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Althea's pov

Quando Dan pronuncia quelle parole, trattengo a stento un singhiozzo. So che deve farlo, lo sapevo dall'inizio, ma viverlo nella realtà è tutto un altro paio di maniche. Vorrei correre all'altare e trascinare via il pastore, in modo che non concluda la cerimonia. Vorrei urlare, fare qualunque cosa affinchè qualcuno mi noti. Ma rimango ferma, come una statua di ghiaccio, mentre lui guarda a terra. Wayne mi mette un braccio sulle spalle, mentre Ben e Platz parlano a bassa voce. Ma la reazione che più mi sconvolge è quella di Aja. È sorpresa, forse stranita, come se ormai avesse accettato il fatto che Dan l'avrebbe lasciata all'altare, e invece...

《Vuoi tu, Aja Volkman, sposare il qui presente Daniel Reynolds?》

L'agitazione della sala si è già calmata. Dan era il grande punto interrogativo; per quanto riguarda Aja, nessuno dubita della sua scelta. Vedo i genitori di entrambi sorridere e in un angolo noto persino... il professor Micah Andrews! Che ci fa lui qui? Nonostante la drammaticità della situazione per poco non scoppio a ridere.

Ma, quando mi accorgo del silenzio, sposto nuovamente lo sguardo verso Aja. Non le ho mai parlato di persona, ma so che tiene molto a Dan, e viceversa. Anche da qui vedo che sta sudando freddo. Ma...

《No, non lo voglio》

La sala esplode, letteralmente. I suoi genitori scattano in piedi, strabuzzando gli occhi. I genitori di Dan corrono da loro; il resto degli ospiti sussurra tra loro. Wayne e Ben mi guardano come se fossi un'aliena; Platz ride beatamente.

Per quanto riguarda me, ricambio lo sguardo di Aja, che fissa i suoi occhi nei miei. Piange, silenziosa, continuando a osservarmi.

《Silenzio》

Dice, ma il brusio della sala copre la sua voce. Lo ripete, ad alta voce, finchè non è costretta a urlarlo. La sua voce trema, come se provenisse da una radio piena di interferenze. Ma io so che è lì, so che è lei a piangere, e so che piange a causa mia. Non riesco più a guardarla negli occhi.

《Silenzio!》

Tutti si zittiscono nella sala, anche se i genitori di Aja continuano a mormorare tra loro e a lanciare occhiate assassine alla figlia.

《Voglio spiegare il perchè. Il perchè di questa mia scelta. Lo voglio spiegare ai miei genitori, ai miei amici, ma soprattutto a Dan》

Fa una pausa, facendo scorrere lo sguardo su tutti i presenti in sala. Intanto, il pastore tossisce, confuso dalla situazione.

《Althea, puoi venire qui un'istante?》

Quelle parole mi colgono così di sorpresa che quasi non cado. Wayne mi sussurra qualcosa, mentre Theresa e Gary, arrivati quasi assieme a me, mi sospingono lungo la navata. Mi sento gli sguardi di tutti addosso. In quel momento, lo so per certo, preferirei scomparire sotto terra. Ma Aja continua a fissarmi, risoluta. Cammino velocemente, guardando il pavimento di marmo. Quando la raggiungo, non posso fare a meno di guardare Dan, che non si sembra ancora essere capacitato della piega degli eventi.

《L'ho fatto per lei》

Esordisce. Alcuni nella sala alzano la voce, ma basta un'occhiata di Aja a farli zittire.

《L'ho fatto per lei, una ragazza che molti di voi forse non conosceranno, e che a dir la verità neanche io conosco. Non le ho mai parlato, non l'ho mai incontrata di persona se non oggi. Eppure, eppure, so che ha qualcosa di speciale》

Le sue parole mi rimbalzano da un orecchio all'altro, come se il mio cervello non si decidesse ad assimilarle.

《E lo so perchè è lei la ragazza che Daniel ama sul serio. Perchè è lei la ragazza che Daniel sogna. Perchè è lei la ragazza che è stata capace di amarlo e di essere ricambiata》

Non mi trattengo più, e le lacrime sgorgano insieme a quelle di Aja. Lei non sembra arrabbiata, però. Anzi, mi fa un sorriso triste e solo in quel momento noto che non riesce a guardare i suoi genitori. Le prendo la mano, abbassando gli occhi.

《Perciò》

Continua, determinata. Si avvicina a Dan e lo fa alzare, dicendogli qualcosa che non capisco. Lo spinge verso di me e si mette in mezzo a noi. Poi, con un movimento repentino, si toglie il velo. Adesso le sue lacrime sono ben visibili, sul suo volto pallido.

《Perciò, vi chiedo, per l'amor del cielo, fate le cose per bene, se dovete farle》

Chiama la damigella, una ragazzina tutta pelle e ossa, e prende un anello dal cuscinetto ricamato. Lo porge a Dan e lo spinge ulteriormente verso di me. Siamo a pochi passi.
Così vicini, eppure così lontani.

Lui, però, sembra confuso quanto me. Rivolge uno sguardo interrogativo ad Aja, che, nonostante tutto, ride.

《Oggi celebreremo lo stesso un matrimonio. Ma sarà un matrimonio più giusto, tra due persone, che, seppur si conoscano da pochi mesi, si amano, e si amano davvero》

Per la sorpresa quasi non svengo. Dan diventa pallido tutto a un tratto, ed entrambi ci guardiamo. Poi, senza una precisa ragione, scoppiamo a ridere. La nostra ilarità contagia l'intera sala, persino Aja. E mentre tutti ridono, Dan si avvicina e, ancora sull'altare, si inginocchia di fronte a me.

《Althea Darrek, vuoi sposarmi?》

Io mi metto a piangere, a metà tra la gioia e l'incredulità. Poi quasi mi getto su di lui e lo bacio con tutta la passione che ho nascosto in questi giorni. E, con la coda dell'occhio, vedo tutta la sala applaudire.

I genitori di Dan, persino i genitori di Aja. Wayne, Ben, Theresa e Gary in fondo. Il professore Andrews. E anche Aurora; seduta in un angolo, con un sorriso stanco in viso.

Ci separiamo solo quando il pastore tossisce, borbottando che siamo pur sempre in una chiesa. Annuiamo entrambi e ci voltiamo verso di lui.

《Dunque, vi chiedo, di nuovo, in nome dell'amore, vuoi tu Daniel Reynolds sposare la qui presente... Althea Darrek?》

Lui mi guarda e, dopo un'altra risata, quasi sussurra:

《Sì, lo voglio》

《E tu, Althea Darrek, vuoi sposare il qui presente Daniel Reynolds?》

Quel momento mi sembra così magico. Così... stupendo. E così sbagliato, in un certo senso. Avevo immaginato il giorno del mio matrimonio con i miei genitori, con Kristal. Con un bellissimo abito bianco. Forse, all'inizio, non avevo mai pensato che mi sarei sposata. E di certo non a vent'anni. Ma adesso, in questo istante, mi sembra tutto giusto. Tutto giusto, giustissimo.

《Sì, lo voglio》

《Vi dichiaro marito e moglie. Ora puoi, di nuovo, baciare la sposa》

Mi da un altro bacio, più dolce e casto del primo, e la sala applaude nuovamente. Anche Aja, che dal lato della navata mi sorride.

Dopo un breve istante, però, il padre di Aja si alza. È un uomo alto, ossuto, dalla pelle scura e dai pochi capelli in viso. Abbassa lo sguardo, imbarazzato, prima di parlare.

《Siamo... ecco, molto felici... della nuova... di questa... unione》

Balbetta, in un pessimo inglese. Poi si fa forza e continua:

《Ma oggi non ce ne andremo prima che nostra figlia non sia sposata》

Con uno sguardo a un tratto duro, la guarda negli occhi.

《Altrimenti la rinnegheremo》

L'incredulità si fa strada per la seconda volta tra gli astanti. Come può Aja trovare un marito in... cinque minuti? Nessun pazzo lo farebbe mai. O forse...

《Ci sono io》

Tutti ci voltiamo mentre Dan strabuzza gli occhi e fa di tutto per non scoppiare a ridere. I genitori di Aja annuiscono, mentre lei quasi sviene.

E mentre stringo la mano di Dan e Aja e Gary avanzano verso l'altare, mi ritrovo a chiedermi se mai questa chiesa vedrà una giornata come questa.

Non vorrei ma ti voglio |Dan Reynolds|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora