...ma ovviamente ho parlato troppo presto

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Un tavolo per due era sistemato al centro della terrazza, e dava un'aria molto intima al posto. Una tovaglia a quadri rossi e bianchi ornava il piccolo ripiano, sul quale erano posizionati piatti, bicchieri e posate, e con un tocco di classe anche due candele.


A fianco al tavolo, sul muretto, delle luci dorate simili a quelle usate per gli alberi di natale lampeggiavano intermittenti. Era decisamente tutto romantico.

- Wow - commentai, incapace di dire altro.

Walt  mi prese per la mano e mi fece accomodare su una delle due sedie di vimini, dopodiché si sedette di fronte a me, leggermente impacciato nel completo elegante che aveva sfoggiato per l'occasione.

- Cosa ne dici? - sorrise, mostrando i denti che scintillavano e lo rendevano ancora più attraente.

- Dico che non avresti dovuto fare tanto per me - bisbigliai, con un sorriso radioso e un calore che si diffondeva traditore sulle guance.

- Questa non è la Sadie che conosco - mi squadrò fingendosi sorpreso, con un'espressione comica che mi fece sbottare in una risata tutt'altro che cristallina. Anzi, assomigliava di più al grugnito di un maiale imbarazzato.

L'unica nota stonata in quella cenetta intima era, appunto, il cibo: un misero hamburger probabilmente trafugato da McDonald all'ultimo minuto.

Be', era Walt, il mio meraviglioso ragazzo, la cui unica pecca era la cucina e Anubi di certo non aiutava, suggerendo carne di coccodrillo.

- Specialità della casa? - chiesi, cercando di nascondere la delusione con un gran sorriso a trentadue denti.

- Esatto - mi rispose lui prima di addentare con classe il suo panino. Ma come ci riusciva?

Seguii il suo esempio, assaporando il gusto dolce del ketchup miscelato con quello salato della carne. Ma chi stavo prendendo in giro? Apprezzavo moltissimo l'impegno di Walt, e il cibo di sicuro non mi dispiaceva.

Attorno a noi il cielo creava un tutt'uno con la città. Le luci e le stelle si confondevano in un caldo e indistinto bagliore e la sensazione era quella di galleggiare nel vuoto.

- Allora - cominciò Walt, distraendomi dai miei pensieri poetici.  - Che voto daresti a questa cena? - mi domandò, la speranza nascosta in quelle iridi castane.

- Mh... - mi massaggiai la tempia con la mano, cercando di lenire il leggero mal di testa che mi aveva assalito mentre osservavo le stelle. - Direi una C scarsa -

- Una C? - rispose incredulo, lanciandomi un'occhiataccia.

- Esatto... Niente servizio al tavolo, menù da far pietà e accompagnatore scadente - snocciolai, ghignando mentre esponevo l'ultimo punto.

Lui mi guardò trattenendo una risata.
- E cosa dovrei aggiungere al menù, chef? -

- Questo - mi sporsi in avanti e lo baciai.Venni investita da una miriade di sensazioni, che mi travolsero inebriandomi di felicità. Le labbra di Walt erano calde e morbide. Niente avrebbe potuto rovinare quel momento magico.

Ma ovviamente parlai troppo presto.

Tutto avvenne in una manciata di secondi: all'improvviso sentii una vampata di calore investirmi il viso. Walt mi spinse via, facendomi cadere a terra con un tonfo sgraziato e un dolore all'osso sacro.

Cercai di rialzarmi appoggiandomi al tavolo e urlai: il metallo era rovente al tatto.

Per un attimo fui troppo sorpresa per agire, ma poi mi riscossi e inoridii.

- Walt! -

L'Armata Perduta ~The Kane Chronicles~ [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora