancone, specialmente quando era affollato. E la donna omega teneva il succo di mela vicino così da potermene versare un po' in un boccale così che sembrasse una lager chiara come quella di mio padre. Comunque, eravamo al bar per l'incontro con la Grecia, ben oltre i tempi di recupero, sembrava che avremmo perso la qualificazione, Teddy viene sottoposto a un fallo di nuovo e Becks finalmente riceva quel calcio di punizione da deviare giusto e fare goal ed il pub esplode, voglio dire, sedie ribaltate, birre che volano, tutti urlavano e Papà mi solleva in aria come il fottuto re Leone," rise Louis.

"Suona come una bellissima giornata," Niall disse dolcemente quando il sorriso incominciò a svanire.

"Lo era."

Il biondo poteva leggerglielo in viso, il bisogno di far uscire qualsiasi cosa fosse. "Che cosa c'è?"

Gli occhi pieni di lacrime, Louis sospirò, "Continuo a pensare... avrei dovuto dirglielo. Dopo che ho presentato. Avrei dovuto dirglielo. Le ragazze sarebbero state meglio con Mark. Non avrebbe mai lasciato che io prendessi gli inibitori. Mi sento così stupido..."

"Lovey Lou, non avevi idea di come le cose sarebbero andate. Hai ragione, Mark non avrebbe lasciato tu prendessi gli inibitori. Ma, forse, lui e Jay non si sarebbero trovati. Forse non avresti fatto i casting per X Factor. E forse noi non saremmo qui ora."

Big white Lie {Italian translation}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora