4

228 28 11
                                    

Wayne si rivela essere un buon interlocutore, nonostante le volgarità con cui infarcisce i suoi discorsi. Ben, invece, è più tranquillo, il tipo di ragazzo che sa ascoltare e confortare. Ancora, però, non posso fidarmi: sono i migliori amici di Dan, e avrei scommesso che gli avrebbero riferito tutto di me. Metto subito in chiaro che non voglio relazioni di nessun tipo.

«Non volete provarci con me, vero?»

«Sei la ragazza più schietta che io abbia mai conosciuto»

Ride Ben sorseggiando una birra che aveva ordinato. Ci siamo seduti ad un tavolo, dopo che io avevo deciso di dare una possibilità a quei simpatici musicisti. Di certo non avrei confidato rivelazioni intime e non mi sarei fatta trascinare in un angolo appartato, ma riuscivo a chiacchierare senza controllare ogni secondo che brandissero i coltelli. È un grande passo per una come me.

«Allora, Wayne... tu sei il chitarrista?»

Annuisce gonfiando il petto e mi mostra la chitarra elettrica. È rossa e nera, lucidissima.

«È una Fender anni '60»

«Ma non dovrebbe suonarla il bassista? Cioè...»

Lui si lancia in un dettagliato resoconto delle differenze tra basso e chitarra, e io mi sforzo di ascoltare. In realtà, però, sto osservando Dan Reynolds flirtare con una bruna in un angolo. Non ci ha ancora visti, e tocca la ragazza come se la conoscesse da sempre, sfiorandole il sedere, le cosce, il seno. Mi ero fatta un'idea giusta di lui: popolare, snob e senza scrupoli.

«Chi c'è di così interessante là dietro?»

Si volta e io mi maledico.

«Oh... Se n'è trovata un'altra»

«Ma... Fa sempre così?»

«Oh, Althea. Non giudicare mai un uomo dalle apparenze. Dan è più di un puttaniere stronzo»

Pov's Dan

Laila mi parla da quasi mezz'ora, strusciandosi sul mio petto. Vorrei tirargli uno schiaffo su quel bel viso rifatto, ma devo ammettere che ieri sera è stato bello con lei. Bello? Ma chi voglio prendere in giro?! Ho pensato solo ai miei sensi di colpa per tutto il tempo... mi rendo conto che è inutile provare a colmare il vuoto e a placare i miei demoni con una ragazza sexy che guarda solo i tuoi pettorali. Dio, sto peggiorando. Prima mi sarei portato Laila in camera da letto senza pensarci, ora l'immagine di mia madre che piange dopo che le ho urlato contro mi riempie la testa. Sto scoppiando.

«Ehi, ti va di venire da me? Ho...»

In quel momento mi rendo conto che ho messo istintivamente le mani sui suoi glutei. Le ritraggo e non le faccio finire la frase.

«Devo suonare con la mia band. A domani, Laila»

Scappo via sospirando. Perché? Perchè? Anche se ci siamo conosciuti a una festa mentre era sbronza, Laila è notoriamente innamorata di me. Perché rendo le cose difficili e non la invito a cena?

Perchè hai una ragazza a casa, imbecille.

Se penso ad Aja non posso non piangermi addosso. Nonostante sarà un matrimonio combinato, lei ha fatto di tutto per farsi amare da me. Solo che... Perché continuo a giustificarmi? Sono un emerito coglione, ecco tutto. Quando sto per oltrepassare il BarraKuda, individuo Wayne e Ben. Assieme a loro c'è una ragazza. Che Wayne abbia invitato quella vipera della sua fidanzata, Alexandra? Spero proprio di no. Quando la riconosco, però, il mio cuore manca un battito. È la ragazza di stamattina, quella scontrosa e difficile. Sorrido.

«Ehi, ragazzi»

Wayne e Ben si girano a salutarmi. Lei ostenta uno sguardo indifferente.

«Dov'eri finito, amico? Stavi limonando qualche gran pezzo di figa?»

«Modera il linguaggio, Dio. Sembri uno scaricatore di porto»

«E lei?»

Chiedo fingendo di non conoscerla. Ben scoppia a ridere come uno scolaretto.

«Credo che la conosci, Dan. È la ragazza che ti ha dato del puttaniere coglione»

La guardo. È questo che pensa di me? E poi, cosa mi importa cosa pensa?

«Non è vero!»

Salta su lei. Non so neanche come si chiama... E perché dovrei saperlo?

«La signorina Darrek è nervosa?»

«Piantala, Ben»

Loro ridono e io mi sento nuovamente escluso dal gruppo. Che stanno pianificando?

«Dovremmo andare a provare»

Dico. Lo sguardo di quella ragazza è letteralmente fulminante. Cosa le ho fatto? E perché dovrebbe importarmi se è arrabbiata?

«Ah! Noi domani suoniamo, Althea. Vuoi venire dopo a bere un drink?»

Althea - che nome misterioso e intrigante - impallidisce. Capisco dallo sguardo che è in difficoltà: sta cercando un modo carino per declinare. Corro in suo aiuto.

«Se dopo un'ora di chiacchierate chiedete a una ragazza di uscire, in due per altro, sembrate dei maniaci. Lasciatela in pace»

Lei mi guarda piena di ringraziamento e annuisce. Non so cosa ci sia nascosta sotto quella paura, ma voglio assolutamente scoprirlo.

Non vorrei ma ti voglio |Dan Reynolds|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora