You give me a million reason

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+++ Bucky's pov +++

"Blue, Blue rispondi!" tengo il corpo di Blue tra le braccia, c'è sangue dappertutto e nonostante le centinaia di morti e feriti che ho visto nella mia lunga vita da soldato, sono nel panico più totale.

Cerco il battito sul suo collo, spaventato a morte all'idea di non sentire nulla, invece la piccola donna tra le mie braccia, dimostra ancora una volta quanto sia forte. Il cuore batte, flebilmente, ma continua a battere nonostante le molteplici ferite. "Dobbiamo portarla in ospedale, subito!" dico a Tony fuori di me.

"Vai, il furgone di Steve è qui fuori. Noi ci occupiamo del Capitano. Fa in fretta, Bucky, sta perdendo troppo sangue, non resisterà a lungo" mi risponde Stark risoluto, mascherando la sua preoccupazione meglio di me. 

Ho dovuto sparare a Steve, gli ho dovuto piantare un paio di pallottole in corpo per metterlo ko, una nella mano che impugnava la pistola, l'altra nella gamba. Dovevo avere il tempo di raggiungerlo prima che il soldato che c'è in lui uccidesse l'amore della sua vita. 

Siamo arrivati appena in tempo, Tony ha colpito Steve alla testa, con il guanto della sua armatura, per placarlo e fargli perdere i sensi, sperando che quando si risvegli, torni in sé. Ma la preoccupazione maggiore ora va per la sua vittima, prendo in braccio in corpo martoriato di Blue e corro in ospedale, evitando di guardarla, per non perdere l'ultimo barlume di speranza che mi rimane. 

Arrivo al Mercy Hospital in una decina di minuti, consegno Blue ai dottori del pronto soccorso, che guardano la ragazza in fin di vita che tengo tra le braccia e poi guardano me e la mia faccia da pazzo, senza fare domande per il momento. Sento i medici che la portano in sala operatoria parlare veloci, elencare i vari traumi che ha subito e leggo la gravità della situazione nelle loro voci, nei loro occhi, che scorrono il corpo della loro paziente, disperati, come se non sapessero da dove cominciare.

Tony, Fury e uno Steve del tutto in sé, arrivano insieme alla polizia, chiamata probabilmente dallo staff ospedaliero. Va Fury a parlare con i poliziotti di quartiere, per chiarire la situazione, io non ne sarei in grado in questo momento. 

Io, il mio migliore amico e Stark restiamo seduti sulle sedie della sala d'attesa, angosciati e silenziosi, ognuno con i suoi demoni e le sue paure da affrontare. Non appena appare il medico, pronto per l'intervento, ci alziamo tutti e tre come saette, sperando in buone notizie.

"Qualcuno di voi è un parente della paziente?" ci chiede l'uomo in camice, guardando le nostre facce, confuso su chi di noi tre sia la persona più vicino a Blue. È una gara ardua, ognuno di noi tiene a quella ragazzina in modo smisurato.

"Io sono il marito" risponde Steve, con la morte nel cuore.

"Stiamo per operarla, non le nego che la situazione è piuttosto disperata, sua moglie ha diversi traumi interni e ha perso molto sangue. Faremo il possibile per salvarla" dice il medico, prima di sparire dietro le porte scorrevoli.

Dentro di me qualcosa si spacca, una voragine si apre nello stomaco, risucchiandomi l'anima, la vita. Non può morire, Blue non può morire.

Steve chiude gli occhi e si mette le mani nei capelli, solo ora mi accorgo che anche le sue ferite sanguinano, vorrei dirgli di andare a farsi medicare, vorrei dirgli che andrà tutto bene, rassicurarlo come avrei fatto in qualsiasi altra circostanza, ma ora non riesco a stargli vicino, né a guardarlo. 

The one that got awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora