+++ Blue's pov +++
Ho appena seppellito Thor, nel giardino di casa, all'ombra del ciliegio in fiore. Sono devastata, completamente annientata dal senso di perdita che sento dentro.
Thor era solo un cane, ne sono consapevole, ma gli volevo bene davvero, era uno dei pochi punti fermi della mia vita e il solo pensiero che lui si sia sacrificato per me, azzannando il mio aggressore e prendendosi una pallottola al posto mio, mi spezza il cuore. L'ho perso per sempre, così come ho perso per sempre Steve.
Sono stanca di piangere, di seppellire morti, di soffrire e di dire addio; sono così frustrata e arrabbiata, che in un impeto di disperazione, complici i due bicchieri di whisky che ho appena bevuto, vado in camera e tolgo dall'armadio, la scatola delle foto, le testimoni cartacee della mia vita con il Capitano, una vita che ho perso e che non riavrò mai più. Porto la scatola di latta sul terrazzo dietro la cucina, prendo un accendino e inizio a bruciare nel posacenere i resti della mia vita, sentendo quelle stesse fiamme divorare anche me.
Sento la porta d'entrata aprirsi, Steve appare sulla soglia, con un espressione triste in volto. "Vattene!" gli urlo, mentre lui si avvicina, guardando prima me e poi i nostri ricordi andare in fumo. "Vattene, Steve! Non voglio la tua pietà. Lasciami in pace, torna dalla tua donna, alla tua vita!" gli dico furente, scagliandogli contro il bicchiere ormai vuoto, facendolo finire in mille pezzi a terra, vista la prontezza del Capitano nell'evitarlo.
Steve viene verso di me, fissandomi dritto negli occhi, non appena siamo a pochi centimetri l'uno dall'altro, inizio a spintonarlo e a colpirlo sul petto di marmo, mentre lui mi lascia fare avvilito.
"Io ti odio! Vattene, vattene via di qui!" continuo, accompagnando le mie parole a pugni e schiaffi carichi di un dolore che ormai non ha lasciato più niente dentro di me. Il Capitano, non si ripara dai miei colpi, ma quando mi vede piangere, mi prende i polsi cercando di farmi smettere, facendomi sentire invece, ancor più patetica e irrimediabilmente distrutta.
"Blue..." mi sussurra con la voce roca, io non ce la faccio più così, cerco di liberarmi, esausta e oltremodo provata dalla sua presenza lì e dai suoi modi amorevoli.
"Basta, Steve! Va via!" gli dico, sentendo le ossa spezzarsi sotto la sua presa ferrea.
"Blue, smettila! Guardami, guardami!" mi ordina lui, non lasciandomi andare. "Sono io, piccola, sono io. Sono tornato" mi dice con quella voce, la voce che amavo, la voce di mio marito.
Alzo lo sguardo sul suo viso, incontrando i suoi occhi colore dell'oceano e capisco. Alex è sparito, l'uomo davanti a me non è più il soldato senza ricordi, lui è Steve, il mio Capitano, mio marito.
"Steve, sei tu, sei davvero tu?" gli chiedo, spaventata e felice.
"Sì, amore mio, sono io. Te l'avevo promesso che sarei tornato sempre da te" mi dice con le lacrime agli occhi, appoggiando le sue grandi mani sul mio viso bagnato.
Non posso credere che lui sia qui, che lui abbia recuperato la memoria, ho quasi paura di aprire gli occhi, nel timore che questo momento svanisca. Sono le sue labbra a confermarmi che tutto questo è reale, la sua bocca si posa sulla mia, calda e verace, mi ridà la vita, mi restituisce l'anima.
Steve mi spoglia, mentre io faccio lo stesso, entrambi persi, entrambi ritrovati. Lasciamo che i nostri corpi suggellino questo momento, bisognosi più che mai di sentire la pelle dell'altro sopra la propria.
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The one that got away
Fiksi PenggemarCOMPLETA Sequel di Blue eyes. L'amore di Blue e del suo Capitano, verrà messo a dura prova. ll loro grande amore riuscirà a resistere alla morte e al tempo che scorre veloce? Lo scopriremo, passando attraverso nuovi incontri e vecchie amicizie che s...