Sacrificio

282 17 11
                                    

Rachel P. O. V.

La casa cominciò a tremare. Poiché era in legno avrebbe dovuto resistere a un terremoto ma date la sua posizione sul bordo del precipizio e lo stato in cui era ridotta ben presto sarebbe precipitata nel burrone.

Corsi immediatamente da Zack per avvertirlo. Gli sollevai lentamente il capo cercando di svegliarlo.

Rachel: Zack...svegliati! Avanti Zack!

Gli occhi del giovane si aprirono a fatica.

Zack: Ray...

Riuscì a dire. Mi tranquillizai a vederlo ancora in vita sebbene fosse ferito gravemente. Zack guardò prima me poi girò gli occhi osservando la battaglia.

Zack: Dobbiamo aiutarla..

Disse debolmente. Strinse i pugni e mosse a forza il suo corpo cercando di alzarsi. Lo fermai subito.

Rachel: Zack no! Sei debole!

Zack ignorò le mie parole e provò nuovamente a rialzarsi. Dalle sue ferite colò altro sangue. Il ragazzo fu costretto a fermarsi per il dolore.

Rachel: Fermo Zack! Risparmia le forze!

Poggiai le mie mani sul suo petto per tenerlo fermo a terra. Zack mi lanciò un'occhiataccia di rimprovero. Non ebbe alcun effetto. Rimasi immobile con le mani poggiate.

Rachel: Non devi muoverti...

Lo sgridai. Feci un'espressione severa per dare più peso alle mie parole. Poi sentii qualcosa sopra le nostre teste staccarsi. Zack mi spinse via . Un pezzo di soffitto crollò e cadette addosso a Zack bloccandogli il torace. Da lì cominciarono a verificarsi scosse sempre più frequenti e forti. Provai più volte ad alzarmi da terra ma ogni volta che ci riuscivo una scossa mi faceva ricadere. Non riuscivo a raggiungere Zack.

Anche Zay e il dottore si accorsero del terremoto. La loro battaglia fu interrotta dallo spostarsi degli oggetti. Il tavolo insieme alle sedie scivolò nella loro direzione costringedoli a correre via. Zay fece un balzo atterrando dall'altra parte del salone. Il dottore invece corse via andando vicino alla porta d'uscita. Voleva scappare ma appena girò la maniglia  Zay scagliò il coltello di Zack verso la porta fermando Danny. Il coltello si conficcò nella serratura bloccandola.

Zay: Lasci la festa così presto?

Zay fece un secondo balzo stavolta venendo da me. Mi aiutò ad alzarmi.

Zay: Dobbiamo andarcene Rachel!

Rachel: Aiutami con Zack...

Io e Zay tornammo da lui. Spostammo insieme il pezzo di legno che gli impediva di muoversi. Zay porse la mano a Zack per aiutarlo. Anche se Zack odiava sua sorella in questo momento decisero di fare lavoro di squadra per poter sopravvivere entrambi. Lo capii da come si guardarono. Il ragazzo bendato si alzò da terra appoguandosi alla sorella. Zay lo sosteneva tenendolo sulle sue spalle. I due si muovevano insieme molto lentamente.

Sorrisi a quella scena dove Zack si fidò della ragazza. Poi mi ricordai che Danny era sempre presente. Girai la testa. La porta della casa era stata aperta, il coltello di Zack era a terra e del dottore non c'era traccia.

Zack: Quel bastardo è fuggito...

Parlò Zack. Zay lo guardò.

Zay: Lo troveremo.

Replicò decisa. I due arrivarono alla porta. La ragazza raccolse il coltello e mi rivolse lo sguardo.

Zay: Beh non vieni?

Rachel: Arrivo!

Camminai velocemente verso l'uscita. Poi quando ci arrivai davanti una scossa del terremoto mi fece scivolare. Nuovi pezzi si staccarono stavolta più grandi. Fui schiacciata da uno di essi che mi bloccò il piede. Successivamente la casa si sollevò tutta insieme mentre cadeva giù per il precipizio.

Rachel: AIUTO!

Urlai intanto che tentavo di liberare il piede.

Zack P. O. V.

Uscimmò dalla casa. Mi guardai indietro e vidi la struttura sollevarsi da sola. Stava per cadere nel burrone. Cercai con gli occhi Rachel ma non la vidi da nessuna parte.

Zack: Dov'è Ray?!

Sentii la voce della ragazzina urlare chiamando aiuto. Lasciai immediatamente Zay e rietrai nella casa. Mi faceva male tutto il corpo. Zay venne da me per aiutarmi. Vedemmo entrambi Rachel, era bloccata in fondo alla stanza con il piede incastrato tra i pezzi di legno.

A vedere la bambina in quelle condizioni mi tornò in mente la notte dove Nora morì...non ero riuscito a salvarla...e adesso vedevo Rachel nella stessa situazione. Non volevo assolutamente che quello che mi era successo da piccolo accadesse di nuovo.

Con le poche forze che mi rimanevano presi velocità raggiungendola. Sollevai le macerie e con tutta la mia forza spostandole. Rachel era libera.

Zack: Andiamo!

Corremmo entrambi verso l'uscita. Feci andare fuori prima la bambina. La aiutai ad arrampicarsi fuori della casa. Poi quando fu il mio turno sentii una fitta allo stomaco che mi fece perdere l'equilibrio. Cadetti precipitando in fondo alla stanza. La casa si piegò ancora di più precipitando giù per il burrone.

Lì per molte persone non ci sarebbe stata più speranza...ma non per me. Non avevo intenzione di arrendermi.

Feci un ultimo sforzo e balzai fuori dalla casa prima che sprofondasse del tutto.  Mi aggrappai a una sporgenza...le mie forze erano al minimo.  Non so per quanto avrei ancora tenuto la presa. Infatti le mie dita cominciarono a scivolare.

Al prossimo capitolo

Segreti. Angels of Death. (IN CORREZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora