- Davvero? - Guardai Ziah, sorpreso. - Un quod? -
Tornai a rivolgere lo sguardo sul mezzo di trasporto che ci avrebbe concesso di attraversare trecento chilometri nel deserto.
L'intelaiatura rosso fuoco creava un netto contrasto con le pinze gialle dei freni; il manubrio era grande e provvisto di un vetro protettivo. La sella di due posti invece, era di pelle chiara, resa morbida dall'uso.
Ero decisamente spaesato. Cosa le era venuto in mente?
Come se mi avesse letto nel pensiero disse: - Non è stata una scelta a caso. Stamattina mentre dormivi sono andata a guardare gli orari delle partenze delle jeep, ma i viaggi sono stati cancellati per tutta la giornata -
- Perché? - continuai a guardare il quod, ancora smarrito.
- Una tempesta - rispose una nuova voce, burbera.
Mi girai: a parlare era stato un uomo sulla trentina con i baffetti scuri e un cappello a tesa larga. Sul naso aquilino erano appollaiati gli occhiali da sole con le lenti oscurate. Portava una camicia kaki e dei pantaloncini corti del medesimo colore. Ai piedi indossava dei sandali, pratici e comodi.
- Mi chiamo Akhmed e sarò la vostra guida - si presentò porgendomi la mano e parlando in perfetto accento americano.
- Ho scelto di prendere i quod anche perché Akhmed è un... - Ziah scelse bene le parole. - ... un mortale che lavora per la Casa della Vita - concluse, riducendo la voce a un sussurro.
Cosa?!
- Vedete, la mia famiglia da sempre presta servizio alla Grande Casa - spiegò l'egiziano.
- E come hai fatto a trovarci? - chiesi, diffidente. Non avevo mai sentito parlare di mortali che aiutavano la Casa della Vita.
- Mi ha trovato Zineb. E tu saresti?-
Così Ziah non si fidava ancora del tutto, e io avrei seguito il suo esempio.
- Howard - mi presentai, con il primo nome che mi venne in mente.
- Allora Howard, è una fortuna che la tua ragazza mi abbia trovato. D'altronde non porto questo amuleto per bellezza - ghignò compiaciuto, e indicò un pendente che aveva al collo.
- Ci sono sempre persone comuni, soprattutto qui in Egitto, che sono a conoscenza degli dei, della magia e di tutte le altre cose. In base ad un antico giuramento prestato alla Casa della Vita promettono sempre aiuto a tutti i Maghi che ne necessitano -
Che coincidenza fortuita, proprio nel momento in cui avevamo bisogno di una mano...
- Come segno distintivo hanno un tatuaggio dietro il collo e quel pendaglio a forma di Per-Ankh - spiegò Ziah.
Wow. Quella ragazza non smetteva mai di sorprendermi.
- Così Akhmed ci condurrai ad El-Kharga? -
- Esatto. Ci metteremo due giorni circa - annuì il tizio.
Nonostante la gentilezza mostrata dalla nostra guida, uno strano presentimento mi lampeggiava come un allarme in testa. Lessi lo stesso dubbio negli occhi di Ziah, cammuffato da uno sguardo impassibile.
Però lei aveva ragione: quello era il mezzo più veloce e sicuramente non ci era rimasto molto tempo.
- Bene - dissi. - C'è solo un problema: io non so guidare un quod -
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L'Armata Perduta ~The Kane Chronicles~ [Completata]
FantasíaÈ passato un anno dalla sconfitta di Apophis, un anno di tranquillità per il 21° Nomo. Ma la pace non può durare per sempre, soprattutto quando sei un mago della Casa della Vita. In questa avventura Sadie, Carter e i loro amici dovranno fronteggiare...