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Non  dormí tutta la notte, il pensiero di Andrea che fosse arrabbiata con me non mi  fece prendere sonno.
cercai di chiarire;la chiamai,gli scrissi , ma lei non mi rispose e alla fine ci rinunciai .
Erano le 6:00 allora iniziai a prepararmi anche se non ne avevo per niente voglia .
Andai in bagno e mi posizionai sotto il getto d'acqua,  al momento era l'unica cosa che mi rilassava.
Entrai  nella mia camera e dal mio armadio presi un pantalone grigio con gli strappi sulle ginocchia e una felpa bianca , misi le Adidas e andai a truccarmi .
Misi  un ombretto grigio brillantato , mascara e la matita sotto gli occhi.
Fuori c'era  il sole , ma dato il mio umore a me non sembrava per niente una bella giornata.
Presi lo zaino ed uscii di casa , come al solito c'era  chiara che mi aspettava.
*Da un po di tempo andiamo sempre insieme a scuola*
Mi vide giù di morale e cercò  di consolarmi , ma finché le cose con Andrea non si sistemavano non credevo di poter stare bene.
Arrivammo a scuola ed Andrea era sugli scalini intenta a guardare il cellulare,  appena si accorse di me andò  via .
Odiavo questa situazione , ma se lei non aveva intenzione di chiarire non potevo costringerla.
Andai nell'aula di disegno e mi sedetti al penultimo banco .
Chiara aveva un'altro corso e quindi ero sola.
Eccola lì la ragazza dagli smeraldi verdi, o dovrei dire la ragazza più scontrosa del mondo.
Mi passó accanto urtandomi leggermente.
*sicuramente non se ne accorta*.
Si era seduta dietro di me e questo mi metteva un po a disagio.
Non mi stava dando fastidio quindi non mi potevo lamentare ma sentì  come se mi stesse fissando.
Dopo poco decisi di riflettere su tutto ciò che mi stava tormentando da quando mi ero trasferita.
Non mi accorsi che è più di mezz'ora che ero persa con lo sguardo fuori la finestra , non mi ero resa conto che stavo piangendo e dovevo ancora iniziare il lavoro.
Dopo aver finito di disegnare il paesaggio assegnato lo consegnai.
Aspettai che la Campanella suonasse .
Era suonata e io stavo  mettendo le cose a posto,  ero sempre l'ultima ad uscire ma non mi lamentavo amavo la tranquillità.
Mentre sistemai la sedia mi voltai e vidi un foglio appeso su di essa .
Ero io mentre guardavo fuori dalla finestra e delle lacrime scorgavano dal mio viso.
Ma chi era stato ?
Forse. ...no lei non poteva essere mi odiava non avrebbe senso .
Eppure le linee marcate e il tratto utilizzato era proprio quello del primo disegno che mi  fece.
No era impossibile.
Camminai per il corridoio con ancora con quel disegno tra le mani.
Mentre feci la fila per le macchinette lei era lì.
Jasmine stava prendendo un cappuccino e io ero dietro di lei, nel girarsi mi urtó e il cappuccino si rovesció sul disegno.

Io:No, il disegno.

Cercai di asciugarlo con un fazzoletto,  ma era  tutto inutile  ora mai era  da gettare.

Jasmine : Non ti avevo vista ..

Lei che mi parlava in modo tranquillo?
Stavamo scherzando, mi aveva rovinato un ritratto bellissimo e tutto ciò che mi sapeva dire era" non ti avevo vista"?
Ero ancora con le ginocchia per terra mentre guardavo quel foglio che si sbiadiva e Jasmine  s'inginocchió difronte a me e prense il foglio che io avevo tra le mani , la distanza dei nostri volti era minima , riuscì  a sentire il suo respiro caldo sul viso e mi apprestai ad alzarmi.

Io: Puoi ridarmelo anche sé macchiato lo voglio tenere , non buttarlo.

Mi guardò  profondamente e poi mi sorride.
Lei che sorrideva?
Cosa stava succedendo?

Jasmine: Potevo sistemarlo , ma se lo vuoi conservare così tienilo pure.

E me lo porse .
Io rimasi di sasso alle sue parole.
Allora prima che se ne vada mi affretto a risponderle.

Io: Grazie lo stesso.

Jasmine: Ci si vede mocciosa.

E mi lasciò  lì  , ero ancora sconvolta dall' accaduto .
Nelle ore rimaste non avevo fatto altro che pensare a lei.
Mi farà uscire pazza.
Prima era acida e si altera per tutto, poi era calma e riesce a parlare tranquillamente.
Secondo me era bipolare.
Le ore erano finite e io ero fuori nell'atrio ad aspettare chiara, poi mi arrivò  un messaggio e mi disse che oggi era uscita prima .
Quindi decisi di andare a casa a piedi .
Durante il tragitto vidi una moto nera ferma vicino ad una scuola elementare,  quella moto era sua aveva lo stesso adesivo .
La vidi uscire con una bambina.
*È vero ha una sorella , me ne ero completamente dimenticata*
Mi aveva vista,  perfetto!
Clarissa mi salutò  con un cenno di mano ed io feci lo stesso , mentre Jasmine mi guardò e mise in moto.
Andai a casa pranzai e studiai giusto un po.
Andai sui social e la mia richiesta era  stata accettata.
Non era  possibile.
Mi aveva  accettato la richiesta!
Non volevo darci peso, se avesse voluto essermi amica  lo avrebbe fatto sin dall' inizio.
Misi il cellullare in carica e mi andai a stendere , volevo riposare per pochi minuti ma il sonno non tardó ad arrivare e così  Mi addormentai.

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