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Dan's pov

《Quindi, fratello, sei emozionato?》

È da quando sono tornato dal pranzo con Althea che Wayne mi perseguita. Dice che il fatto che mio fratello stia con Kristal è un segno del destino. Mah...

《Way, piantala》

Borbotto. Sono ancora scosso per aver rivisto i Darrek dopo tutto questo tempo... e con ricordi molto poco piacevoli.

《E dài, Ben, diglielo pure tu, si deve dichiarare ad Althea》

Benjamin scoppia a ridere e annuisce, continuando a mescolare l'impasto dei pancake. Una cosa si può dire, almeno: Ben è davvero un bravo cuoco. Sto per alzarmi e andare a dare un'occhiata all'orario delle mie lezioni per il giorno dopo, quando due telefoni cominciano a squillare insieme.

《Ma che cazz...》

Mormoro, prendendo il mio. Sullo schermo lampeggia il nome di Alex Greg. Spio l'altro cellulare e noto il nome di Theresa.

《Alex? Il nostro mentore?》

Scherzo rispondendo al telefono, mentre Wayne urla qualcosa a Theresa.

《Proprio io. Allora, ho appena firmato un doppio contratto con la Interscope. Ci vediamo domani all'indirizzo che ti ho mandato》

《Cosa? Aspetta, Alex, ma la-》

Un bip mi segnala la fine della comunicazione. Ma che problema ha la gente?

Nel frattempo anche Wayne segnala la fine della chiamata con Theresa.

《Way, cosa...?》

《Theresa ha detto che la ha appena chiamata Alex, lei sta già facendo i bagagli》

《Idem》

Dico, riferendomi ad Alex. A Wayne brillano gli occhi, e immagino che anche la mia faccia sia una delle migliori che abbia mai sfoggiato nell'ultimo anno. Guardiamo entrambi Benjamin, aspettandosi una sua reazione.

《E i pancake?》

Chiede, per poi mettersi a ridere e cominciare a saltellare per tutta la stanza.

《LA INTERSCOPE, RAGAZZI, PORCA TROIA》

Lo trasciniamo fuori e usciamo in cortile, dove la nostra jeep ci prospetta grandi cose.

Althea's pov

《Kris, visto, è andato tutto bene》

La consolo, scendendo dalla mia macchina. Mi ha chiamato appena sono uscita per andare all'università, e ha parlato per tutto il viaggio. Era davvero preoccupata, si vedeva.

《Sì, ma... chissà che dirà Mac ai genitori》

Cammino verso la mia stanza, continuando a dire a Kris che è importante solamente che lei ami Mac. Tutto il resto può andare a farsi fott...

Oh cazzo.

Jonathan.
Jonathan Mitch.
In piedi di fronte la mia stanza.

《Kristy, c'è Jonathan, devo parlargli, ci sentiamo stasera dopo cena, okay?》

Chiudo la chiamata col cuore in gola, avvicinandomi a quello che dovrebbe essere il mio migliore amico e il mio ragazzo.

《Jo?》

Lui si volta, mi guarda fisso per almeno un minuto e poi entra nella mia stanza, sbattendo la porta. Io lo seguo, intimorita.

《Che stai facendo, Jonathan?》

Dico entrando nella camera. Ha tirato un calcio al mio letto, gettando il cuscino a terra.

《JO, BASTA. È la mia stanza》

《Jo basta? JO BASTA? IO DEVO SMETTERLA? SEI TU CHE DEVI SMETTERLA DI FARE IL DOPPIO GIOCO》

Cosa? Cosa?

《Il doppio gioco?》

《Stai con me e nel frattempo ti scopi quel bastardo, direi...》

Adesso sta esagerando. Sta molto esagerando. Io non andrei mai a letto con Dan. Di certo non mentre sto con Jo. E...

Sto per dirglielo, quando lui mi interrompe.

《Sei una troietta, cazzo. Non lamentarti poi se violentano pure te. Magari Kristal...》

Che cosa ha appena detto?

《Jonathan Mitch, esci subito dalla mia stanza》

《Magari Kristal ha pure fatto la puttana con quel tizio...》

《Jonathan, esci dalla mia stanza o ti tiro un calcio nelle palle così forte che resterai castrato a vita》

《Magari, gli scriveva cose oscene e allora a lui...》

Sento il sangue arrivare alla testa. Può dire qualunque cosa, ma non deve toccare Kristal in nessun modo. Nessuno.
Con l'adrenalina che mi pulsa nelle vene, mi scaglio contro di lui e metto in atto la mia minaccia. Lui ulula dal dolore.

Mi allontano, col fiato corto, guardandolo contorcersi con la mano sul cavallo dei pantaloni. Così vediamo se impara a insultare me e Kristal.

《Che cosa hai appena fatto, piccola puttanella...》

Si butta contro di me e sento il bruciore alla guancia prima di vedere la sua mano scagliarsi su di me. Presa alla sprovvista, non riesco a impedirgli di prendermi la testa e sbatterla contro il muro.

Un dolore lancinante mi si propaga dappertutto.

Alzo lo sguardo verso Jonathan, che si allontana guardandosi la mano come se non fosse la sua. Si poggia all'armadio, guardando me e poi sè stesso.

《Althea... non... scusa.... ho perso il controllo... Al, perdonami...》

Fa per avvicinarsi, ma io gli indico la porta.

《Jonathan Mitch, esci da questa stanza》

Lui mi guarda, poi abbassa lo sguardo ed esce, mormorando nuovamente "scusa". Il suo cambio d'umore non mi tocca affatto: domani gli parlerò, è stato pur sempre dolce con me per anno e devo dargli una possibilità, ma non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa.

Da nessuno.

Dan's pov

《Allora, ragazzi, avete tutto?》

Chiedo, troppo emozionato per dire altro. Gli altri indicando i propri strumenti, che abbiamo appena caricato in macchina, assieme a tutto il resto. Salteremo le lezioni, per domani.

《Sì. Dove hai detto che sono questi studi, Danny?》

《Westlake Recording Studios a West Hollywood. Cinque ore e mezza di macchina. Se partiamo ora che sono le sette, a mezzanotte siamo lì e prendiamo un albergo》

《Per quanto ci tratterremo?》

Chiede Ben, salendo già sulla sua jeep che mette sempre a nostra disposizione.

《Il tempo necessario per diventare famosi》

Scherzo. A un tratto però mi ricordo di una cosa...

《Way, veloce, dammi un foglio e una penna》

Lui aggrotta le sopracciglia ma cerca nella sua valigia e mi porge un taccuino e una matita.

Scrivo velocemente sorridendo e corro verso il college, sfrecciando tra i corridoi. Giungo davanti la porta di Althea e chinandomi faccio scorrere il foglio sotto la porta, dopo averlo letto un'ultima volta.

Ci vediamo dopo che sarò diventato famoso, così potrò comprarti una villa a Barcellona...
Dan

Spazio autrice
Nuovo capitolo, finalmente! Spero vi piaccia anche questo, e non esitate a farmi notare se c'è qualcosa che non va!

Adiòs

Sofya

Non vorrei ma ti voglio |Dan Reynolds|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora