Jasmine pov.
Ero tornata a casa molto nervosa .
Avevo cucinato solo per Clarissa , mi si era chiuso lo stomaco al solo udire quelle parole.
Che cosa voleva saperne di me, lei che avrà passato una vita perfetta , che avrà una vita normale.
Io dovetti crescere mia sorella da sola sin dall'età di 13 anni .
In quel periodo mia madre morì.
Lei era una persona così buona , non lo meritava, ma purtroppo soffriva di cuore e un giorno ebbe un'attacco cardiaco e non si svegliò più.
La vidi morire sotto il mio sguardo, urlai sperando che qualcuno potesse sentirmi per aiutarmi , ma come al solito nessuno fece niente.
Mio padre quella stessa sera tornò ubriaco dopo che venne avvisato della sua morte e quel giorno si ripeté ogni notte nella mia testa.
Quella notte dopo che misi a letto Clarissa che ancora aveva pochi mesi mio padre mi assali, Io cercai di scappare, ma non ci fu verso e lui dopo che mi picchió se ne andò nella sua stanza.
Per anni continuò a picchiarmi, ma due anni fa superò il limite.
Tornai da scuola e lui era lì sulla sua poltrona di pelle nera.
Era ubriaco aveva bottiglie di alcolici vuoti sul tavolino di vetro.
E quel dannato giorno lui abusó di me.
Il giorno dopo mi alzai tardi ancora traumatizzata da quell'uomo che chiamavo * papà *.
Lui andò nella stanza di Clarissa ...
In quel momento udì delle urla , la prima cosa che mi venne in mente di fare fu di prendere un coltello da cucina.
Non volevo che subisse anche lei , che era un'anima pura e dolce , cio che subi io la notte prima.
Corsi il più veloce che potevo verso la stanza di mia sorella.
E vidi quell'uomo che le stava abbassando il pigiama,non ci vidi più.
Fui dietro di lui e poi successe.
Una coltellata, poi due, tre, non riusci più a fermarmi.
Mi fermai solo quando lo vidi al suolo cosparso di sangue che non si muoveva più.
Chiamai la polizia , cercando di fargli capire che fu legittima difesa.
Ma fu tutto inutile , mi arrestarono ugualmente.
La mia fortuna fu Jonas il mio migliore amico sin da piccoli, che tornó dall'estero e mi pagò la cauzione.
Tornó per pensare a Clarissa mentre io fui chiusa in prigione a scontare qualche mese.
Quando uscì da li , cercai di trovare lavoro , ma nessuno avrebbe voluto un'assassina come dipendente.
Dovetti comunque trovare qualcosa, come avrei fatto a mantenere me e Clarissa.
Un giorno incontrai un ragazzo andai in un officina per vedere se almeno lui voleva assumermi.
E lui allora mi disse che se mi servivano soldi l'unico modo era solo uno.
Da quel giorno entrai in un traffico di droga.
Era così che riuscivo a permettermi la casa, la scuola e una vita agiata per Clarissa.
Nessuno sapeva cosa avevo passato ed era proprio per questo che avevo addosso una corazza che mi impediva di essere come ero prima.
Non volevo più vedere quella ragazza, la disprezzavo per quello che aveva detto!
L'aveva fatto senza conoscermi ed era questo che mi fece perdere la testa.
Se prima nutrivo un certo interesse verso di lei , ora provavo solo rabbia.
Certo era bella , aveva quell'aria infantile e tenera che mi catturava ed aveva un sorriso che mi accelerava il battito cardiaco, ma non volevo una persona che giudicava dalle apparenze.
Non ero tipa da relazione.
Se mi serviva qualcuna per divertirmi ce n'erano a centinaia , a scuola mi sbavavano dietro come cagne in calore.
Quello che mi stupi fu che lei non lo fece, era l'unica che mi sfidava , che mi teneva testa .
Ma tanto che me ne facevo io di una mocciosa etero, quando potevo avere tutte le donne che volevo.

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L'UNICA CERTEZZA
Fiksi PenggemarAlba :17 anni è una ragazza simpatica, amichevole e molto solare. si trasferisce a New York per i suoi genitori. Jasmine : 20 anni , ragazza scontrosa, molto popolare e frequenta il liceo artistico...è stata rimandata per due anni ha un passato da...