CAPITOLO 18 - MEGLIO SENZA

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Cal dormì nella mia stanza quella notte, proteggendomi come un angelo.

Il giorno dopo sarebbero dovuti partire per continuare e finire il tour. Non avevamo ancora affrontato la questione, quindi, quando lo realizzai la mattina seguente, decisi di svegliare Calum per parlarne.

"Ci manca l'ultima data europea e poi..." mi spiegò lui. "E poi?" dissi io con la voce interrotta dal magone. "In teoria dobbiamo tornare in Australia." Quella frase mi fece prendere un infarto temporaneo; non riuscivo a realizzarlo. Quanto ero stupida? Credevo forse che sarebbero rimasti a Londra per sempre? Era come se tutte quelle avventure fossero durate una vita intera. Cosa avrei fatto senza Calum? Senza il mio migliore amico? E gli altri? Luke, ossia il mio fratellastro? Avremmo dovuto rimanere in contatto e all'idea mi sentivo nel panico più totale. "E dove sarebbe questa ultima data europea, Cal?" dissi alzandomi dal mio letto. "Edimburgo, domani sera... Partiamo stasera, tutti quanti." "Tutti quanti? Ti adoro Cal!" dissi abbracciandolo. Saremmo andati anche io, Andrew, Angie e Bryana. Mi sarei goduta la compagnia ancora per un po'. Volevo che tutto questo non finisse mai.

[I Miss You - blink-182]

Quella mattina conversai con Michael e Ashton fuori dall'Acacia, dopo aver (finalmente) pagato il mio soggiorno. "Abbiamo passato una serata intera a consolare Luke, cercando di farlo ragionare... non ti dico i suoi scleri. A momenti quelli della reception ci sbattevano fuori. Stamattina sembra stare meglio" disse MIchael, sistemandosi la giacca di pelle nera. Cercai di trattenere le lacrime. Dovevo dimenticare tutto ciò che era successo con Luke. Dovevo dimenticare cosa Luke avesse rappresentato per me, in quel momento della mia vita. Dovevo voltare pagina. E basta. "Sì ecco... è stata una nostra idea farvi venire tutti quanti ad Edimburgo. Crediamo che così i rapporti si potranno ricostruire e poi... chi lo sa" disse all'improvviso Ashton, guardando in basso, pensieroso. Sicuramente pensava a cosa sarebbe successo dopo il prossimo concerto. Nessuno voleva pensarci. "Cal dov'è Luke?" domandò Luke vedendolo scendere i gradini dell'hotel. "Pensavo fosse già qui, a dire la verità." rispose sorridendo Calum. "Oh, merda... Megan, ascolta, te la senti di salire a chiamarlo? Solo se vuoi... per me potrebbe essere un aiuto. Per lui e per te." proseguì Cal, accarezzandomi la spalla.

Mi sarebbe servito, vedere Luke. Ne ero sicura. Bussai alla porta 32 e entrai, senza attendere la risposta. Luke era vestito, ma seduto sul suo letto con il telefono. Stava ascoltando I Miss You dei Blink 182. "Luke. Come stai?" chiesi diretta e decisa. "Meglio, grazie. E tu?" Aspettai qualche secondo. "Insomma. Senti Luke... dobbiamo lasciare alle spalle la nostra storia. So che è difficile. Non sai quanto sia complicato per me parlare di questa cosa senza piangere. O senza baciarti. Dobbiamo dimenticare tutto e ricominciare da capo. Non pretendo di avere con te un rapporto sorella-fratello subito... sarebbe assurdo. Vedrai che pian piano le cose si aggiusteranno. Ne sono sicura. Che ne pensi?" Dissi tutto d'un fiato. "D'accordo Meg. Mettiamoci alla prova" rispose, asciugandosi gli occhi lucidi. "Dai andiamo giù" dissi, dirigendomi alla porta.

Non ero mai stata a Gatwick. In effetti non mi ero mai mossa dalla mia Londra. Quello sarebbe stato il mio primo viaggio. Arrivammo all'aeroporto con molto anticipo, per svagarci un po' e fare shopping. Ci organizzammo, in modo da poterci ritrovare al Gate alle 19. Da quanto non giravo per negozi! In quel periodo avevo indossato sempre gli stessi indumenti e avevo bisogno di comprare qualcosa. Mi unii a Ashton e Luke e ci dirigemmo verso le vetrine. Vidi Victoria's Secret e decisi di entrare. Luke vide un negozio di elettronica e ci si tuffò dentro. Ashton lo seguì. Vidi un paio di slip bianchi e fu amore a prima vista, così cercai la mia taglia e mi diressi al camerino. Mi cambiai e mi guardai allo specchio. Mi donavano. Volevo un altro parere, così aprii la porta per chiamare una commessa. E chi c'era fuori? "Ashton, mi fai prendere un colpo!" Dissi spaventata. "Scusa non volevo spaventarti. Mi stavo rompendo le palle con Luke e i suoi dvd... poi Cal è con Andrew e Bryana, quindi ho deciso di venire qui. Trovato quello che cercavi?" Rispose tranquillo lui. "In realtà cercavo una commessa ma...  allora chiedo a te. Come sto con questi slip?" Passarono alcuni secondi e lui si avvicinò, guardandomi dalla testa ai piedi. "Meglio senza." A quelle parole rimasi impietrita, ma per poco, perché mi ritrovai presto contro la parete del camerino. Ashton chiuse velocemente la piccola porta e si fiondò su di me. Non sapevo cosa fare, davvero. Decisi di lasciami andare, in fondo, era stato il primo colpo di fulmine.

Le sue soffici labbra, come le ricordavo, sulle mie. Prepotenti baci, che mi facevano impazzire. Mi mise le mani sui fianchi e subito scese più in basso. Mi sfilò gli slip in un batter d'occhio. "Sei troppo vestito Irwin" rubai la battuta di Michael. Lui obbedì subito, facendo un sorrisetto, togliendosi la maglietta e i pantaloni. Riprendemmo il bacio appassionato ed intenso. Decisi di togliergli i boxer, giocherellando prima con l'elastico. Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un preservativo e se lo infilò. Mi prese in braccio ed agganciai le mie gambe attorno al suo bacino. Proseguì dandomi baci sul collo, che mi fecero genere e non poco. In un attimo fui contro il muro. Cominciammo. Cercammo entrambi di trattenere i gemiti, ma per me fu molto difficile. Sospirai più volte il suo nome nel mentre. Lui il mio. Mi sentivo in paradiso. Il tutto fu molto carnale e passionale. Durò pochi minuti.

"Per gli slip sono £20. Grazie e buon viaggio!"

Io, Loro e L' Acacia. | | 5sos | |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora