The one that got away

It's like you're my mirror, my mirror staring back at me

+++ Blue's pov +++

"Te lo ricordi il nostro primo bacio?" chiedo a Steve, sdraiata sulle sue gambe.

È il nostro primo anniversario di matrimonio e lui ha organizzato un pic-nic sulla collina di fronte a casa nostra. Il sole sta tramontando e noi siamo attaccati l'uno all'altro, a goderci questo spettacolo mozzafiato, a goderci il tempo insieme, che sembra sempre essere appeso a un filo.

"Mmh, non lo so devo pensarci" mi risponde il mio Capitano, prendendomi in giro.

"Seriamente, te lo ricordi?" gli chiedo di nuovo, intrecciando la mano alla sua, che si stringe sulle mie dita, come se volesse tenermi incatenata a lui.

"Certo che me lo ricordo, come potrei dimenticarlo. Ricordo il nostro primo bacio, ricordo la prima volta che abbiamo fatto l'amore, ricordo la prima volta che ho desiderato baciarti, senza poterlo fare." Mi volto verso il suo viso pulito e gentile, le sue lagune blu mi guardano piene d'amore, dandomi la magnifica sensazione di poterci nuotare in quell'azzurro infinito.

"E quando è successo?" gli chiedo, incuriosita dall'ultima frase.

"La prima sera che hai passato a casa di Tony. La notte che ti ho trovato bagnata fradicia, sotto il diluvio. Quando siamo rientrati nella tua stanza, prima che tu mi dicessi che volevi che Wanda entrasse nella tua testa; eri appoggiata alla finestra, guardavi fuori, persa nei tuoi tormenti, poi hai posato gli occhi su di me, mi hai permesso di vedere il tuo dolore, mi hai guardato come se stessi annegando e io fossi l'unico che potesse salvarti, la tua unica speranza. In quel preciso momento ho sentito l'impulso di baciarti, ho sentito il bisogno di portare via il dolore dalla tua bocca, come se con un bacio avessi potuto liberarti dai tuoi demoni. Desideravo farlo, anche se ancora non sapevo il perché, sentivo che le tue labbra erano la mia e la tua salvezza. A quanto pare il mio istinto non si era sbagliato, era come se lui già sapesse qual'era il nostro destino." Steve mi accarezza il capo, giocando con i miei capelli, guardandomi con un amore fedele, intenso, reale. Guardandomi come se fossi la sua unica certezza in una vita di dubbi.

"E qual è il nostro destino?" gli chiedo, ansiosa di sentirmelo ripetere adesso e per la vita intera.

"Questo è il nostro destino,Blue, insieme, per sempre; il mio istinto ne era certo già da quella sera e ora lo sono anche io. Sei sempre stata qui," mi dice indicandomi il suo cuore, "ti appartengo e sarà così per sempre. Mi specchio nei tuoi occhi e so che, qualsiasi cosa succederà, questo sarà il mio posto, fino alla fine dei nostri giorni, so che se mai mi perderò, mi basterà guardarmi nel riflesso del tuo sguardo per ritrovarmi, perché non posso stare senza di te." Mi avvicino al suo viso, con le lacrime agli occhi e lo bacio, travolta dall'intensità di quello che sento per lui, per il mio Capitano, per l'unico uomo che amerò in tutta la mia vita.

"Ciao." Una voce mi riscatta dai miei pensieri, dai miei sogni ad occhi aperti; mi volto e vedo Steve, a pochi passi da me, che mi guarda con occhi cerchiati da occhiaie profonde.

"Ciao" gli dico, cercando di ricompormi, dopo il tuffo nel passato di poco fa.

"Posso?" mi chiede, indicando il posto vuoto del divanetto sul quale sono seduta.

"Certo" gli rispondo, cercando di nascondere la mia agitazione.

È l'una di notte e visto che come sempre il sonno si fa desiderare, sono venuta a prendere un po' di aria, sulla grande terrazza che dà sull'oceano. Dopo quello che è successo stamattina, sia io che Steve, ci siamo evitati per tutta la giornata, come se tutti e due avessimo avuto timore di guardarci di nuovo negli occhi. Non so bene cosa sia successo stamattina, ma credo sia stato qualcosa di molto simile a ciò che mi spiegava Steve stesso nel ricordo che ho rivisto nella mia testa poco fa: l'istinto ha avuto la meglio sulla ragione e sulla logica. Ne sono quasi certa e non per una superbia che non mi appartiene, ma solo perché è la stessa cosa che ho sentito anche io quando, una vita fa, mi sentivo irrimediabilmente attratta da uno sconosciuto, che mi guardava come se mi conoscesse da sempre, come se potesse capirmi e leggermi dentro, meglio di chiunque altro, esattamente come l'ho guardato io questa mattina, prima che ci fosse quel bacio mancato. Esattamente come lo guardo da sempre, come se il suo cuore mi appartenesse.