El-Kharga

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Oasi di El-Kharga.

Lessi con gioia il cartello, quando ci passammo davanti. Finalmente io e Ziah eravamo giunti a destinazione.

Spensi il motore e smontai dal veicolo.

La cittadina si estendeva tutta attorno a noi: non era molto grande, ma in compenso era straordinariamente caotica. I turisti affollavano le strade e le macchine strombazzavano nel traffico.

Un cambiamento abbastanza radicale, considerando che avevamo passato i nostri giorni precedenti nel deserto.

- Mesutira aveva detto che sarebbero stati loro a trovarci - Ziah scese dal quod.

- Sì - ripensai al fantasma egocentrico con i capelli verdi. - Ma non so come faranno a trovarci, e tantomeno non sappiamo chi dobbiamo cercare -

Lasciammo il vicolo in cui avevamo parcheggiato la vettura per tuffarci fra le strade affollate della piccola città.

- Credo che lo scopriremo presto – mi confortò la mia ragazza.

Ziah mi prese la mano - Nel frattempo potremmo mangiare un boccone. Io sto morendo di fame, tu? -

Sorrisi e per sottolineare il mio appetito, la mia pancia brontolò.

Trovammo un piccolo ristorantino a due passi da lì. L'oste era molto cordiale e in quattro e quattr'otto ci trovammo davanti due porzioni fumanti di kosheri.

- Buonissimo – approvai, mentre gli occhi di Ziah scintillavano.

Presi un'altra porzione di quella specie di riso, ancora affamato.

Era bello concedersi un po' di riposo da tutta quella situazione assurda: la scomparsa del Benev, il fatto che Sarah Jacobi volesse far resuscitare l'armata perduta di Cambise per marciare contro la Casa della Vita e i numerosi imprevisti che ci erano capitati fino ad allora.

Con un sospiro chiusi gli occhi, gustandomi quella bolla di tranquillità.

- Quanto dovremmo aspettare? - mi interruppe Ziah, con una nota d'impazienza.

- Non molto, credo. Forse entro stasera riceveremo un segnale -

Non sembrava molto convinta, ma poi si arrese. Al momento non potevamo fare nulla, e tanto valeva rilassarsi in vista delle prove future.

Le presi la mano e la strinsi; in risposta Ziah si sporse dal tavolo per schioccarmi un bacio a fior di labbra.

Risi e contagiai anche lei. Per un secondo rimasi ipnotizzato dalla sua risata genuina, affatto forzata.

Ziah si accorse del mio sguardo e mi lanciò un'occhiata maliziosa, facendomi arrossire.

- Te lo hanno mai detto che sei un tenerone? - mi punzecchiò.

- Me lo dicono in molte – mi pavoneggiai io.

- Ma smettila - Ziah riprese a ridere e si avvicinò.

Era per momenti come quelli che ci stavamo battendo. Non solo per pensare al presente, ma anche al futuro. Io lo vedevo, un futuro con Ziah, e non avrei mai lasciato che nulla si frapponesse fra me e questi progetti. Con lei ero felice, anzi, mi completava, era il pezzo mancante di me.

Ci baciammo. La città scomparve, tutto si volatilizzò. C'eravamo solo noi due e nient'altro.

Mi staccai per riprendere fiato e in un angolino della mia mente sperai che gli amici di Mesutira se la prendessero comoda a farsi vedere.


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L'Armata Perduta ~The Kane Chronicles~ [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora