Big white Lie {Italian translation}

Chapter 46: I'll Be Your Temporary Fix

Louis si strinse a Niall, una punta di paura dietro la lussuria nei suoi occhi. I suoi sensi amplificati, l'odore di tutte le persone intorno a lui elettrificò la sua pelle e tremò per il proprio bisogno, poi ringraziò il cielo che stesse indossando dei jeans di denim nero perchè il liquido auto-lubrificante aveva già iniziato a scivolare lungo le sue cosce!

Il primo calore maturo non avrebbe dovuto cogliere un omega di sorpresa. Dopo aver presentato, gli omega avrebbero dovuto avere dei mini-calori, per guidarli fino al primo calore maturo, così da poter imparare i sintomi lentamente e vederlo arrivare ed essere al sicuro a casa o da qualche parte contenuto quando sarebbe successo. Dal primo calore Niall (trascorso con Liam ad un hotel vicino alla X Factor House), bruciava allo stesso tempo ogni settembre (una settimana dopo il suo compleanno) e a marzo (la terza settimana) come un orologio. Ma, Louis aveva assunto inibitori per tutta la sua vita da omega e il branco era stato così focalizzato sull'estro di Zayn che non sarebbe venuto ora-- il calore del suo omega lo rendeva ridondante. Avrebbe annodato tre, forse quattro volte, avrebbe dovuto soddisfare il suo estro e poi avrebbe avuto altro calore da affrontare!

Gettando la sua chitarra dietro di lui, Niall trascinò Louis nel back stage dove lanciò il suo microfono a caschetto e il microfono di Louis di lato ed urlò al macchinista più vicino, "Rick! Portami Paul ora!" Tenendo una presa salda su Louis, disse dolcemente-- beh, urlò, data la loro prossimità al palco, "Andrà tutto bene, lo prometto, Lovey Lou. Paul! Dobbiamo andare-- finisci tutto dopo questa canzone, avvia i giochi pirotecnici! Alberto, fermati lì! Tieni gli altri alpha indietro! Paddy e Basil, portateci in hotel. Andiamo!"

Niall non si preoccupò di rimuovere la propria chitarra o i vestiti per lo show, lo trascinò attraverso i corridoi verso la macchina. Non potevano permettersi di fermarsi, il numero di alpha nella loro crew gli venne in mente. Niall si fidava di loro ogni altra volta, solo non quando Louis aveva un odore così meraviglioso.

"Rallenta, non dovremmo aspettare per--" Paddy era sicuro che gli alpha fossero dietro di loro, ma poteva ancora sentirli cantare sul palco.

"Ti ricordi cosa è successo quando sono andato in calore prima di quel conceerto? Haz ti ha quasi dannatamente preso a pugni. Sono piuttosto sicuro che ha dato un pugno a Bas, andiamo. Portaci in hotel. Facci arrivare in camera poi fai salire gli alpha. Altrimenti finiranno con lo scopare nell'ascensore come abbiamo fatto io e Zayn."

Niall doveva rimanere calmo perchè i suoi alpha avrebbero perso il senno una volta realizzato cosa stesse succedendo. Era già turbato perchè fra tutti lui non aveva visto cosa stesse succedendo. Certo, i medici avevano detto che ci sarebbero voluti mesi perchè gli ormoni di Louis si normalizzassero, ma Niall aveva confuso tutti i segni: l'eccessivo piangere, l'attaccamento, i bronci extra e la fame insaziabile. Almeno nessuno avrebbe dovuto preoccuparsi che Louis finisse in omega space per un paio di giorni; i calori portavano gli omega ad uno stato mentale primitivo, nullificando le sue inibizioni.

I pensieri coerenti iniziarono a scomparire dalla mente di Louis, lasciandolo con un bisogno ardente di essere riempito e messo incinto ed avere qualcosa, qualcuno in lui, ora. Louis lappò il collo di Niall, i piedi inciamparono poichè non riusciva a focalizzarsi su nulla se non la pelle calda dell'irlandese e il sapore salato del suo sudore e Niall era un ragazzo, Niall aveva un pene, Niall poteva essere dentro di lui, giusto? "Ni..."

"Lo so. Buon dio, hai un odore delizioso, mio Louis, mio," Niall lo premette nel van e lo baciò duramente; Louis cavalcò la sua coscia con un gemito.

"Ehi, nel van ora, entrambi," Paddy quasi li lanciò dentro. "Gli alpha prenderanno gli alpha, i beta si occuperanno degli omega. Andiamo."

"Ni...." Louis non riusciva a formare una frase di senso compiuto nemmeno per la sua vita, non con questa febbre che gli scorreva nelle vene, la sua pelle risuonava per essa. "Ni, io..."