10

142 16 24
                                    

Kristal's pov

A svegliarmi, quella mattina, non è la dolce melodia di What About Us, ma le urla dei miei genitori. Sono le sei e mezza del mattino, un quarto d'ora prima del mio risveglio abituale, e un tonfo mi fa saltare dal letto.
Non è raro che i miei litighino, ma non lo fanno mai quando Rory e Zoey, i miei fratellini di sei anni, sono in casa. Colgo le parole "affari tuoi" e "carta di credito" prima che il ciuffo biondo di Rory faccia capolino dalla porta.

《Kristy, mamma e papà stanno glidando!》

Magari stanno "gridando", tesoro》

Dico per distrarlo. Lui però scoppia a piangere, attirando anche Zoey. Accarezzo i capelli neri e la prendo in braccio, mentre mi sale un groppo in gola uscendo dalla porta.
Mamma è sul divano, le lacrime che le rigano il viso, mentre il papà è al tavolo con le mani tra i capelli.

《Mamma, papà》

Rory piagnucola correndo dai nostri genitori, mentre Zoey si rifugia sotto il tavolo come fa quando è arrabbiata.

《Rory? Che ci fai qui?》

《Mamma, forse dobbiamo andare a scuola. Zo e Ro sono spaventati》

Lei mi guarda con uno sguardo vacuo. Continuo a fissarla, finché lei non distoglie lo sguardo.

《Oggi niente scuola. Oggi niente scuola. Niente scuola perché non abbiamo i soldi neanche per quello ah-ah》

La risata è finta, gli occhi rossi. Noto la bottiglia di vodka a terra. Un'altra sul tavolo. Stringo i pugni cercando di non piangere mentre la mamma spinge via Rory dal divano.

《Venite, ragazzi, vi porto io a scuola》

Sussurro. Nessuno dei due si muove.

《E con quale macchina hai intenzione di farlo, vuoi anche tu dei soldi? Vuoi una macchina? Ah-ah》

Ancora quella risata finta. Ho paura, non sono più tanto arrabbiata. Papà non reagisce.

《Ci accompagna Stephan》

《Oh, e chi è Stephan? Il tuo nuovo ragazzo?》

《Mamma, stiamo insieme da un anno e mezzo》

Lei mi osserva stringendo le labbra, ignorando le mie parole.

《Non devi uscire con i ragazzi appena conosciuti, Kristal. Vuoi che ti violenti anche lui? Ah-ah》

Non respiro più. Vorrei urlare, ma non riesco. A un tratto entra anche Stephan dalla porta.

《Vieni qui, non gridare. Se non gridi non ti faccio male. Non ti farà male. Togli la maglietta, Kris》

《Sì, togli la maglia, Kris》

Cantilena mio padre. In quel momento riesco a urlare.
E mi sveglio davvero.

_______

《Tesoro, tesoro!》

Apro gli occhi, completamente sudata, avvolta nel lenzuolo.

《M-mamma?》

Il viso preoccupato di mia madre troneggia sul letto. Ha in braccio Zoey e mi tiene la mano, accarezzandomi i capelli. Oltre la porta, papà guarda la scena.

《Papà! Chiudi la porta! Sono nuda!》

Copro il reggiseno arrossendo.

《Devo ricordarti che ti facevo il bagno quando eri piccola e che ti cambiavo il pannolino? Su, Kris, è stato solo un brutto sogno》

Annuisco, spaventata. Sono le sei e mezza sul serio, ormai è inutile tornare a dormire.

《Faccio colazione》

Quando papà porta fuori Zoey, la mamma si siede accanto a me.

《Hey, vuoi parlarne tesoro?》

Da quel giorno, quel fatidico e fottutissimo giorno, in cui uno sconosciuto ha portato via la mia innocenza, mia madre mi è sempre stata molto vicina.

《Ho sognato... ho sognato Stephan》

Il suo nome mi fa vomitare. Distolgo lo sguardo. Stephan.

《E tu eri ubriaca. E papà mi diceva di togliere la maglia》

Scoppio a piangere. Lei mi abbraccia forte, poi mi fa alzare e mi asciuga le lacrime con la camicia da notte.

《Non pensarci più》

Ma ormai è tardi. Mi torna in mente Stephan, o meglio, le foto che mi mandava dicendo che erano le sue. Ci eravamo conosciuti su internet. Instagram. Lui si chiamava Ste95_, e dal profilo sembrava un quindicenne carino e appassionato di disegno e musica rock. Abbiamo cominciato a parlare quando ha risposto a una mia storia. Ci piacevano gli stessi gruppi. Le stesse canzoni. Perfino gli stessi film.
Non lo avevo mai visto dal vivo, e ne avevo parlato solo con Althea. Quando mi chiese di vederci, lei mi sconsiglio di farlo. Poteva essere un cinquantenne grasso e brutto con i peli sulla pancia enorme, scherzava. Non l'ascoltai. Un pomeriggio ci organizziamo per vederci alla gelateria di fronte casa mia. Mi scrisse dicendo di andare sul retro, che stava scendendo. Quella frase mi insospettì un po' e chiesi a Kris di scendere e controllare da lontano. Lo fece. E perciò vide quell'uomo mascherato trascinarmi giù, dentro il magazzino della gelateria. Mi inseguì ma non riuscì a entrare. E da fuori vide tutto.
Mi odio per averle rovinato la vita.
Mi odio perché per colpa mia e di quell'uomo lei non ha un ragazzo.
E lo odio perché si è portato via tutto di me, tutto.

《Kris? Ehi, c'è la colazione!》

Zoey compare sulla porta, sorridendo. Mi sforzo di ricambiare e immagino la sensazione di Althea mentre mi guardava. Immagino di vedere Zoey crescere ed essere violentata a quattordici anni. Rabbrividisco. Per fortuna che ha Jonathan. È comparso nella sua vita al momento giusto. E sapere che ora stanno insieme mi riempe di felicità...

《KRISTAL! Kriiiiis, la colazione!》

Annuisco, riprendendomi dai miei pensieri. Scendo e mangio mal volentieri le uova e il pane. Sorseggio il latte e prendo Rory sulle ginocchia, accarezzandogli la testa. Sospiro.

Non vedo l'ora di chiamare Althea. Voglio sapere ogni cosa prima di dire di lei e Jo ai nostri genitori.

Angolo autrice

Tre capitoli in un giorno?? Mi sento Superman... hahah. Voglio solo recuperare il tempo perso chicos, perciò, grazie di essere qui a leggere la mia storia.
Anyway,
Jo e Althea sembrano reggere, Kris sembra preoccupata più per la sorella che per lei, cosa succederà?

Nel prossimo capitolo ritroverete Dan che tenterà di uscire con qualcuno per dimenticare Althea. Ma tutto si rivelerà un terribile errore perché...
SI APRONO LE SCOMMESSE!

Sofya

Non vorrei ma ti voglio |Dan Reynolds|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora