Il vicolo

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Rachel P. O. V.

Zara mi riportò a casa. Una volta arrivate provai a convincerla che non c'era bisogno di entrare con me ma fu inutile. Era bella testarda la ragazza. Mi arresi, con lei non c'era motivo di aprire una discussione. La conducei fino all'appartamento, girai le chiavi d'ingresso ed entrammo in casa. Dentro ci aspettava una sorpresa poco gradevole, la maggior parte dei mobili erano rovesciati per terra insieme a vetri spaccati, la finestra della cucina era aperta e il vento aveva fatto volare tutti i libri sul pavimento. Sembrava fosse passato un uragano dentro quella casa. Rimasi a bocca aperta guardando quello spettacolo. << Ma che è successo qui? >> Zara fu la prima a parlare sorpassandomi a guardandosi attorno sconvolta. Non era certo il modo in cui volevo mostrarle casa. La raggiunsi con lo sguardo sorpreso quanto il suo << Io...non ne ho idea... >> In realtà ce l'avevo, ben chiara anche. Zack non stava affatto bene.

Zack...

Pensare a lui mi fece salire altra tensione, guardai l'ora, erano le cinque passate e Zack non era rientrato dal lavoro. Un altro guaio da mettere in conto, come se non ce ne fossero già abbastanza in quel momento. Mi presi qualche secondo cercando soluzioni a tutti i problemi che mi affligevano. Tra il nervosismo e la preoccupazione non riuscivo a pensare lucidamente, mi sembravano problemi insormontabili. Iniziai a sentire le mie gambe cedere, non ce la facevo più, avrei voluto solamente buttarmi a terra e dimenticare tutto quanto. Ero stanca, stanca di cercare di risolvere sempre tutto.

<< Rachel stai bene? >> La voce gentile della sensei mi fece sentire meno sola in tutto quel disastro, la ragazza mi fece sedere sul divano poi mi prese delicatamente le mani << Sta' tranquilla, non sei sola, ti aiuto io a riordinare casa >> Mi rassicurò. Era proprio quello di cui avevo bisogno. Sorrisi alla professoressa per ringraziarla, era bello sentire qualcuno vicino disposto ad aiutarti nei momenti difficili.

Io e Zara ci rimbocammo le maniche e passammo il resto del pomeriggio e pulire e ricostituire casa. Lei passò la scopa raccogliendo tutti quei vetri mentre io riponevo a posto i libri nello scaffale. Insieme risollevammo i mobili da terra e li ricollocammo al loro posto. Quando il sole cominciò a calare la casa sembrava rimessa a nuovo. Dato che era ora di cena proposi alla sensei di restare a cena per ripagarla del suo aiuto. Zara accettò l'offerta senza esitare.

Preparai un po' di riso, affettai alcune verdure e le feci saltare in padella con dei gamberetti, un filo d'olio e la salsa di soia. Su suggerimento di Zara aggiunsi al piatto anche un po' di spezie giusto per dare un tocco in più, spostai il riso in padella e feci amalgamare tutto fino ad ottenere un unico composto. Presi due ciotole e distribui egualmente il cibo. << Itadakimasu >> Pronunciammo quel detto prima di gustarci la cena. Zara fece molti complimenti alla mia cucina, io arossii per l'imbarazzo, nessuno mi aveva mai detto che sapessi cucinare bene, neache Zack. << Non è buono come quello di oggi in osteria...loro sono bravi non io >> Zara scosse il capo << Non è affatto vero Rachel, non ti devi autocommiserare in questo modo, sei una brava ragazza e sai fare moltissime cose, credimi >> Non risposi al suo commento. Non aveva del tutto torto ma neanche ragione, lei non mi conosceva, non sapeva niente su di me o sui miei errori passati, sapevo bene di non essere una brava ragazza, non lo sarei mai stata. Almeno non dopo quello che ho fatto.

Io e Zara finimmo il riso nelle ciotole e facemmo entrambe un secondo giro ripulendo a fondo l'insalatiera.

Zara mi aiutò a ristemare le cose e dopocena lavai i piatti. Si era fatto abbastanza tardi ma Zack pareva non voler rientrare. Ero nervosa per lui, temevo gli fosse successo qualcosa. Zara mi disse che non mi avrebbe lasciata sola quella notte se non fosse tornato nessuno, non le provai neanche a rispondere.

Segreti. Angels of Death. (IN CORREZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora