Ch. 16

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Non potevo crederci.
Non potevo credere che lui mi amasse.
Non avrei mai potuto.
Mi sentivo uno schifo.
Avevo passato le due ore seguenti al nostro incontro chiusa in bagno, a piangere e a ingurgitare del vino rosso.
Ji-Yong aveva provato diverse volte a farmi uscire da lì e a chiedermi cosa fosse successo e chi fosse quel ragazzo.
Ma mi rifiutavo di parlare.
Mi rifiutavo di spiegargli che quel ragazzo mi aveva fatto del male in tutti i modi in cui si può fare del male ad una persona.

Uccidimi.

Sapeva che non lo avrei fatto.
Che non ce l'avrei fatta.
Maledetto stronzo.
Desideravo non averlo mai conosciuto.
Non aver mai fatto l'amore con lui.
Non essermi mai persa nei suoi occhi scuri, non aver mai baciato le sue labbra.
Maledetto Kim Namjoon.
Volevo solo dimenticarlo.
Desideravo solo quello.
Osservai il liquido rosso che era nella bottiglia, mandandone giù una sorsata subito dopo.
Sapevo che era una stronzata, bere per dimenticare.
Non dimentichi per niente.
Ma almeno non pensi.
Avevo bisogno di distrarmi in ogni modo possibile.
Mi alzai da terra, aprendo finalmente la porta del bagno e fui sorpresa quando trovai Ji-Yong seduto a terra, contro il muro accanto la porta.
Non appena mi vide si alzò, sovrastandomi.

"Stai bene?"

Sorrisi, annuendo nella sua direzione.
I suoi occhi si posarono sulla bottiglia nella mia mano.

"Dammi qua.."

Cercò di prendere la bottiglia mezza vuota dalle mie mani, ma fui più veloce e la ritrassi da lui.

"No, ti prego.."

Una risatina scaturì dalle mie labbra, non so perché ma trovavo la situazione particolarmente divertente.
Ji-Yong si spinse più in avanti, riuscendo così a levarmela dalle mani.
Posai un braccio attorno al suo collo, osservando il suo viso e barcollai di poco.
Mi avvolse con un braccio, cercando di mantenermi in piedi.

"Sei ubriaca.
Ti metto a letto, okay?"

Ridacchiai e chiusi gli occhi, affondando il viso nel suo collo.

"Solo se vieni a letto con me."

Volevo distrarmi, e lui era affascinante.
Magari non avrei pensato più a Namjoon. Magari mi avrebbe aiutato a levarmelo dalla testa, almeno per stanotte.
Ridacchiò, scuotendo la testa.

"Per quanto mi farebbe piacere, piccola, sei troppo ubriaca.
Potresti pentirtene."

Alzai il viso, incrociando così il suo sguardo.
Portai anche l'altro braccio attorno al suo collo, sorridendo debolmente.

"Non mi pentirei di essere venuta a letto con te.
Cosa c'è, non ti piaccio?"

Lo osservai, mentre una risata lasciava le sue labbra.
Mi allontanai lievemente offesa.

"Anche troppo.
Ma te l'ho detto, sei troppo ubriaca e non farò sesso con te in queste condizioni."

Indietreggiai di poco, sfilandomi lentamente la maglia.
I suoi occhi scivolarono sul mio seno, coperto solo dal reggiseno, mentre si irrigidiva alla vista di quest'ultimo.
Se volevo qualcosa la ottenevo.
Ubriaca o no.

"Sicuro?"

Portai le mani al bottone dei miei shorts, facendoli scivolare lungo le mie gambe.
Il suo sguardo non lasciava il mio corpo, mentre si torturava il labbro inferiore.

"Elle.. fermati dai."

Cercò di distogliere lo sguardo, ma ci riuscì solo per pochi secondi.
Mi avvicinai a lui, poggiando le mani sul suo petto e avvicinando il mio viso al suo.

THE NEON DEMONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora