Ero sotto shock.
Non avevo paura di loro, sapevo che non mi avrebbero fatto del male, perché avrebbero dovuto?
Ma erano comunque dei sicari.
Venivano pagati per uccidere.
Dopo la strage al locale mi avevano portata con loro, in una casa probabilmente antichissima nella periferia di Seoul.
Periferia, o meglio, in mezzo al nulla.
Attorno alla casa, che dall'esterno aveva un'aspetto trasandato, c'erano solo distese infinite di alberi.
L'interno era del tutto diverso, era ben arredato seppur in modo minimo, per le poche stanze che avevo visto.Non appena arrivati ci sistemammo nel salotto, ed io rimasi ad osservare mentre i ragazzi si medicavano l'un l'altro.
Non ero molto utile dato che non ero capace di estrarre proiettili dalla carne umana, inoltre i ragazzi avevano rifiutato il mio aiuto, chiedendomi solo di aspettare che finissero per potermi spiegare la situazione.
Durante il viaggio avevo fatto parecchie domande, ma loro mi dissero semplicemente che mi avrebbero spiegato tutto in seguito. Perciò evitai di insistere.
I miei occhi si concentrarono su Namjoon, e sul modo in cui stringeva un pezzo di tessuto fra i denti, soffocando le grida, mentre Yoongi gli estraeva il proiettile dalla spalla.
Nel momento in cui il suo sguardo incrociò il mio, la sua espressione si addolcì. Si tirò su, nel divano, sfilandosi poi la stoffa dalle labbra.
Yoongi a quel punto gli stava già ricucendo la ferita.
Rabbrividii mentre osservavo come l'ago entrava ed usciva dalla sua pelle."Se ti fa impressione, non dovresti guardare."
Disse Namjoon, distogliendo lo sguardo dal mio viso.
Scossi la testa, incrociando le braccia al petto."No, va bene."
Dopo che Yoongi gli fasciò la ferita, Namjoon si alzò, dirigendosi verso di me.
"Senti, il fatto che tu starai con noi fino alla fine di questa storia non ti permette di sapere tutto ciò che c'è da sapere su di noi e sull'accaduto."
Disse posando i suoi occhi scuri sul mio viso.
Abbassai lo sguardo, scuotendo la testa."Sì, ma.."
"Tuttavia è bene che tu sappia perché hai rischiato di morire stanotte."
Mi interruppe, avanzando di un passo verso di me.
I ragazzi erano tutti in silenzio, mentre ascoltavano il più grande parlare."Ci era stato dato un lavoro. Ci hanno pagato molto per uccidere una persona e recuperare una pen drive di suo possesso."
I suoi occhi non lasciavano i miei, mentre infilava le mani nelle tasche dei suoi pantaloni.
"Questa pen drive, che adesso si trova al sicuro con uno di noi, contiene alcune informazioni che, al capo dell'uomo che abbiamo ucciso, non farebbe piacere si diffondessero. Eppure noi dobbiamo ancora consegnarla ad un uomo che si sarebbe dovuto presentare stanotte al Night Club. Ma come ben sai non è stato possibile."
Si allontanò da me, cominciando a camminare lentamente per la stanza per poi avvicinarsi ad una delle finestre.
Il suo sguardo si posò sull'ambiente esterno, osservando le prime gocce di pioggia posarsi sul vetro della finestra.
Cercai di non perdere il filo del discorso mentre osservavo i muscoli del suo petto nudo sollevarsi e abbassarsi mentre respirava."Fin quando non consegneremo la pen drive ci daranno la caccia, e forse lo faranno anche dopo perché abbiamo ucciso uno dei loro uomini. E tu, piccola, sei nella merda insieme a noi."
Riportò l'attenzione sulla mia figura, mentre indietreggiavo a quelle parole.
Cosa significava?
Volevano uccidermi?
Sentivo il panico diffondersi nelle mie vene."Se ti vedranno ti faranno del male, ti hanno vista con noi.
Penseranno che facendoti del male potranno arrivare a noi.
Dato che è colpa nostra, e principalmente mia, se ti hanno vista con noi, mi sento in dovere di proteggerti."
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THE NEON DEMON
Fanfiction"Non innamorarti di me, ti spezzerei il cuore, principessa." Lui era pericoloso. Rifiutava l'amore. Lei voleva soltanto essere amata. Mafia AU (SMUT WARNING)