Figura materna

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Il giorno seguente quando aprii le finestre della mia stanza trovai la pioggia che ricadeva su tutto l'orizzonte. Sembrava non voler smettere a breve. << Ci mancava solo questo... >> Sospirai richiudendo la finestra.

Andai a prepararmi al bagno, mi diedi una sciacquata al viso e notai che la macchia sulla guancia non era ancora scomparsa, mi toccava indossare ancora quell'odiosa mascherina. Tornai in camera e finii di prepararmi; infilai sopra la divisa scolastica una felpa di Zack in modo che mi riparassi l'intero corpo, era bella larga per me, mi arrivava fin sotto le gambe. Sotto quella felpa mi sentivo protetta e calda. Feci una colazione veloce, riscaldai una semplice tazza di latte che bevvi in un sorso.

Iniziai ad andare, avrei voluto portarmi un obrello ma dato che ce n'era solamente uno nell'appartamento decisi di lasciarlo a Zack, io non avrei camminato a lungo sotto la pioggia, la fermata dell'autobus era abbastanza vicina.

Fuori dal palazzo mi attendeva il diluvio, le strade erano ricoperte di pozzanghere e tirava molto vento. Cercavo di camminare velocemente in mezzo a tutta quell'acqua ma facevo fatica a vedere dove andavo, i capelli mi volavano negli occhi coprendomi gran parte della visuale. Arrivai alla fermata dell'autobus completamente fradicia, beh almeno avevo un punto dove potermi riparare. Mi sedetti ad aspettare. Man mano che il tempo passava la pioggia invece di diminuire sembrava diventare sempre più persistente. Comiciai a chiedermi se l'autobus sarebbe passato con tutto questo mal tempo. Alla fermata c'ero solo io il che non mi dava grandi speranze. Decisi di attendere ancora qualche minuto con la speranza di veder arrivare il mio mezzo ma non successe. Guardai sul mio cellulare che ore si fossero fatte, mancavo poco più di dieci minuti al suono della campanella, anche se avessi corso a piedi non sarei riuscita ad entrare in prima ora. << Cazzo... >> Mi uscì quella parolaccia mentre riponevo il cellulare in tasca, mi dava molto fastidio dover entrare tardi a scuola. << Prima Zack, poi la pioggia e ora questo perché va tutto così male ultimamente?! >> Mi strinsi le spalle tentando di riscaldarmi, si moriva di freddo sotto quel temporale.

Mi appoggiai stancamente al muro. Dopo pochi minuti con mia grande sorpresa vidi una macchina fermarsi davanti ai miei occhi. L'autista abbassò il finestrino, sentii la voce preoccupata della sensei chiamarmi. << Rachel! che stai facendo qui sola al freddo? >> Vidi la professoressa uscire dall'auto e venirmi incontro con fare svelto, mi prese il braccio << Sali, ti accompagno io >> Mi disse. Non ci pensai due volte ed entrai immediatamente nell'auto. Zara venne dopo di me e richiuse le porte. Partìmmo. << Grazie, fuori si gela e piove a dirotto! >> Mi abbassai il cappuccio lasciando asciugare i capelli << Ma nessuno ti accompagna a scuola quando piove? >> Mi chiese la sensei con lo sguardo rivolto verso la strada, io scossi la testa. La professoressa mi guardò sorpresa, poi la sua espressione si tramutò in una scocciata << E' mai possibile che...facciamo così ti riporto io a casa dopo >> << Ma non si disturbi! >> Intervenni io, la sensei non volle sentire ragione << Ti prenderai un raffredore così! Ti accompagno io è deciso! >> Continuò con quel fare materno a me del tutto nuovo. Mi faceva piacere un passaggio ma non volevo essere troppo invadente, dopotutto lei non era certo mia madre!

Arrivammo a scuola. Zara uscì dall'auto e mi aiutò. Appena fummo fuori sentii nuovamente il vento sulla faccia, era così forte che la mia mascherina si sganciò volando via dal viso. Sia io che la sensei tentammo di riprenderla ma non ci riuscimmo e la mascherina finì in un tombino << Cavolo mi dispiace Rachel... >> Disse Zara voltandosi verso di me, subito cambiò espressione. Era spaventata. Mi carezzò la guancia ancora dolorante << Ma cosa ti è successo Rachel?! Hai il viso rosso! >>

Dannazione! Cosa dovevo dirle ora?

<< Ieri ho battuto e... >> Cercai di inventarmi una scusa sul momento ma Zara mi zittì subito << Non mentirmi Rachel! Io odio i bugiardi! Chi è stato? >>

Segreti. Angels of Death. (IN CORREZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora