Give me more than a hand to hold

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Preparo una tazza di caffè, mentre Tony mi osserva, stranamente silenzioso, seduto in cucina. Cerco negli armadietti, pressochè vuoti, qualche dolcetto da offrire all'uomo che, tanto tempo prima, mi ha accolto e protetto, come se fossi la sua sorella minore; l'uomo che mi ha spinto tra le braccia di Steve, facendomi vivere un sogno, il sogno più bello della mia vita.

Trovo un pacchetto di cookies, controllo la data di scadenza e una volta certa della loro commestibilità, li metto in un piatto da portata; so che sto solo prendendo tempo, dopo la felicità del primo impatto, nel rivedere un volto amico, dentro di me ha iniziato a farsi spazio, un profondo disagio, l'imbarazzo per essere sparita escludendo tutti dalla mia triste vita mi impedisce di sentirmi del tutto a mio agio di fronte all'uomo che mi ha fatto da testimone di nozze, lo stesso che ha tentato di starmi vicino dopo la nostra perdita comune, cosa che non ho permesso a nessuno. Come un cane che si lecca le ferite, ringhiando a chiunque si avvicini, dopo la morte di Steve ho allontanato tutti quanti, l'ho fatto per poter cadere a pezzi senza che nessuno cercasse di salvarmi, perchè nessuno di loro poteva fare nulla. Nell'esatto momento in cui il mio Capitano ha esalato l'ultimo respiro, è come se una parte di me fosse morta con lui. Nessuno poteva curare la mia anima spezzata.

Molte cose sono cambiate negli ultimi mesi; dopo aver perso il loro Capitano, gli Avengers si sono sciolti, ognuno di loro ha preso la propria strada, come se, senza Steve, i Vendicatori non avessero più motivo di esistere. Guardo Tony sedendomi di fronte a lui, osservo il suo volto segnato, sembra invecchiato, i suoi occhi sono sempre vispi e prepotenti, ma sembra abbiano perso la leggerezza che avevano un tempo.

"Come stanno gli altri?" gli chiedo, cercando di stemperare l'ansia che cresce dentro di me.

"Bene. Thor è su Asgard, impegnato nelle solite diatribe con il fratello. Wanda e Visione stanno facendo il giro del mondo, credo che ora siano sulla muraglia cinese. Bruce si è dimesso dallo SHIELD, ora fa il dottore e Nat è l'unica di noi che è rimasta ancora attiva, anche se non lavora più per Stan. Fury l'ha reclutata nella sua setta anti Shield." sentire pronunciare i loro nomi, mi provoca una fitta allo stomaco.

Mi manca la mia famiglia, mi manca terribilmente il senso d'amore che mi dava stare tra di loro, ma lo sguardo carico di disapprovazione, con cui mi guarda Stark in questo momento, mi ricorda come mai non ho permesso a nessuno di loro di starmi vicino. Specchiarmi negli occhi degli altri, soprattutto di chi come Tony mi guarda preoccupato, mi sbatte in faccia la cruda realtà, come uno specchio nel quale non ho il coraggio di guardarmi. Rendermi conto di aver toccato il fondo, mi spingerebbe a cercare di rialzarmi e io non voglio farlo, perchè il dolore, e l'autodistruzione che ne consegue, è l'unica cosa che mi rimane dell'uomo che ho amato con tutta me stessa. Per questo cerco di prendere tempo, per ritardare il più possibile il momento in cui Tony mi rimprovererà, spingendomi a tornare alla vita.

"E tu e Pepper come state?" gli chiedo, consapevole di non potergli mentire ancora per molto, ora che è di fronte a me.

"Blue, so cosa stai cercando di fare e tu sai che non ce la farai stavolta, non riuscirai ad abbindolarmi, come hai fatto negli ultimi mesi, fingendo di stare bene, sperando che io me ne vada e ti lasci in pace." Colpita e affondata. Distolgo lo sguardo, incapace di reggere quegli occhi color nocciola, che mi guardano severi.

"Dio, ti sei vista? Sembri uno zombie, peserai quaranta chili. Da quant'è che non mangi, che non dormi, che non ti prendi cura di te?"

"Sopravvivo, Tony, in modo o nell'altro ce la farò", gli dico alzandomi e aprendo il cassetto, per prendere il pacchetto di sigarette che tengo in caso di emergenza.

Non ho mai fumato in vita mia, ma ora sentire il fumo che brucia nella mia gola mi fa sentire più vicina a Steve. Il Capitano è morto in un esplosione, durante una missione in Europa. Forse il bruciore che sento nella mia gola è lo stesso che ha sentito lui, prima di morire soffocato dalle fiamme. Vorrei che quelle stesse fiamme avessero inghiottito anche me.

The one that got awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora