All this money can't buy me a time machine

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+++Bucky's pov+++

Ho preso Blue appena in tempo, prima che sbattesse la testa cadendo a terra svenuta. Tony Stark e la sua maledetta mania da prima donna!

"Avresti potuto dirglielo in un altro modo!" gli dico a denti stretti, mentre attendiamo che Blue riprenda i sensi.

"Senti, soldatino di piombo, puoi anche andartene se non ti piacciono i miei modi." Mi alzo di scatto alle sue parole, vado verso di lui, piazzandomi sotto il suo naso; furioso, lo fisso dritto nei suoi occhi scuri carichi di rabbia, di disgusto, di.... dolore. Mi scosto subito, sentendo tutto il senso di colpa per quello che ho fatto piombarmi addosso.

Tony è uno stronzo, un vero stronzo, ma come posso biasimarlo per il disprezzo con cui mi tratta? Ho ucciso i suoi genitori e poco importa che non fossi in me in quel momento, la mia faccia è stata l'ultima cosa che Howard e sua moglie hanno visto, i miei occhi da assassino li hanno guardati mentre senza nessuna pietà gli toglievo la vita, li ho uccisi come due animali da macello. Non mi perdonerò mai per questo, per tutte le vittime che ho fatto, come posso pretendere che lo faccia lui?

"Senti, so che mi odi e non posso biasimarti per questo, ma dobbiamo darci tregua o non andremo lontano di questo passo. So perfettamente che mi hai chiamato solo perchè non avevi scelta, volevo bene a Steve e ne voglio a Blue, questo affetto comune è il nostro solo punto d'incontro, ma dovremo farcelo bastare", dico all'uomo che ho reso orfano prematuramente.

Tony resta qualche secondo in silenzio e poi sposta lo sguardo da me, facendo appello a tutto il suo autocontrollo, credo, per non ribattere.

"Cos'è questa storia di Steve?" gli chiedo mentre il multimiliardario si infila le mani in tasca, appoggiandosi allo stipite della porta.

"Nel 2012 abbiamo salvato New York da un attacco alieno. Dei chitauri, tutt'altro che amichevoli, erano entrati in una banca e avevano preso in ostaggio tutte le persone che c'erano dentro. Steve ha salvato quelle persone, rischiando la propria vita. Tra quella gente c'era una ragazza, Elizabeth Fergusson, è venuta da me un paio di giorni fa, é venuta direttamente dall'aeroporto, di ritorno da un viaggio in Scozia. La simpatica biondina è andata a trovare la nonna, in un piccolo paesino disperso tra le Highlands scozzesi. Il giorno prima del suo ritorno a casa, lei e la nonna stavano passeggiando sul molo del piccolo porto di Potree, Elizabeth chiede a un passante di fargli una foto ricordo con il suo cellulare, non appena la ragazza guarda lo scatto, riconosce un volto tra la folla, che appare alle sue spalle. Steve Rogers, in abiti civili, con un cappellino da baseball che gli copre metà faccia." Tony tira fuori dalla tasca interna della sua giacca da mille dollari, una foto e me la dà. Resto di sasso, perchè nonostante il volto del ragazzo nella foto non sia totalmente visibile, riconoscerei quell'espressione e quegli occhi dovunque. Quel ragazzo con la maglietta bianca è Steve, il mio migliore amico, il fratello che credevo fosse morto in un esplosione.

"Elizabeth si avvicina a lui e lo chiama per nome, ma lui non si volta, così lo ferma e gli chiede se lui sia davvero Steve Rogers, lui le dice che si è sbagliata, lei insiste e lui la liquida freddamente, ripetendogli che non è Steve e sparendo tra la folla, prima che lei possa fermarlo. Nonostante l'incredibile somiglianza, normalmente avrei pensato a una coincidenza, a un ragazzo molto somigliante al Capitano, ma ho fatto analizzare la foto a Friday e corrisponde al 98%. Quel ragazzo è Steve Rogers." Non riesco a staccare gli occhi da questa foto, non riesco a credere che Steve, il mio Steve, sia vivo.

"Come è possibile, Stark?" gli chiedo, ripensando al fascicolo della missione in cui il mio migliore amico ha perso la vita, che ho letto e sfogliato un milione di volte, in cerca di una vana speranza. Le immagini di ciò che restava dopo un esplosione di quella portata sono ancora impresse nella mia mente, mi sembra impossibile che qualcuno possa essere sopravvissuto tra quel cumulo di fumo e cenere.

The one that got awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora