EMMA
Siamo ancora sdraiati sul letto e ho acceso la tv,ma non la stiamo considerando per niente. Stefano è disteso sopra di me e ho le gambe allacciate al suo bacino. Ci stiamo baciando,ho le mani tra i suoi capelli e le sue sono salde sui miei fianchi. È comodo stare sul letto,così
Ste:"menomale che abbiamo un matrimoniale tutti e due"
Ridacchia
E:"mh"
Ste:"sei ancora stanca pulcina?"
Nego e riprendo a baciarlo per farlo stare zitto. Mi devi baciare non devi parlare.STEFANO
Mi stacco e la stringo. Sto consumando tutto l'ossigeno. Sono rimasto senza per quanto ci siamo baciati. Amo baciarla.
Il mio piccolo pulcino.
È la mia bambina.
Il mio scricciolo.
La persona che devo proteggere.
La mia vergine.
È tutto per me.
La amo da impazzire. Potrei scrivere un libro su tutte le cose belle di lei. La amo alla follia,voglio solo lei. Prima non era così. Prima amavo contare quante riuscivo a portare in garage. Quante finivano sotto le coperte del mio divano letto. Era un gioco che mi piaceva molto. Sapere di avere il controllo di più o meno 50 ragazze mi eccitava da morire. Adesso non è così. Adesso ho bisogno di lei. Adesso ho bisogno di una sola piccola donna al mio fianco. La mia piccina.
E:"Ste-"
Mi richiama lei. La guardo e sorrido. Mi toglie da sopra di lei e si mette seduta e così la imito.
Ste:"tutto ok?"
Nega e dopo un secondo corre verso il bagno di Camera sua. Mi precipito dietro di lei e le raccolgo i capelli mentre continua a rimettere. Glieli tiro su,anche se già una sua manina provvedeva a questo.
Ste:"tranquilla"
Cerco di calmarla accarezzando la sua schiena curva su questo water.
Si alza e si sciacqua la bocca,lavandosi poi i denti perfetti che ha. Cavolo quanto ci tiene ai denti. Sta fissa a lavarli,ogni giorno. Sono perfetti. Bianchi e drittissimi.
Torna sul letto e mi stendo al suo fianco portandola vicina a me coccolandola un po'
E:"questa febbre di merda!"
Rido e chiude gli occhi
Ste:"che ne dici se mi metto a preparare qualcosina?"
E:"che ore sono?"
Ste:"le 12.40. Vado?"
Annuisce
E:"però io non voglio niente"
Sentenzia mentre mi alzo
Ste:"no! Tu mangi. Ti faccio il riso in bianco o il the?"
E:"niente"
Ste:"il the. Aggiudicato"
Sbuffa e mi reco al piano di sotto. Cerco nella dispensa la scatolina con le bustine di the e ne prendo una mettendola vicino ad una tazza bianca. Prendo dei biscotti e delle fette biscottate da mettere nel the e metto l'acqua sul fornello. Dopo poco la metto nella tazza e ci inzuppo la bustina contenente il the. Ci metto poco limone e poco zucchero e lo metto su un vassoio con il resto. Faccio attenzione a non perderne una sola goccia per le scale. Deve berlo TUTTO. Appena entro in camera mi guarda male e si butta sul cuscino portandosi le coperte sulla testa brontolando.
Appoggio il vassoio sul cassettone davanti al letto e mi metto affianco a lei,in piedi. Una bambina piccola fa meno storie di lei.
Ste:"dai Emma su...."
Mi esaspero adesso
E:"ho detto no"
Quando si contrappone così a me,mi verrebbe voglia di stritolarle il cervello e di staccarglielo a morsi. Prendo il vassoio dal cassettone e mi metto davanti a lei
Ste:"fai un piccolo sforzo"
E:"no"
Ste:"allora me ne vado"
Guardo il suo sguardo posarsi sulla sedia accanto alla finestra,dove sta appoggiata la maschera di ieri sera e si stringe nelle sue spalle
E:"no ok,mangio"
Abbassa lo sguardo. Forse non ha solo paura della maschera. Ha paura di rimanere sola di nuovo,ma stavolta non me ne vado. Sorrido e le passo il vassio facendo attenzione,visto che ha appena cambiato le lenzuola. Comincia a mangiare e bere il suo the a fatica e la guardo
Ste:"prendine quanto ne vuoi. Non berlo tutto per forza sennò poi ti senti male"
Metto una mano sulla sua coscia accarezzandola e continuo a guardarla mangiare.
A più o meno metà si ferma e sorrido. Sposta il vassoio dalle sue gambe e lo mette accanto a se. Lo prendo e si mette sotto le coperte
E:"basta"
Ste:"va bene. Per ora basta"
Porto giù quello che ha avanzato e lo guardo. Ha scansato tutti i semini del limone e li ha messi sul piattino dove stava posata la tazza. La mia schizzinosa. Metto i biscotti e le fette al loro posto e lavo il tutto. Metto la tazza,il piattino e il cucchiaino in lavastoviglie,mentre lascio il vassoio sul lavabo. Mi è venuta fame...sono le 13.30. Torno su da lei per vedere se è tutto okay,ma la vedo con le braccia attorno alla pancia e con una smorfia di dolore stampata sul visino. Mi avvicino e le lascio un bacio sulla fronte
Ste:"che hai scricciolo?"
E:"mal di stomaco"
Ste:"aspetta...dove tieni la borsa dell'acqua calda?"
E:"in bagno. Mobiletto bianco vicino al lavandino,ultimo cassetto"
Vado dove mi ha detto e la trovo. La riempio di acqua calda e torno in camera. Gliela appoggio piano piano sulla pancia e la prende tra le mani stringedolsela addosso. Mi sdraio e le accarezzo una guancia. Non posso farne a meno di coccolarla.
Ste:"va meglio?"
Annuisce e si accuccia verso di me. La stringo a me anche per tenerla al caldo e la coccolo facendola addormentare. È una dormigliona. Quando hala febbre ancora più del solito. Dopo 15 minuti le levo la borsa dallo stomaco e mi reco al piano di sotto per mangiare un po'.Faccio la caccia al tesoro con gli sportelli della dispensa e trovo finalmente una scatola di fusilli. Apro il frigo e trovo un barattolo di pesto,sembra quello fatto in casa. Guardo il post-it attaccato e fissato poi con lo scotch,sopra il tappo rosso del barattolo e leggo "fatto da Emma". Voglio proprio assaggiarlo allora. Mi faccio un piatto di pasta e la giro per mescolarla poi con il pesto preparato dal mio pulcino. È buonissimo. La finisco in poco tempo e mi attacco la televisione su un canale normale. L'unica cosa positiva della sua febbre è che non devo guardare quello che vuole. Sorrido solo pensandola. A quest'ora bisogna guardare i cartoni e poi Uomini e Donne. Poi mette altri cartoni e la sera,o tutto il trash di Maria de Filippi oppure un film.
Sono steso sul divano quando sento dei piedi nudi fare le scale e così mi volto e vedo Emma sull'ultimo gradino della rampa che divide il salotto,la cucina e un bagno dalle camere. Ha una mano su un occhio e lo sta stropicciando. Sorrido intenerito dalla scena che ho davanti e mi avvicino a lei. Allunga le braccia verso di me e me la tiro in braccio. Allaccia le gambe attorno alla mia vita e la reggo dal sedere,senza malizia. Mi siedo sul divano e sta a cavalcioni su di me,appoggiata ad una mia spalla,ancora stanca. Prendo la copertina che stava sulla testiera del divano e la corpo,non voglio che prenda freddo. L'ho già detto che è la mia bimba?
Ste:"come stai piccola?"
Sorride e mi stringe
E:"meglio"
Ste:"hai sonno?"
E:"ho dormito fino ad adesso"
Ste:"che ti va di fare allora?"
E:"un gioco"
Sussurra provocante al mio orecchio. Comincia a strusciarsi su di me e sento di sudare freddo. Le stringo i fianchi e spingo il mio principio di erezione sul punto in cui potrebbe essere penetrata. Si avvicina di nuovo al mio orecchio piano piano
E:"MONPOLY!!"
Sono ufficialmente sordo. Mi porto una mano su un orecchio e strizzo gli occhi mentre ride come una scema e si porta una mano sulla fronte
Ste:"se ti fa male la testa ben ti sta!"
Si appoggia ad una mia spalla
E:"però giochiamo?"
Ste:"manco morto ci gioco con te"
E:"daiiii"
Insiste come una bimba. Batte i pugni sul mio petto e sorrido
Ste:"no"
E:"stronzo"
Scende da sopra di me e si mette sdraiata,rannicchiata dalla parte del bracciolo del divano. La stringo e me e cerco di arruffianarmela un po'
Ste:"sei l'amore mio bello tu"
E:"no"
Ste:"si che lo sei"
Struscio il naso su una sua guancia sorridendo e ridacchia
E:"lo sono solo se giochi con me"
Ste:"Emma,non mi va per niente di giocare a Monopoly"
E:"allora facciamo un altro gioco!"
La guardo male e si alza
(...)
E:"ho le gambe?"
Ste:"per forza Emma. Sei un animale,dimmi un solo animale che non hal e gambe"
Mi guarda male e alzo le sopracciglia in senso di sfida che lei coglie subito
E:"i serpenti,i pesci,i vermi,le farfalle"
Ste:"le farfalle hanno le gambe! Piccole male hanno"
E:"non il tipo di farfalla che piace a te tesoro"
Emma 1, Stefano 0.
Sbuffo e riprendiamo a giocare. Infondo non e così malaccio giocare con lei
Ste:"sono colorato?"
Annuisce e guardo me stesso nella porta a vetri che ho davanti cercando di capire quale figura c'è nella carta che ho sulla testa.
E:"sono alta?"
Ste:"Emma sei un nano"
E:"era la domanda del gioco cretino"
Rido e annuisco mentre mi guarda male
Ste:"allora sei alta. Io invece sono...l'arcobaleno"
Mi guarda stupita e sorrido. Ho barato fino ad adesso e non si è accortadi niente. Ahah. Ho vinto la mia undicesima carta e lei deve ancora vincere la seconda
E:"io sono...un elefante?"
Mi sbatto una mano sulla fronte e la guardo
Ste:"Emma ti ho detto che sei alta e pensi ad un elefante?"
E:"un elefante è alto"
Ste:"si,ma prima a cosa pensi?"
Si mette un dito sul mento e mi metto un'altra carta sulla testa.
E:"la giraffa!"
Ste:"ma dai"
Mi guarda male e le mollo un bacio a stampo. Abbiamo giocato quasi 40 minuti. Non ne posso più. Sono le 17.38,non avevo voglia prima figuriamoci adesso
E:"basta. Non ho più voglia. Facciamo altro?"
Dice cominciando a mettere in ordine
Ste:"si si si!"
Confermo felice e si alza per mettere il gioco nel mobile accanto alle scale. Tutto pur di non giocare a quella merda. Si gira verso di me e mette il gioco sul tavolino davanti a me e la guardo stranito
Ste:"che?"
E:"tu! Tu avei la porta a vetri davanti! Hai barato tutto il tempo!"
Cerco di non ridere e nego
Ste:"no"
E:"si invece! Pezzo di schifo"
Si lancia su di me e mi picchia. Le prendo i polsi e la tengo ferma mentre comunque si dimena
Ste:"minchia come l'hai presa male"
Rido
E:"fai schifo! Hai barato!"
Rido e la blocco sul divano. Amo la quotidianità che c'è tra di noiECCOMI! CI HO MESSO UN PO' A POSTARE PERCHÉ HO CERCATO DI FARLO PIÙ LUNGO. DITEMI CHE NE PENSATE DI QUESTI PICCOLI CAMBIAMENTI DI STEFANO. VI PIACCIONO COME COPPIA? IO SINCERAMENTE MI DIVERTO TROPPO A SCRIVERE LE PARTI DI STEFANO QUANDO FA LO SCEMO E MI INTENERISCO QUANDO SCRIVO PARTI PIÙ DOLCI TRA LORO DUE. A VOI PIACE LA STORIA?
DITEMELO,CI TENGO
UN BACIO BUONANOTTE💘
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Prendi fiato e scegli me
FanfictionBel caratterino,era tosta,niente a che fare con le altre che avevo incontrato fino ad ora. Se c'era da tirare fuori le palle non esitava. Le altre si limitavano a tirar fuori le mie.