La pelle del signor Cumberbutch iniziò a colorarsi di una sfumatura bluastra, il suo sorriso si aprì fino a mostrare una fila di denti bianchissimi e attorno agli occhi apparve del khol argentato. Poi continuò a trasformarsi e in poco tempo mi trovai davanti un gigante di due metri e mezzo dalla pelle blu come la notte.
Il dio senza nome!
-Alla fine vedo che siete riusciti nella vostra piccola impresa- sogghignó e i suoi denti mi mandarono riflessi perlacei.
-Sí- lo affrontai a testa alta. -Cosa vuoi?-
Il dio rise. -Ti ho tenuto d'occhio per tutto il viaggio-
E così fui subito investito da una serie di immagini: i due turisti olandesi che ci avevano fermato a El-Dakhla, Akhmed, uno dei ventidori al mercatino di El-Kharga e perfino uno dei Garamanti.
-Ci hai osservati per tutto questo tempo!-
-Vedo che te ne sei accorto. Un po' tardi, non credi?-
Strinsi i pugni livido di rabbia. -Cosa vuoi?- ripetei.
-Non sono mai stato al servizio di Sarah Jacobi, era solo una pazza squilibrata, ma una cosa interessante l'ha fatta?-
-Cioè?- chiesi evocando il mio kopesh.
- Consentirmi di pedinarti, e nel caso lei avesse fallito di squartarti pezzo per pezzo per finirti in un'agonia infinita-
Deglutii, tutto ciò mi ricordava il mito di Osiride, che fu spezzettato da Seth e poi i suoi resti sparsi per tutto l'Egitto. Ecco, magari avrei evitato.
-Chi sei?-
-Il capo della Gilda degli Assassini dell'Antico Egitto- l'omaccione mi guardò con occhi gelidi come ghiaccio. -Un tempo ero venerato e i miei sudditi svolgevano omicidi nel mio nome-
Una Gilda di assassini nell'Antico Egitto? Forse iniziavo a ricordare qualcosa...
Strinsi l'impugnatura del kopesh e lo puntai alla gola del dio. -Vattene!-
L'uomo dalla pelle blu scoppiò a ridere. -Ucciderti sarà come se firmassi il mio grande trionfo. Fare fuori il faraone mi procurerà un bel po' di fama e seguaci-
-Fatti avanti allora!-
-Oh non vedo l'ora- e caricó.
Mi piegai sulle ginocchia per evitare il suo assalto e feci slittare la lama verso l'alto.
Un graffio si aprì sul costato del dio, e del sangue dorato iniziò a sgocciolare.
-Niente male faraone- sogghignó beffardo.
Adesso eravamo di nuovo uno di fronte all'altro, ma stavolta io ero vicino alla stanza e lui dava le spalle a New York.
Se fossi riuscito a spingerlo giù dal balcone...
Un riflesso del sole mi salvò la vita e mi inclinai a destra prima che una frusta mi si attorcigliasse attorno al collo.
L'uomo fece tornare l'arma al suo fianco e mi squadrò con un sorriso divertito. -Vedo che ti sei dato una svegliata dall'ultima volta-
Inconsciamente mi portai una mano al collo, lì dove mi aveva afferrato.
Lo guardai con rabbia e attaccai.
Menai un fendente dritto verso la sua gola e come avevo previsto si scansò. E fu questo il suo errore, perché piegai di scatto il gomito cambiando direzione al kopesh.
Un altro squarciò si aprì sul petto del dio. Stavolta all' altezza del cuore.
Però sapevamo entrambi che una ferita di spada non avrebbe certo concluso le cose. Era un dio d'altra parte.
Così evocai il mio avatar e mi feci apparire tra le mani anche lo spago magico.
-Non sai in che gioco ti stai inmischiando- ringhiò l'uomo blu e fece schioccare la frusta verso di me.
Un lampo dorato saettò nell'aria, ma stavolta ero preparato.
Con la mano dell'avatar afferrai al volo la frusta.
Un'espressione di sgomento passò sul volto dell'Assassino e con uno strattone lo feci cadere.
Lanciai il mio lazo magico, che si strinse attorno al dio.
Tirai la frusta finché non mi fu vicino.
-Stupido ragazzino- mi sputó contro. -Io sono il dio degli Assassini, io sono colui che serve la morte, io sono...-
-Tu eri- lo interruppi. -I tempi sono cambiati, il tuo culto è stato dimenticato- aumentai la stretta del lazo magico.
-Non riuscirai a sconfiggermi-
Ironico che questa frase la dicano tutti quelli che stanno per essere sconfitti.
Chiusi gli occhi e mi concentrai. Mi rividi circondato dalla tempesta a fronteggiare il dio e poi mi ritrovai catapultato a S.Pietroburgo, quando più di un anno prima ero stato ferito mortalmente da un mostro. In quella occasione Sadie aveva scoperto il nome segreto di Seth e lo aveva convinto a svelargli una cura.
Il nome segreto. La storia del nome mi sembrava importante.Perché mai un dio (leggere: essere pieno di egocentrismo e autostima) dovrebbe rinunciare a celebrarsi? Di solito le divinità adorano farsi conoscere, ma perché, allora, il capo degli Assassini non mi aveva mai riferito il proprio nome?
Doveva essere quello il suo punto debole.
-Ragazzino- il gigante ringhiò.
E così mi venne l'illuminazione. Rammentai una vaga storia che mi era stata raccontata da un vecchio beduino.
-So chi sei- riaprii gli occhi.
L'uomo blu mi guardò con il terrore negli occhi, ma fu solo un istante, poi la sua espressione tornò a essere di disprezzo.
Ma il suo nome prese forma nella mia mente. Urgeva di essere pronunciato, e così lo dissi. -Tu sei Neqa'el-
Subito un'energia si sprigionó dal lazo magico e con un sonoro "crack" si spezzò.
L'Assassino si erse su di me, libero e con i lineamenti trasfigurati in un'espressione indecifrabile.
Pensai stesse per farmi fuori, ma poi avvenne una cosa inaspettata: iniziò a rimpicciolire davanti a me.
Il gigante blu in pochi secondi divenne più basso di me e più basso di Sadie (che è tanto dire). Iniziò a urlare di indignazione e incredulità, ma la sua voce si fece sempre più debole e distante.
Alla fine mi trovai davanti un puffo. Mi scappò un sorrisetto, Neqa'el non era più così minaccioso.
Il nanerottolo alzò un piccolo pugno in aria con rabbia e poi iniziò a correre. Sparì giù dal balcone e quando mi affacciai era scomparso.
"Meglio così" pensai.
Adesso il mondo aveva un assassino in meno e un puffo in più.
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L'Armata Perduta ~The Kane Chronicles~ [Completata]
FantasíaÈ passato un anno dalla sconfitta di Apophis, un anno di tranquillità per il 21° Nomo. Ma la pace non può durare per sempre, soprattutto quando sei un mago della Casa della Vita. In questa avventura Sadie, Carter e i loro amici dovranno fronteggiare...