Capitolo ventotto

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"Adele" pronunciò Lauren con distacco.

"C-cosa ci fai qui?" disse quasi titubante avvicinandosi al divano su cui era seduta Lauren.

"Come se tu non lo sapessi" alzò gli occhi al cielo Lauren. Adele si avvicinò ancora e la corvina notò come si fosse cambiata in soli due mesi, non aveva un filo di trucco, era molto più naturale e sinceramente questa cosa non le dispiaceva, le fece ricordare l'Adele di un tempo, quella semplice.

"No, davvero, non ne ho idea" chiarì sincera portandosi una mano al petto.

"Per colpa tua devo rimanere qui per tre mesi,Adele" l'accusò Lauren arrabbiata.

"Mia?" strabuzzò gli occhi non capendo.

"Sì, Adele. Ti ricordi il contratto che tu hai firmato per me?" disse alzandosi e indicandola. Adele aprì la bocca capendo da cosa derivassero le accuse di Lauren.

"Mio dio Lau, scusami" si sincerò avvicinandosi ancora e poi ritraendosi. "Io-io l'ho fatto quando ero arrabbiata, non ho pensato e-" iniziò a straparlare, tanto che Lauren per qualche secondo perse anche il filo del discorso.

"Wo, Adele ora basta" la fermò prendendola per le spalle, ricevendo un cenno di approvazione da parte della donna.

"Sì,è solo che il mio psicologo dice che devo esternare tutto, quindi mi dispiace davvero, sto cambiando però Lau" le spiegò cercando di accarezzarle un braccio.

"Psicologo?" chiese Lauren discostandosi dal suo tentativo di presa.

"Sì, ho avuto un crollo psicologico tre settimane fa, ma il dottor Hermis mi ha aiutato molto, anche se dice che c'è ancora molto da fare" continuò a raccontare e Lauren si sentì per qualche secondo in colpa per tutto ciò che le stava succedendo. "Andiamo non fare questa faccia Lau, sto migliorando te l'ho detto. Insomma ho ancora dell'odio represso verso...quella donna"

"Quale donna?" chiese Lauren.

"La tua" rispose.

"Camila?" domandò aggrottando la fronte e subito Adele balzò all'indietro portandosi le mani sulle orecchie.

"Non-non dire il suo nome" disse. "L'abbiamo escluso, per ora,con il dottore" le rivolse un sorriso inquietante, a detta di Lauren.

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"Ei Lauren! Lauren!" la corvina si sentì chiamare e si girò incontrando il viso sorridente di Sophia.

"Ciao Sophia" sorrise gentilmente.

"Dove andavi di bello?" le chiese sistemandosi la borsa sulla spalla.

"Ho appena finito il turno di orientamento e stavo tornando all'hotel"le indicò l'edificio che si vedeva in fondo alla strada.

"Oh, se non hai niente da fare puoi venire a bere qualcosa con me e gli altri"le propose gentilmente la dottoressa indicandole invece un locale alle sue spalle.

"Mi piacerebbe tanto, solo che-" tentò di reclinare l'invito ma alla fine capì che doveva passare tre mesi lì, e non aveva alcuna intenzione di stare sola, quindi perché non farsi dei nuovi amici? "E va bene dai" le sorrise affiancandola.

"Davvero? Fantastico!" esclamò entusiasta la donna procedendo verso l'entrata del locale, seguita da Lauren. Appena entrarono sentirono dei fischi e delle urla, la corvina riuscì a carpire il nome di Sophia tra gli schiamazzi. Corrugò la fronte, non capendo perché si scaldassero tanto, solo quando iniziarono a cantare "Perché una brava ragazza" capì che era il suo compleanno. La donna salutò tutti i suoi amici e poi mise una mano sulla schiena di Lauren, presentandola a tutti come una loro nuova collega.

Cheaters- Camren G!PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora