CAPITOLO 19 - "LA COSA"

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Uscii dal negozio con un grande senso di colpa, ma allo stesso tempo era come se fossi stata ricompensata. Ashton era stato il primo, settimane prime, un vero e proprio colpo di fulmine. Sapevo nel profondo del mio cuore che era sbagliato ciò che avevo fatto con il batterista nel camerino. Per quanto volessi convincermi che non lo stessi facendo, pensavo ancora a Luke. Ma la cosa non poteva continuare: voglio dire, abbiamo lo stesso padre. Era ancora una ferita aperta, che cercavo di curare con Ashton. 

Io ed Ash ci sedemmo insieme agli altri, aspettando che chiamassero il nostro volo. Michael sembrava volesse passare più tempo possibile con Angie. Erano seduti uno da parte all'altro, mano nella mano. Che cosa avrebbero fatto dopo? Angie andava ancora al liceo e Michael, beh doveva tornare in Australia. Provai un grande senso di compassione per i due, che sembravano gli unici in quel momento a non avere problemi in fatto di amore, o quasi. Improvvisamente mi sentii tirare per un braccio. "Ashton ma che diavol-?" "Dobbiamo parlare di quanto successo poco fa, non voglio lasciare in sospeso, come la prima sera." disse serio. Aveva tutte le ragioni. Mi sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Ecco Ashton... non so bene come definire ciò che è successo, io... Non credo di essere pronta per una relazione e-" "Oh, nessuno ha parlato di relazione, potrebbe essere solo una cosa così." affermò lui stringendosi la felpa in vita. "Io ecco non so bene, sicuramente c'è dell'attrazione fisica, ma non so." dissi, sinceramente. "E poi Luke. Ci siamo lasciati da poco per OVVIE RAGIONI, e non mi sembra il caso di sbattergli in faccia la nostra.. cosa." Ashton mi sorrise leggermente. "Vabbè sei un po' confusa, lo abbiamo capito." esclamò. Scoppiammo entrami a ridere. "Viviamo e basta?" propose lui. Annuii, ricordandogli il fatto di non dire a nessuno, specialmente a Luke, della nostra... cosa. Perchè era tutto così complicato?

Aspettammo altri minuti, quando delle ragazze si avvicinarono per fare delle foto. Mentre i ragazzi erano impegnati a soddisfare le richieste delle proprie fans, decisi di parlare un po' con Angie, che mi sembrava tanto imbarazzata. "Allora, come va con Michael?" chiesi spontaneamente. "Va tutto molto bene con lui, il problema è quando torneremo da Edimburgo." mi rispose abbassando il capo. Le strinsi la mano. "Non preoccuparti, se tiene veramente a te, troverà un modo per vederti, fidati..." le sorrisi. Lei ricambiò, guardando Michael in piedi a fare foto. Il rosso si girò e incrociò lo sguardo di Angie. Si sorrisero per qualche istante. "Lo troverà." conclusi io. A quanto pare, la sedicenne non era una delle tante per Michael.

"Allora Hood..." sorpresi Calum, che si era appena accomodato sulla sedia. "Caffè?" mi guardò e mi rispose con un sincero: "Cazzo sì." Mi misi a ridere. Calum era l'unico che mi faceva spontaneamente ridere. Arrivammo allo Sturbucks dell'aeroporto, e ordinammo due caffè lunghi. "State già scrivendo qualcosa per il nuovo album?" chiesi a Cal. "Sì! Ne abbiamo scritte di canzoni, stiamo solo cercando di capire se dobbiamo cambiare studio di registrazione." rispose. "Ah sì, e dove?" "Los Angeles" Wow. Quei quattro ragazzi puntavano davvero in alto. Mi chiedo ancora come non facessi a conoscerli quando ci siamo incontrati. Calum e io parlammo per un po'. "Allora quella ragazza che mi dicevi, quella di cui eri innamorato, hai intenzione di provarci?" domandai aspra. Non che mi desse fastidio, però non ne potevo più di amore in quel periodo. "Non importa, il suo cuore è rimasto a Londra." ripose secco, prima di terminare il suo caffè. Finimmo di bere e raggiungemmo gli altri, dato che ormai era giunta l'ora di partire per Edimburgo. 

[Wonderwall - Oasis]

Incrociai lo sguardo di Luke durante il check-in. Gli sorrisi leggermente e lui ricambiò. Percepii un buco nello stomaco. La ferita era ancora aperta, eccome se era aperta. Ma la "cosa" con Ashton poteva davvero risolvere tutto? Salii sull'aereo, mi sedetti vicino al finestrino, accanto a  Calum, che a sua volta era vicino ad Ashton. Chiusi gli occhi e mi persi nei miei pensieri ascoltando Wonderwall degli Oasis. Mi appisolai.

Eravamo partiti da circa una mezz'ora, quando dovetti andare in bagno. Mi alzai dal mio posto strettissimo per dirigermi verso la porta in fondo a destra. Vidi che la spia era verde, dunque aprii la porta, dal momento che la mia vescica insisteva. Credo di aver perso vent'anni di vita in quel solo istante quando vidi Luke uscire dalla soglia del bagno con passo deciso. Luke Hemmings si trovava ad un centimetro da me. Merda. Fu un attimo: mi ritrovai le labbra attaccate a quelle del biondo, in un rapido, stupendo e sbagliatissimo bacio a stampo. 


E dopo quasi un anno di silenzio letterario, rieccoci più carichi che mai! La storia è solo all'inizio... preparatevi. STAY TUNED. 

A&A

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