L'Armata Perduta ~The Kane Chronicles~ [Completata]

L'ennesima brutta notizia

Solo allora Osiride si accorse di noi e mi ritrovai a osservare intimorita il suo sguardo perso nel vuoto. Non l'avevo mai visto così, e un brivido freddo mi percorse la schiena.

- Papà, cosa succede? - Carter fece un passo avanti, un pizzico d'ansia nella voce. In effetti, a guardarlo bene aveva un'aria stravolta: pallido e sudato, aloni viola scuro sotto gli occhi.

- Ma come, faraone, il tuo paparino non te l'ha detto? - lo schernì Wanda, ghignando malevola.

Mio fratello ignorò completamente la donna e tenne gli occhi puntati su Osiride. Accanto a me Walt stava per dare in escandescenze, il viso chiazzato di rosso.

- Papà... - ripeté Carter.

Osiride sembrò farsi ancora più piccolo, ma poi la sua divinità che era in lui ebbe la meglio, quindi drizzò la schiena e proclamò autoritario: - Il processo per oggi è rinviato. Tra un'ora riprenderemo con il prossimo -

Appena finì di pronunciare queste parole le schiere di guardie si mossero in sintonia e dopo aver circondato Wanda Kalim la scortarono fuori dalla Sala.

Carter si allontanò da nostro padre e si affiancò a Ziah, cercando conforto nelle sue iridi dorate.

Io e Walt rimanemmo immobili, senza sapere cosa fare.

La stanza del Tribunale si svuotò rapidamente e restammo soli con nostro padre.

Il primo a parlare fu Walt. - Osiride, non ti rendi conto di quanto grave sia questa situazione?!- fece incalzante, teso quanto Carter.

Mio padre sospirò esaurito, massaggiandosi le tempie. - La Piuma è sparita... - confessò, pieno di vergogna.

- ...come il Benev... - boccheggiai io, sopraffatta.

- Sì - confermò Osiride, tetro.

- E non hai fatto niente? - Walt alzò la voce. furente.

- Evidentemente non poteva, no? - intervenni posando una mano sul braccio del mio ragazzo, nel tentativo di calmarlo. - Non è vero, papà? - insistei, supplicante.

Il silenzio di Osiride mi colpì come una secchiata d'acqua fredda. E collegai tutti i pezzi del puzzle.

- La mamma... - Carter spalancò gli occhi e diede voce ai miei pensieri.

- Cos'è successo? - chiesi, con un orribile presentimento che si raggrumava nel mio stomaco.