Due ore dopo iniziammo a intravedere le prime case.
- Bene. Fermiamoci qua - Walt smontò. - Non vorrei che gli amuleti suscitassero qualche sospetto: se quello che dice Anubi è vero, e non ne dubito, ancora un anno fa questa era una postazione di Apophis -
- Concordo - dissi, scendendo da Katrina. - Meglio non attirare attenzioni indesiderate -
Subito dopo i cammelli si trasformarono in due ciondoli, che Walt si sistemò di nuovo attorno al collo.
- Andiamo -
Quando giugemmo al villaggio rimasi sorpresa da quanta poca gente circolasse fra le strade.
- Ma dove sono tutti? -
Walt aggrottò le sopracciglia. - C'è qualcosa che non quadra. Teniamo un profilo basso. Chiediamo informazioni e andiamocene da qua - decise, scoccando occhiate irrequiete ad alcune donne che stavano trasportando delle ceste di frutta.
- Certo, bodyguard - mi strinsi a lui con fare divertito.
- Sei impossibile, Sadie Kane - sospirò, cercando di mascherare un sorriso.
- Lo prendo come un complimento -
Poco dopo arrivammo davanti a un punto informazioni.
Il commesso, un quarantenne dalla faccia annoiata, ci squadrò. - Voi americani? - formulò, con un inglese stentato.
- Sì, e vorremmo alcune informazioni - mi sporsi sopra il bancone, cercando di intimidirlo con le mie minacciose ciocche colorate in modo che non mi ridesse in faccia dandomi della ragazzina: succedeva fin troppo spesso, alle quattordicenni bionde e con le extension. - Quanto dista l'Oasi di El-Dakhla? -
Per un attimo scorsi uno scintillio rosso negli occhi dell'egiziano, ma scossi la testa: dovevo essermelo immaginato, il sole abbagliante poteva giocare strani scherzi, e lo sapevo bene.
- Allora? -
Non che volessi fare la maleducata, ovvio, ma non avevamo tempo da perdere.
Walt mi mise una mano sul braccio. - Lascia fare a me - sussurrò, e con mia sorpresa iniziò a parlare in perfetto egiziano. Un altro trucchetto da Anubi?
- Bene. Dice che da qui a El-Dakhla ci vogliono due giorni in jeep, ma non sono previsti arrivi per i prossimi tre giorni - mi riferì, al termine della chiacchierata con l'egiziano, che si era mostrato più cordiale con l'egizio-americano nero che con la biondina londinese.
- Perfetto - sbuffai, innervosita. - Siamo bloccati qui -
Walt incassò le spalle. - Possiamo sempre provare ad usare gli amuleti o un portale, ma non vedo opere egizie e ho paura che qui ci sia ancora presenza del Caos -
In effetti, pensandoci, era da quando avevamo messo piede in quel villaggio che avevo una strana sensazione. Pericolo imminente.
- I cammelli non sono la via più veloce anche volendo - ragionai, sconfortata. Il mio umore peggiorava di secondo in secondo. - Altre idee? -
Il ragazzo scosse la testa. - Ci verrà in mente qualcosa. Nel frattempo troviamo un posto dove poter dormire e mangiare -
Annuii, e feci per girarmi a salutare il signore del punto informazioni, ma...
- Dov'è finito? -
- Cosa? - Walt guardò il punto che stavo indicando e anche lui si accorse della stessa cosa: il tizio si era volatilizzato.
- Non vorrei dire, ma un attimo fa era lì - affermai, mentre la mia bussola interna che indicava il pericolo si muoveva, ondeggiando.
Mi girai nuovamente e per poco non presi un colpo: eccolo lì, l'egiziano davanti a noi. Gli occhi rossi e le pupille assottigliate come quelle di un rapace, lo sguardo famelico.
- Sadie Kane, che piacere - gorgogliò l'uomo, con un perfetto accento americano. - E Walt Stone. Direi che oggi mi è andata abbastanza bene - Ci guardò con gli occhi iniettati di sangue.
- Chi vuole essere il primo a morire? -
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Colpo di scena! Cosa succederà?∆ Intanto ne approfitto per ringraziarvi di cuore:
Grazie. :)
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L'Armata Perduta ~The Kane Chronicles~ [Completata]
FantasíaÈ passato un anno dalla sconfitta di Apophis, un anno di tranquillità per il 21° Nomo. Ma la pace non può durare per sempre, soprattutto quando sei un mago della Casa della Vita. In questa avventura Sadie, Carter e i loro amici dovranno fronteggiare...