Ch. 6

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Il sole batteva insistentemente sulla mia testa, mentre Jimin sistemava una dozzina di lattine sopra il muretto del giardino all'esterno della casa.
Non avevo mai sparato in vita mia, non avevo neanche mai tenuto una pistola.
Ma volevo imparare.
Mi avrebbe fatto comodo sapermi difendere da me.
Se non fosse stato per Namjoon sarei morta già due volte.
E se non fosse stato per la semplice fortuna di non trovarmi in casa, sarei morta con i miei genitori due anni fa.
Perciò dovevo imparare.
Non volevo più rischiare.

"Ecco qua, prendi questa. Ha ancora la sicura, perciò tranquilla."

Osservai la pistola nera fra le mani di Jimin.
Esitai un pò prima di prenderla.
Strinsi la presa sul metallo freddo, era molto più pesante di quello che mi aspettavo.

"È pesante."

Sorrisi, mentre cercavo di puntarla verso le lattine.
Mi sentivo una vera dura, per quanto stupido possa suonare.

"È una Colt, 1911, semiautomatica."

Avvicinò le mani alla pistola, levando la sicura.

"Così levi la sicura.
Così.."

La rimise, per poi rivolgermi un sorriso.

"..la rimetti.
Ora fallo tu, leva la sicura."

Osservai in silenzio tutti i suoi movimenti, prima di copiarlo e levando così la sicura.
Sorrisi quando realizzai di esserci riuscita.

"Benissimo, adesso è semplice, caricala."

Mi diede le cartucce, indicandomi poi con il dito dove inserirle.
Caricai la pistola per poi guardare il ragazzo in attesa di sue istruzioni.

"Adesso spara."

Disse indicandomi le lattine.
Corrugai le sopracciglia, guardandolo confusa.
Si mise dietro di me, la mia schiena poggiata contro il suo petto mentre mi prendeva le mani facendo in modo che puntassi la pistola contro le lattine.
Poggiò il mento sulla mia spalla cercando di sistemare la traiettoria.

"Prendi la mira.. respira profondamente.."

Feci come mi disse.
Cominciai a respirare profondamente, puntando la pistola contro la lattina di mezzo. Il mio indice sfiorava il grilletto, il metallo freddo contro la mia pelle.

"Ora trattieni il respiro.. e spara."

Trattenni il respiro, cercando di concentrarmi solo sul bersaglio e poi premetti il grilletto.
Nulla.
La lattina era rimasta esattamente dov'era.
Sentii il calore del ragazzo abbandonarmi, quando si allontanò solo per tornare accanto a me.

"Riprova, puoi farcela."

Annuii e presi la mira.
Trattenni il respiro ancora una volta, e sparai.
Questa volta riuscii a colpire la lattina.
Quel rumore metallico mi fece spuntare un sorrisone.
Ce l'avevo fatta.
Jimin mi sorrise, incrociando le braccia.

"Benissimo. Ora colpiscile tutte."





Ci vollero un paio di tentativi prima che riuscissi a colpire tutte le lattine.
Ma alla fine ero soddisfatta.
Jimin si avvicinò a me, sorridendomi.

"Molto bene, cerca di esercitarti con la mira, domani passiamo alle armi da taglio."

Mi fece l'occhiolino, dirigendosi verso l'entrata.

"Jimin.."

Si fermò a pochi centimetri dalla porta, voltandosi verso di me.
Rigirai la pistola fra le mani, prima di riportare l'attenzione sul ragazzo.

THE NEON DEMONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora