Concludo la mia missione

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Indossai una felpa nera sopra la tshirt del medesimo colore. Allacciai gli anfibi e stesi le pieghe dei jeans scuri.

Allo specchio trovai a fissarmi  l'immagine di una ragazza morta dentro. Non c'era più vitalità nel suo sguardo e le ciocche (per essere in pendant) un tempo viola elettrico, adesso erano sbiadite.

Apparivo decisamente distrutta, non solo fisicamente, ma anche emotivamente.

Nella stanza c'era anche Homa, il volatile di fuoco era appollaiato sulla finestra.
-Sei pronta Sadie Kane?-

Come risposta presi la gabbia del Benev e gli indirizzai un cenno affermativo.

Il pavone di fuoco si avvicinò e bastò un tocco che iniziammo a svanire.

Lasciai la mia stanza del 21° Nomo in un turbine di fuoco e fiamme e con il cuore in subbuglio.

Quando tornai a vederci ero sull'Albero e dinanzi a me c'era lo stesso consiglio di uccelli che avevo incontrato l'ultima volta.

Rock, il grande volatile bianco, mi guardò con un'espressione che non riuscii ad interpretare.
-Non essere arrabbiata con noi Sadie Kane- disse.

Puntai un  dito. -Non avevate alcun diritto...-

-È stata la scelta migliore- mi interruppe il volatile color ossidiana.

-Cosí siete voi a decidere chi deve morire e chi deve vivere?!-

Il rapace scosse la testa. -Shed è un dio, prima o poi si rigenererá-

La mia rabbia svaporó un minimo. -Ma questo non cambia le cose!-

-Le cambia invece- Homa mi guardò con i suoi occhietti fiammeggianti. -Senza di te il Benev avrebbe distrutto questo mondo-

Il volatile nella gabbia sbattè le ali con impazienza.

-Sará meglio liberarlo- uno dei grandi rapaci lo guardò con pena.

A quelle parole subito un'esplosione di luce illuminò il Benev.

Fui costretta a farmi scudo con la mano e quando il bagliore si attenuó vidi che al posto della gabbia, adesso, si ergeva un fiero uccello dal piumaggio splendente.

Sbatacchió le ali e aprii il becco parlando: -Sadie, tesoro- disse.

-Mamma!- guardai con occhi sgranati il Benev che aveva appena parlato.

La voce proveniva da lui, ne ero sicura. Lo spirito di mia madre era lì dentro.

-Fatela uscire!- urlai contro il consiglio dei volatili.

-Shhh- la voce di mia mamma cercò di pacare la mia isteria. -È tutto a posto Sadie-

E poi un'aurea arancione fuoriuscì dal becco del Benev.
Lo spirito di Ruby Kane si materializzò poco distante da me.

Non ce la feci a trattenermi e le corsi incontro, con gli occhi ancora rossi dal pianto.
Ma la attraversai di netto, incespicai e caddi a terra, colma di una tristezza indicibile.

Mia mamma si inginocchiò accanto a me. - Non è stata colpa tua-

Aveva già capito tutto.

-Io, mamma...mi dispiace-

-E di cosa tesoro?- mia mamma mi guardò con una dolcezza infinita.

-Di non essere la persona che tu e papà volete. Di non essere mai all'altezza di nessuno, di essere sempre così...-

-Sadie- mia mamma mi interruppe. -Tu sei bella così, perché sei sempre te stessa. Tutti si nascondono dietro maschere, ma tu no tesoro, tu sei Sadie Kane, mia figlia!-

Avrei tanto voluto abbracciarla per esprimerle cosa significavano per me quelle parole, avrei tanto voluto...

-Ma ci rivedremo presto- allungó una mano come per toccarmi la guancia. -Ciao tesoro mio- e Ruby Kane, in tutta la sua dolcezza scomparve con un sorriso.

Un incontro breve, ma capace di risollevarmi il morale. Guardai con una smorfia il mio vestiario nero.

Rock attirò la mia attenzione. - Terremo in custodia il Benev nessuno lo potrà mai più rubare-

-Ne siete sicuri?- chiesi ancora un po' scossa.

-Il nostro tempo è terminato eoni fa, è giunto il momento di sparire da questo mondo- mi spiegò Homa.

Sparire? Era un addio quindi.

Il volatile dalle piume oro e argento si avvicinò. -Ci hai reso un grande servigio, non scorderemo mai il tuo aiuto-
Fu seguito da altri mormorii e apprezzamenti.

Ma tutto ciò non mi risollevò il morale. E davvero così si concludeva quella avventura? Un piccione vivo per un dio morto?

-Aspettate- guardai il Benev, con una domanda sulla punta della lingua. -Come ha fatto Sarah Jacobi a rubare la Piuma?-

-La magia di Apophis era ancora in lei. Ha usato una formula proibita- Rock si agitó.

-Una formula proibita? Non so perché ma la cosa non mi soprende- inarcai un sopracciglio.

-La formula che ha utilizzato  era stata trascritta in un libro che andò probabilmente distrutto secoli fa- continuò il volatile bianco.

-Ma allora come ha fatto a utilizzarla?-

Gli uccelli si agitarono. -Probabilmente, da qualche parte, c'è ancora una copia di quel manoscritto- ammisero.

Mi sentii agghiacciare. Se qualcuno ci avesse messo le mani avrebbe potuto scatenare letteralmente un inferno. E così avevamo già un altra missione: trovare il libro e distruggerlo. Qualcosa mi disse che non sarebbe stato molto semplice.

-Il libro può aspettare- Homa mi  affiancó. -Sarah Jacobi deve averlo nascosto molto bene-

Forse.

Il volatile dal piumaggio fiammeggiante si alzò in volo. -È stato un onore essere tua guida- e poi si avvicinò agli altri.

Lentamente tutti iniziarono a svanire. E uno dopo l'altro mi abbandonarono sulla corteccia dell'Albero del Mondo.

Poi anche i rami e le foglie iniziarono a risplendere e tutto cominciò a sfaldarsi.
Era come se stessi vedendo tanti pezzi di un puzzle cadere e infrangersi uno sull'altro. L'Albero si scompose in milioni di molecole e lucine.

E così era finita. Se ne erano andati.

Quando l'ultimo pezzo di puzzle scomparve mi ritrovai a volteggiare nel vuoto.

-Addio- non ero più arrabbiata, ma un po' più in pace con me stessa.

Sparii anche io, inghiotta nel nulla più assoluto.

Quando ripresi conoscenza ero sdraiata sul mio letto, con un papiro in mano.

Quando ripresi conoscenza ero sdraiata sul mio letto, con un papiro in mano

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L'Armata Perduta ~The Kane Chronicles~ [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora