Capitolo dodici

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Il sole di mezzogiorno scottava sulla pelle di Lauren. Per fortuna sua moglie appena arrivate in spiaggia le aveva spalmato la crema solare su tutto il corpo, altrimenti si sarebbe scottata. La pelle di Lauren infatti, così candida, era facile che si bruciasse dopo essere stata troppo tempo al sole. Alla donna tornò alla mente quella volta quando durante il viaggio di nozze si addormentò sulla sdraio e al suo risveglio urlò per il dolore, a causa della scottatura. Da quel giorno in poi sua moglie capì che Lauren era come un bambino e che sarebbe stato suo il compito di spalmarle la crema d'ora in avanti.

Lauren era sdraiata sul lettino in costume e con dei Ray-Ban neri indosso. Tra le mani aveva il nuovo libro di Stephen King, era un appassionata del genere horror e se ne portava sempre uno nella borsa, ogni momento libero era buono per leggere a suo dire.

"Amore" sentì la voce di Adele chiamarla, così alzò lo sguardo dal libro "Lasci Stephen e vieni a giocare con noi?" le propose. Lauren passò gli occhi su tutti i suoi amici che avevano preparato un mini torneo di beach volley.

"No Adele, passo" disse tornando a guardare il libro. Sentì sua moglie sbuffare ma preferì fare finta di niente. Dopo qualche minuto la sua lettura fu disturbata da una risata che conosceva molto bene. Alzò nuovamente gli occhi dal libro e lo spostò verso la riva del mare dove video Camila dimenarsi dalla presa di un ragazzo che la voleva spingere in acqua. La stretta intorno al libro si fece sempre più intensa e anche la sua mandibola si contrasse in disappunto con le immagini che aveva davanti. 

Chiuse il libro, lo rimise nella borsa e si alzò raggiungendo i due.

Passò accanto ai due facendo finta di niente, andò direttamente in acqua immergendosi velocemente. Quando fuori uscì si accorse che Camila la stava guardando e istintivamente le si formò un sorriso sulle labbra. La cubana distolse subito lo sguardo e tornò a parlare con Lucas che le stava raccontando di essere entrato al college grazie ad una borsa di studio, in quanto eccelleva nel basket.

Lauren sentì che stava elogiando il suo talento e rise sospirando fortemente.

"Ce l'hai con me?" chiese il ragazzo rivolgendosi alla corvina che era proprio Camila.

"Come scusa?" rispose con un'altra domanda Lauren. Camila chiuse gli occhi e si spostò per permettere a Lucas di guardare in faccia la più grande.

"Stai qui da prima e ridi, ho detto qualcosa che fa ridere?"

"Penso che dovresti scendere dal piedistallo" rispose amaramente.

"Lauren" la canzonò Camila.

"La conosci?" chiese il biondo verso la cubana.

"Certo che mi conosce, da prima che tu nascessi tra un po'" sottolineò la differenza di età tra i due.

"Beh, nonostante tu sia un'amica di Cami, non vedo come ti possa importare il mio comportamento." argomentò il suo ragionamento.

"Cami?" guardò verso Camila con le braccia conserte "Già siamo ai nomignoli?" alzò un sopracciglio.

"Lauren, smettila" si intromesse Camila.

Lucas passava lo sguardo tra le due ragazze non capendo.

"Guarda che se ti stai comportando così per proteggere Camila lo capisco, ma non ho intenzione di fare nulla, sono un bravo ragazzo"

"Il solo fatto che tu dica di esserlo abbassa di molto le percentuali" rispose Lauren a denti stretti.

Il ragazzo stava per controbattere ma Camila ancora una volta si intromise.

"Lucas ti dispiace se ci vediamo dopo?" chiese gentilmente verso il ragazzo che annuì lanciando un ultimo sguardo ostile verso la corvina che sorrise pensando di aver vinto lo scontro.

"Andiamo" disse Camila guardando Lauren arrabbiata.

Camila andò verso il lato opposto a dove i suoi amici stavano giocando, mentre Lauren la seguiva in silenzio. Arrivarono in una piccola oasi senza nemmeno accorgersene. Le spiagge in Messico erano quasi tutte così : c'erano delle parti caratterizzate solo da sabbia e altre solo da grandi e alter palme, fitte, una vicina all'altra.

"Ci possiamo fermare ora?" si lamentò Lauren. Camila non rispose continuando ad addentrarsi nel piccolo bosco. "Camila" la richiamò.

"Puoi cucire quella bocca?" si girò fulminandola con lo sguardo. Lauren serrò le labbra e continuò a seguirla in silenzio. Camila si fermò quando trovò un tavolo fatto in legno e si mise seduta lì sopra. Il suo fondoschiena si poggiò sulla superficie liscia del legno, mentre i suoi piedi finirono sulla lastra di legno ideata per sedersi.

"Che fai non ti siedi?" chiese a Lauren.

"Preferisco stare in piedi" rispose risoluta.

"Possiamo chiarire una volta per tutte questa situazione affinché non si verifichino più scenate inutili di gelosia?" chiese Camila alterata.

"Scena di gelosia?" chiese Lauren aprendo gli occhi sembrando colpita.

"Lauren ma ti rendi di ciò che hai appena fatto?" alzò la voce Camila.

"Sì, ho tarpato le ali a quel montato, è solo un ragazzino" rispose con altrettanta rabbia.

"E' questo quello che pensi?" chiese allibita e Lauren annuì. "L'hai umiliato Lauren! Senza un fottuto motivo!" Esclamò arrabbiata.

"Quello è un montato!" gridò.

Camila scosse la testa e si passò una  mano sulla fronte.

"Lauren, perché non lo ammetti?" chiese quasi mormorando.

"Ammettere cosa?"

"E io che ti reputavo la persona più intelligente del mondo" rise amaramente Camila. "Perché non ammetti di essere gelosa?"

"Perché non è così!" rispose allargando le braccia.

"Stai mentendo a te stessa, Lauren" puntualizzò Camila. "Io non lo dirò ad alta voce, ma so esattamente quali sono i miei sentimenti per te" concluse tornando ad un tono pacato. Camila si alzò e scese dal tavolo, iniziando ad incamminarsi verso la strada di ritorno.  Lauren strinse le mani in un pugno.

"Ho provato fastidio, okay?" alzò la voce per farsi sentire.

Camila si fermò ma non si girò, non le bastava, non più. Dopo qualche secondo riprese a camminare.

"Camila" la richiamò Lauren "Camz" la raggiunse correndo leggermente e l'afferrò per un braccio facendola girare verso di sé.

"Cosa Lauren? Cosa?" chiese nuovamente ormai stufa.

"L'ho odiato. E' vero sono gelosa" ammise non togliendo ancora la mano dal polso della cubana. "Sei contenta ora?"

Camila scosse la testa fortemente. "Sei proprio una bambina Lauren." la spintonò liberandosi dalla sua morsa. La cubana girò le spalle e se ne andò. Lauren le corse dietro bloccandola nuovamente.

"Lasciami!" si lamentò Camila dimenandosi.

"Che cos'è che vuoi?" chiese Lauren urlando.

"Che tu sia sincera!" rispose veemente.

"Io lo sono!" controbatté Lauren.

"Non mi devi dare il contentino Lauren, io voglio solo che tu sia sinc-" Camila non riuscì più a parlare perché Lauren la zittì baciandola. Le prese i fianchi e la guidò piano verso un albero, bloccandola tra l'albero e il suo corpo. Le loro lingue si scontrarono dopo diversi mesi ed iniziarono ad inseguirsi. Lauren prese tra i denti il labbro inferiore di Camila e lo tirò lentamente a sé. La cubana aprì gli occhi ed emise un gemito vedendo che lo sguardo di Lauren completamente perso nel suo. Le circondò il collo con le braccia e la spinse contro di lei, tornando a baciarla.

Camila si era trattenuta per troppo tempo, piena di dubbi e incertezze, ma alla fine arrivò a una sola conclusione : Lauren è quella sposata, se non si fa lei i problemi nel tradire sua moglie, perché me li devo fare io?

Scusate per il capitolo corto, nel prossimo mi farò perdonare !😉❤️

Cheaters- Camren G!PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora